La Madonna del “Grand Retour”: una storia di speranza per i nostri tempi

Tradizione Famiglia Proprietà

19 febbraio 20210  

di James R. Bascom

Nel 636 d.C., una piccola barca senza vele, remi e marinai entrò nel porto di Boulogne-sur-Mer, un’affascinante città portuale sul Canale della Manica, nel nord della Francia. Quando i cittadini si riunirono intorno ad essa scoprirono che la barchetta ospitava una statua in legno della Madonna che teneva sulla mano sinistra il Bambino Gesù. Sebbene esprimesse un’aria di maestà divina, era calma e materna.

La statua della Madonna fu portata solennemente in una cappella del santuario di Notre Dame de Boulogne, da poco consacrato, ma già divenuto uno dei santuari più conosciuti e visitati della cristianità. La sua festa è il 20 febbraio e viene celebrata localmente a Boulogne il 22 ottobre. I cronisti medievali scrissero di innumerevoli miracoli di Nostra Signora di Boulogne. La cronaca della vita del santo re di Francia Luigi IX include diversi riferimenti alle guarigioni miracolose ottenute per intercessione di Nostra Signora di Boulogne. Era particolarmente potente intercedendo per marinai e donne gravide.

L’invasione inglese

Nel 1544, il disastro arrivò a Boulogne-sur-Mer. Enrico VIII, re d’Inghilterra, dichiarò guerra alla Francia e inviò una flotta con 47.000 truppe attraverso la Manica. Una delle prime città attaccate fu proprio Boulogne messa sotto assedio il 18 luglio. Sebbene fosse una città fortificata, con difese molto forti, era presidiata da solo 2.000 soldati e la città si arrese il 14 settembre 1544. L’esercito protestante invasore saccheggiò la città. Statue, altari, reliquie di santi e altri oggetti sacri furono fatti a pezzi e bruciati per le strade in una vera orgia di odio per la fede cattolica.

Peggio ancora, la statua della Madonna di Boulogne fu trascinata fuori dalla chiesa, derisa e insultata e riportata in Inghilterra come trofeo, mentre il santuario medievale della Madonna fu trasformato in un’armeria. Gli inglesi finalmente lasciarono Boulogne il 25 aprile 1550 e poco dopo restituirono la statua della Madonna. La chiesa e la città furono ricostruite e restaurate nei decenni successivi e il santuario di Nostra Signora riacquistò molto del suo splendore originale.

L’attacco degli ugonotti

Lo stesso virus rivoluzionario che aveva già infettato l’Europa stava preparando una sanguinosa ribellione e una guerra civile religiosa in Francia mediante gli ugonotti, la setta protestante francese. Nella notte dell’11 ottobre 1567 centinaia di soldati ugonotti irruppero segretamente nella chiesa di Nostra Signora di Boulogne, la distrussero e strapparono dall’altare la statua miracolosa e, legandole una corda al collo, la trascinarono per le strade fangose fino a raggiungere la porta principale della città vecchia, dove la deridevano e bestemmiavano.

Ma quando cercarono di tagliare a pezzi la Madonna, una forza miracolosa la protesse. Nonostante venisse più volte colpita con spade e martelli, la statua, come se fosse d’acciaio, non subì danni, cosa che fece infuriare ancora di più i protestanti che la gettarono in un grande falò. Ancora una volta, la Madonna fu miracolosamente preservata dalle fiamme. Gli Ugonotti portarono in seguito la statua fuori dalla città e la gettarono in un pozzo. Nella primavera successiva, nella città portuale fu ristabilito l’ordine.

Una donna cattolica locale, sapendo dove si trovava la statua miracolosa, la recuperò segretamente e la portò a casa sua. Il 26 settembre 1607, in mezzo alle acclamazioni di grandi folle di fedeli, la Madonna rientrò solennemente a Boulogne.

La devastazione della rivoluzione francese

La rivoluzione francese iniziò nel 1789 con tragiche conseguenze sia per la Francia sia per Nostra Signora di Boulogne. Il 10 novembre 1793, dopo che i rivoluzionari di Boulogne finirono di celebrare in un’ex chiesa la cosiddetta “festa della Dea Ragione” diedero inizio a un’orgia di distruzione. Pieni di odio per la fede cattolica, ammassarono numerose statue, dipinti, paramenti e reliquie nella piazza della città e distrussero tutto in un gigantesco falò. Una folla di delinquenti, armati di picconi e urlando la Marsigliese, trascinò la Madonna di Boulogne nella piazza principale.

