Femminismo e la donna nel Medioevo

Abstract: Femminismo e la donna nel Medioevo. La narrazione femminista della storia dipinge i diritti delle donne come un fenomeno recente. Le femministe ritengono che le donne premoderne fossero oppresse dagli uomini e avessero pochi diritti. In nessun tempo le donne sarebbero state più miserabili che nel Medioevo, quando la Chiesa e una società patriarcale le avevano ridotte quasi in una schiavitù virtuale. Forse le femministe radicali dovrebbero tornare indietro e guardare almeno i fatti. Studi recenti rivelano che questa prospettiva storica è falsa. Il Medioevo offrì alle donne opportunità senza precedenti.

Tradizione Famiglia Proprietà newsletter 27 maggio 2023

Una narrativa femminista falsa:

il ruolo della donna nel Medioevo

di John Horvat

La narrazione femminista della storia dipinge i diritti delle donne come un fenomeno recente. Le femministe ritengono che le donne premoderne fossero oppresse dagli uomini e avessero pochi diritti. In nessun tempo le donne sarebbero state più miserabili che nel Medioevo, quando la Chiesa e una società patriarcale le avevano ridotte quasi in una schiavitù virtuale.

Le femministe radicali sostengono che da allora la lotta per i diritti delle donne ha compiuto progressi costanti e inevitabili, in quanto la storia si evolve verso una libertà sempre maggiore. Non possiamo tornare indietro, urlano.

Verifica dei fatti e delle cronache

Forse le femministe radicali dovrebbero tornare indietro e guardare almeno i fatti. Studi recenti rivelano che questa prospettiva storica è falsa. Il Medioevo offrì alle donne opportunità senza precedenti. La rappresentazione delle donne oppresse è più un’invenzione degli storici moderni, delle distorsioni vittoriane e delle sceneggiature di Hollywood che delle cronache medievali.

Il quotidiano britannico The Guardian riferisce di due recenti lavori delle studiose Eleanor Janega e Marion Turner. Le autrici sono femministe. Tuttavia, hanno studiato i documenti, non i giornali moderni. Hanno scoperto che la vita delle donne era molto migliore di quanto si pensasse.

Contrariamente ai miti popolari, gli autori sostengono che le donne medievali erano presenti ovunque nella società e nell’economia. Condividevano molte professioni, come birrai, fabbri, poeti, mercanti, maestri artigiani, speziali e sarti. Potevano possedere terreni e dedicarsi al commercio. Molte di queste attività erano negate alla maggior parte delle donne prima e anche dopo il Medioevo.

Gli autori suggeriscono che gli studiosi moderni si impegnano nel revisionismo storico per far apparire le donne oppresse, spesso per adattarle alle proprie narrazioni o alle agende ideologiche degli studi di genere.

Il Rinascimento ha riportato indietro i diritti delle donne

La donna nel Rinascimento

L’idea moderna della storia come una marcia inevitabile che si evolve verso una maggiore libertà è altrettanto errata. Semmai, la condizione delle donne è peggiorata dal Medioevo. In effetti, la Chiesa ha elevato il ruolo delle donne nella società. I movimenti secolari successivi le hanno spesso oppresse. La storia non è determinata da un destino, ma dipende dal libero arbitrio. Pertanto, le epoche variano a seconda delle circostanze.

La scoperta più sorprendente dei due studiosi è che il Rinascimento “ha fatto arretrare notevolmente i diritti delle donne”. Il Rinascimento sarebbe stato una “rinascita” della cultura antica e dell’illuminismo. Tuttavia, le sue idee di rinascita riportarono alla cultura neopagana romana e greca, dove le donne non avevano diritti politici e disponevano di opportunità limitate.

Anche l’età vittoriana presentava un’idea distorta delle donne, romantica e sentimentale, che non corrispondeva alla realtà della loro vita. Inoltre, i vittoriani erano ossessionati dal Medioevo proiettando così in quel periodo storico le loro idee sbagliate sulle donne. In effetti, gli autori considerano le donne vittoriane, per molti aspetti, più “socialmente oppresse” delle loro controparti medievali.

Distorsioni moderne e postmoderne

Le distorsioni accumulate nel corso della storia hanno trovato spazio nelle rappresentazioni medievali moderne e postmoderne. La narrazione medievale odierna, ad esempio, si prende delle libertà non storiche. Una di queste, ad esempio, ha una protagonista che deve sposarsi all’età “normale” di 14 anni, quando in realtà la donna medievale si sposava mediamente tra i 22 e i 25 anni.

George Martin, l’autore di Game of Thrones, ha difeso la sua brutale rappresentazione del trattamento delle donne nella serie, dicendo: “Volevo che i miei libri fossero fortemente fondati sulla storia e che mostrassero com’era la società medievale”. Eppure, ci sono poche prove documentali a sostegno di queste rappresentazioni.

Anche il genere letterario fantasy crea ambientazioni medievali che ritraggono le donne sulla base di distorsioni. Quando gli studiosi trovano prove che smentiscono queste proiezioni e concezioni errate, vengono spesso accusati di revisionismo storico dai…revisionisti! Le studiose femministe e i narratori di fantasy insistono nel ritrarre le donne come oppresse, nonostante i fatti dimostrino il contrario.

Una vera visione della società

Per questo motivo, la maggior parte delle persone non ha un’idea corretta del Medioevo, poiché le idee oggi correnti si basano su una miscela di pregiudizi, distorsioni e narrazioni ideologizzate che rendono difficile formarsi una visione equilibrata di ciò che è realmente accaduto.

Le nostre due autrici femministe hanno almeno avuto l’onestà di ammettere gli errori commessi nei confronti delle donne medievali. Tuttavia, come la maggior parte delle femministe, sono condizionate dalla narrativa marxista che interpreta la realtà da una prospettiva di lotta di classe. Le loro opere sono piene di gergo di genere e di enfasi sulla sessualità, caratteristiche purtroppo endemiche in quel campo visuale, che fa loro trascurare gli aspetti più spirituali della società che contribuirono a determinare l’organizzazione della società e il trattamento delle donne.

La Chiesa svolse un ruolo importante nel riconoscere la dignità intrinseca di uomini e donne e lavorò parimente per la salvezza delle loro anime. Allo stesso tempo, incoraggiò il miglioramento delle condizioni materiali di tutti, aprendo nuove opportunità di progresso. Soprattutto, la Chiesa trasmetteva alla società grazie soprannaturali, in modo che gli uomini e le donne diventassero capaci di cose che li portassero oltre la loro mera natura umana.

Qualsiasi altra visione sarà sempre distorta perché manca di alcuni aspetti della realtà, soprattutto quelli spirituali e soprannaturali. Non di rado succede che, invece di cercare la verità, le persone proiettino i loro errori sul passato per adattarli ai loro programmi odierni.

Fonte: Tfp.org, 16 Maggio 2023. Traduzione a cura di Tradizione Famiglia Proprietà – Italia.