Nova e vetera. Tradizione e progresso nella chiesa dopo il Vaticano (di Luigi Maria Carli)

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“Quest’opera non ha pretese strettamente scientifiche, ma piuttosto intendimenti di carattere pastorale e informativo. Ciò spiega perché i temi, numerosi e vasti, vengano appena delibati e perché l’apparato bibliografico sia molto scarso. Se, infatti, quei temi si volessero affrontare in pieno, richiederebbero volumi su volumi.

La traduzione italiana delle citazioni bibliche e patristiche è stata condotta direttamente dai testi originali. Lo stesso si dica delle citazioni dei documenti del Concilio Vaticano II e della S. Sede. I discorsi del S. Padre Paolo VI che non recano esplicita indicazione della fonte sono stati desunti da L’Osservatore Romano.

Le molte citazioni anonime, qui contenute, dalle quali non posso non dissentire, appartengono ad autori viventi di cui si tace il nome per senso di carità, e sono state desunte da fonti che non vengono indicate per non fare loro una gratuita pubblicità.

Del resto, l’indole di quest’opera non lo esigeva: la Chiesa cattolica é in angustie: tutto il mondo ne parla.

Che un vescovo si interroghi a voce alta su un tema il cui interesse oltrepassa i confini della sua diocesi, per toccare quelli della Chiesa universale, non deve produrre meraviglia né venir giudicato come eccentricità. Ciò rientra, anzi, nella più antica e migliore tradizione dell’episcopato cattolico.