I sans-culottes misero un berretto rosso frigio sulla testa della Madonna, simbolo della Rivoluzione francese, e iniziarono a deriderla e bestemmiarla. Una volta che si furono stancati del dileggio, la bruciarono in un grande falò, ballando come selvaggi per celebrare la vittoria della “ragione” sulla “superstizione”. Non pago della distruzione della statua miracolosa, il governo rivoluzionario demolì completamente il santuario nel 1798.

La devozione a Nostra Signora di Boulogne, che per più di undici secoli era stata il simbolo dell’amore reciproco tra il popolo francese e la Madre di Dio, sembrò cessare. Ma fu davvero così? La Madonna lasciò la Francia che l’aveva abbandonata? Oppure, vedendo i suoi figli fare penitenza e tornare alla vera Fede, avrebbe fatto un grand retour, un grande ritorno, proprio come era accaduto dopo i precedenti disastri, prima sotto gli inglesi e poi sotto gli ugonotti?

Una nuova statua, un nuovo santuario

Poco dopo la fine della Rivoluzione francese, i cattolici di Boulogne decisero di realizzare a memoria una copia della statua originale della Madonna, e la devozione a Nostra Signora di Boulogne ricominciò ancora una volta. Padre Benoît-Agathon Haffreingue, un sacerdote di Boulogne-sur-Mer, decise di ricostruire la chiesa in rovina. Il 1 maggio 1827 pose la prima pietra del nuovo santuario di Nostra Signora di Boulogne, completato trentanove anni dopo, il 24 agosto 1866.

Centinaia di migliaia di pellegrini si riversarono a Boulogne ogni anno. La devozione a Nostra Signora di Boulogne superò persino quella di prima della Rivoluzione Francese. La Francia e l’Europa dovevano ancora patire molte sofferenze. La Guerra Franco-prussiana e la Prima Guerra Mondiale devastarono la Francia in grande scala. Fu durante la Seconda Guerra Mondiale, tuttavia, che Nostra Signora di Boulogne compì il suo più grande miracolo: il Grande Ritorno, il “Grand Retour”

Origini del Grande Ritorno

Nell’estate 1938, Boulogne ospitò un Congresso mariano. Per preparare i fedeli a questo evento nazionale, due sacerdoti decisero di fare quattro copie della statua di Nostra Signora di Boulogne e portarli in un grande giro delle città e delle parrocchie della diocesi. Battezzato il “Cammino infuocato”, il pellegrinaggio fu un successo che superò di gran lunga le aspettative. In dieci settimane le quattro statue percorsero più di 1.500 miglia e fecero 466 visite nelle parrocchie. Dopo la chiusura del Congresso mariano, alcuni sacerdoti guidati dal padre gesuita Gabriel Ranson, decisero di continuare questo “Cammino infuocato” di Nostra Signora in giro per tutta la Francia fino al successivo Congresso che si sarebbe tenuto nell’estate del 1942 a Le Puy, nella Francia meridionale.

Nell’autunno del 1939 e nella primavera del 1940, Padre Ransom e una manciata di giovani laici portarono Nostra Signora di Boulogne nel nord-est della Francia, dove visitarono molte parrocchie, così come i campi di battaglia della Prima Guerra Mondiale. Quando la Germania nazista invase la Francia il 10 maggio 1940, la statua della Madonna era a Reims. La guerra fece interrompere immediatamente il pellegrinaggio e, al fine di salvaguardarla, dovettero nascondere la statua in un monastero trappista, dove rimase per due anni.

Tuttavia, i cattolici chiedevano a gran voce che Nostra Signora di Boulogne si unisse al Congresso come inizialmente previsto, così nell’estate del 1942 continuò il suo viaggio attraverso la Francia in direzione di Le Puy. Dopo il congresso che ebbe grande successo, Nostra Signora di Boulogne continuò il suo viaggio verso Lourdes, dove arrivò il 7 settembre 1942, vigilia della Natività della Madonna, accolta da una massiccia folla di pellegrini. Sembrava che, con l’ingresso trionfale a Lourdes, il grande pellegrinaggio della Madonna in Francia giungesse al termine.

Proprio in questo momento, Papa Pio XII rivolse un appello diretto alla Madre di Dio. L’8 dicembre 1942, festa dell’Immacolata Concezione, il Sommo Pontefice consacrò il genere umano al Cuore Immacolato di Maria. L’anno successivo, il 28 marzo 1943, i vescovi francesi rinnovarono solennemente questa consacrazione. Questo giorno fu anche l’inizio di quello che divenne noto come il Grande Ritorno di Nostra Signora di Boulogne.

Inizia il Grand Retour Il vescovo di Tarbes, dove si trova Lourdes, ebbe l’idea di organizzare in ciascuna delle parrocchie della sua diocesi il pellegrinaggio della statua della Madonna di Boulogne. Ad ogni tappa, i fedeli avrebbero rinnovato la consacrazione al Cuore Immacolato di Maria. Dopo aver attraversato la sua diocesi e altre in Francia, la Madonna avrebbe fatto il suo ultimo ritorno a Boulogne, da cui il nome “Grande Ritorno”.

La risposta fu così grande che gli organizzatori decisero di inviare tutte e quattro le copie di Nostra Signora di Boulogne in giro per la Francia, seguendo quattro diversi itinerari. Con la lettera di approvazione di Papa Pio XII in maggio, i quattro simulacri iniziarono il loro grande giro della Francia, che si sarebbe ripetuto senza interruzioni per cinque anni consecutivi.

Ogni statua viaggiava con un gruppo di circa una dozzina di giovani, tutti volontari, guidati da due o tre sacerdoti. Si deponeva la statua su una carrozza a ruote molto semplice, trainata da uomini per tutto il tragitto, di villaggio in villaggio. Questi uomini e l’intera folla spesso procedevano scalzi in spirito di penitenza. Quando la Madonna arrivava nella locale parrocchia, veniva introdotta in chiesa da una guardia d’onore.

Un sacerdote predicava sermoni su Nostra Signora di Boulogne e sul significato del Gran Ritorno, mentre altri ascoltavano le confessioni. Dopodiché s’iniziava la veglia notturna, con gli abitanti del villaggio che si prenotavano per una o più ore durante la notte. A mezzanotte incominciava la Messa. Ogni persona riceveva una copia della Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria di Papa Pio XII. L’intera congregazione la recitava ad alta voce e ciascuno la firmava e deponeva ai piedi della Madonna, insieme ad altre intenzioni scritte.

Mentre infuriava la Seconda Guerra Mondiale, le intenzioni erano spesso semplici richieste per il ritorno sicuro di un padre, un marito, un fratello o un figlio da un campo di prigionia oppure costretto a lavori forzati in Germania. Molti chiedevano la conversione di un membro della famiglia. Tutti all’unisono imploravano la Madonna di salvare la Francia. Le veglie notturne continuavano fino al mattino seguente, quando il sacerdote celebrava una Messa di commiato. Una grande folla di abitanti del villaggio si riuniva ancora una volta per scortare la Beata Vergine fino alla cittadina successiva, dove un’altra folla di fedeli era già radunata per ricominciare la sequenza.

Conversioni, Penitenza, Grazie

La cosa più notevole del Gran Ritorno fu la valanga senza precedenti di grazie, specialmente di conversioni e penitenze. Migliaia e migliaia di atei, comunisti, massoni e cattolici si convertivano sul posto vedendo la Madonna entrare nel loro villaggio. Un vescovo descrisse l’effetto sui fedeli: “Il passaggio della Madonna nella mia diocesi fu l’evento religioso contemporaneo più straordinario dei nostri tempi, e il più significativo. Folle di persone si sono alzate in piedi, motivate ed entusiaste. Infatti i confessionali e le balaustre della Comunione venivano messe sotto assedio durante le sante veglie, mentre la recita dei misteri del Rosario faceva che i fedeli rimanessero a pregare nelle chiese. In alcune parrocchie, ci furono conversioni stupefacenti mai viste prima nelle missioni” (1).

Anche i parroci davano testimonianza degli effetti del Gran Ritorno. “Ero un po’ a disagio pensando all’accoglienza che la mia parrocchia, molto indifferente, avrebbe riservato alla Madonna. Le persone intorno a me mi dicevano che sarebbe stata mediocre … A tre chilometri da Nantiat [il nostro villaggio], vediamo la delegazione di questa parrocchia, la mia parrocchia. Mi sono commosso fino alle lacrime quando ho visto quanto era grande: uomini e giovani uomini, donne; tutta la folla non esitava a inginocchiarsi sul terreno bagnato, con le braccia a forma di croce, per salutare la nostra illustre Visitatrice … Veramente la Vergine Santa ha mandato un soffio di grazia su questa comunità non molto religiosa” (2).

Un altro presbitero testimoniava: “Sabato scorso, intorno alle 14, la Vergine è arrivata nella parrocchia di Basville. Senza dubbio, per secoli, forse sin dall’inizio del mondo, nessun re, nessuna regina, nessuna principessa così reale o così potente ci aveva mai visitato. In verità, per dire il meno, questa sera c’è stato un ritorno alla Cristianità, una conversione generale, una chiamata del mio popolo alla Nostra Madre e Regina … Sì, penso che se i Vescovi ci inviassero una Madonna ogni anno, tra dieci anni il popolo di Francia si convertirà a Gesù Cristo per mezzo di Maria” (3).

Un osservatore così scriveva: “È come l’atmosfera a Lourdes. Oseremmo dire che, in un certo senso, è più forte di Lourdes. Il pellegrino di Lourdes viene trapiantato dal suo elemento in un ambiente così impregnato di soprannaturale che nulla gli appare difficile, né il Rosario in mano né la preghiera con le braccia a forma di croce, né inginocchiarsi sulla terra. Questi gesti di fede, Nostra Signora di Boulogne ce li fa fare nel posto dove viviamo, nella nostra strada, sotto gli sguardi attenti dei nostri vicini, di persone che conosciamo. Non siamo più preoccupati di ciò che pensano e loro non osano ridere o criticare” (4).

Quando il Gran Ritorno arrivò a Marsiglia, attraversò un quartiere noto per il suo sostegno al comunismo. Mentre passava davanti a un bar in cui si stavano radunando alcuni comunisti per una riunione, diversi uscirono per curiosità verso quel trambusto. Il passaggio della Vergine Bianca ebbe un tale effetto su di loro che si convertirono sul posto e si unirono alla processione. In alcune città come Verdun, Bauvais e Reims associazioni di “liberi pensatori” cercarono di organizzare contro-manifestazioni in coincidenza con la presenza programmata di Nostra Signora di Boulogne. In ogni occasione il piano fallì. Così tante persone uscirono per la Madonna e così pochi “liberi pensatori” si presentarono, che questi rimasero ridicolizzati. A Reims, dopo una grande campagna di propaganda, i “liberi pensatori” riunirono solo 12 persone rispetto alle 35.000 venute per la Madonna (5).

Ritorno a Dio, alla Chiesa, a una fede medievale

Un monaco benedettino che ebbe un suo ruolo nel Gran Ritorno, padre Jean-Marie Beaurin, nel 1945 pubblicò un libro intitolato L’Arca della nostra Alleanza in cui descriveva il Gran Ritorno come un movimento profetico, comparando ciò che stava accadendo alla nazione francese con l’apostasia, la sofferenza e la conversione degli ebrei dell’Antico Testamento.

Dopo l’abominio della desolazione, l’ingratitudine, le dichiarazioni dei Papi e le apparizioni della Madonna, e infine l’ira di Dio, la Francia tornava alla Fede di Clodoveo, San Remigio, San Luigi e Santa Giovanna d’Arco. Per Padre Beaurin, la rinascita della fede che seguì il Gran Ritorno non fu un cattolicesimo impregnato dello spirito moderno bensì una rinascita della Fede medievale e dello spirito delle Crociate.

Mons. Paul Rémond, vescovo di Nizza, affermava a proposito del Gran Ritorno: “Non è un corteo trionfale, fatto di processioni, o di manifestazioni grandiose … È molto più grande di questo: il Gran Ritorno è una testimonianza di affetto filiale e di ringraziamento alla nostra benefattrice in Paradiso. È una missione in pellegrinaggio, una crociata di conquista”.

Poco dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, lo spirito del Gran Ritorno iniziò a diffondersi in tutto il mondo, in Italia, Germania, Spagna, Portogallo, Belgio, Canada e persino nello Sri Lanka, Madagascar e Cina. In Italia, centinaia di città sono state visitate da statue della Madonna pellegrina di Fatima allo stesso modo del Gran Ritorno francese. L’11 maggio 1947, più di 100.000 persone si radunarono con devozione e fervore cattolico senza precedenti a Milano per accogliere la Madonna itinerante.

La fine del Gran Ritorno In breve, il Gran Ritorno è stato sia una missione che una crociata. Rappresentò l’inizio di una rinascita del cattolicesimo medievale francese con il suo spirito crociato e il rifiuto della Rivoluzione e di tutti i suoi errori. Tutto sembrava indicare nel Grande Ritorno il mezzo scelto dalla Divina Provvidenza per ricristianizzare la Francia e, attraverso la figlia primogenita della Chiesa, il mondo intero.

Purtroppo, ciò non accadde.

Il 29 agosto 1948, le quattro statue itineranti confluirono per l’ultima volta al santuario di Boulogne-sur-Mer, ponendo effettivamente fine al Grande Ritorno. Perché questo movimento – la più grande manifestazione pubblica di pietà nella storia – è terminato così prematuramente? In parte, perché i fedeli cattolici non corrisposero alla grazia del Gran Ritorno come avrebbero dovuto. Milioni di francesi tornarono alla fede, ma milioni di altri no.

Inoltre, la maggior parte dei vescovi e del clero francesi non ricevette né promosse il Gran Ritorno come esso meritava. Molti credevano in un falso “ecumenismo” e perciò non amavano le processioni o gli atti pubblici di pietà. Altri sostenevano le tendenze moderniste, progressiste e persino socialiste presenti nell’Azione Cattolica, nella Gioventù Operaia Cristiana (Jeunesse ouvrière chrétienne), nel rinnovato Movimento liturgico e nel Movimento dei preti operai. Quindi non guardavano con benevolenza la spiritualità cattolica tradizionale in genere, tanto meno una vera Crociata mariana come il Gran Ritorno.

Il cardinale Achille Liénart di Lille (il cui aperto sostegno alle cause socialiste gli valse il soprannome di “vescovo rosso”) sintetizzò l’atteggiamento generale di una gran parte del clero. Senza bandire del tutto il Gran Ritorno dalla sua diocesi, scrisse una fredda lettera agli organizzatori: “Penso che questo lungo viaggio iniziato a Lourdes nel 1943 e che, senza dubbio, ha fatto un grande bene, non dovrebbe continuare indefinitamente. Per proteggerne l’efficacia e il vigore, non dovreste trasformarlo in un’istituzione permanente. Auguro quindi il ritorno senza indugio di questa statua a Boulogne, da dove è venuta” (6).

Perché confidare in un futuro Gran Ritorno

Ma questa non è la fine della storia. Più di ogni altra cosa, ciò che accadde con Nostra Signora del Gran Ritorno dovrebbe darci una speranza illimitata per il futuro. Il professor Plinio Corrêa de Oliveira venne a conoscenza di questo grande evento del Grand Retour durante un suo viaggio in Europa nel 1952. Da schiavo della Madonna secondo il metodo di San Luigi Grignion de Montfort, si interessò molto alla storia di Nostra Signora del Gran Ritorno.

Siccome divenne sempre più ovvio che il mondo non si convertì nemmeno dopo gli orrori della Seconda Guerra Mondiale, da devoto della Madonna di Fatima, il prof. Plinio era convinto che sarebbe arrivato un altro castigo ancora più terribile. Attingendo al messaggio di Fatima e agli scritti di San Luigi de Montfort, egli ipotizzava che questo castigo sarebbe stato caratterizzato dalla confusione nella Chiesa e da una terribile persecuzione dei cattolici.

Dopo aver sofferto questo terribile castigo, sarebbe iniziata “un’era di pace” come aveva predetto la Madonna di Fatima. Questo “Regno di Maria” non può venire senza molte, molte conversioni. Conversioni totali, sulla stessa linea della fulminante conversione di San Paolo. Conversioni non solo di individui, ma di intere nazioni. Abbiamo bisogno di una grazia molto speciale della Madonna, analoga a quella della Pentecoste per gli Apostoli. Proprio come era impossibile per gli Apostoli uscire e convertire tutte le nazioni senza la venuta dello Spirito Santo a Pentecoste, noi non avremo la forza di edificare il Regno di Maria senza una grazia molto speciale.

E sarà completamente immeritato, così come la Pentecoste fu immeritata dagli Apostoli, che erano fuggiti da Nostro Signore durante la Passione. San Luigi de Montfort allude a questa grazia della conversione nei suoi scritti. Il professor Plinio ha sviluppato un’intera teoria al riguardo e ha chiamato questa futura grazia il Grand Retour. Più di ogni altra cosa, il Grand Retour è la nostra grande speranza per il futuro. Speriamo che la Madonna ci perdonerà, ci guarirà, convertirà il mondo e inaugurerà il Regno del Suo Cuore Immacolato. Soprattutto, dobbiamo restare tutti al nostro posto, combattendo con tutto ciò che abbiamo, fino all’arrivo del D-Day di Nostra Signora.

Note

1) L. Devineau, Dans le Sillage de la Vierge, Société St. Paul: 1963, p. 36.

2) L. Devineau, p. 62.

3) L. Devineau, p. 64.

4) Louis Pérouas, “Le Grand Retour de Notre-Dame de Boulogne à travers la France (1943-1948): Essai d’interprétation.” In Archives de Sciences Sociales des Religions, No. 56/1, 1983, p. 42.

5) L. Devineau, p. 26.

6) Louis Pérouas, “Le Grand Retour de Notre-Dame de Boulogne à travers la France (1943-1948): Essai de reconstitution.” L’espace et le Sacré. Vol. 90, No. 2 of Annales de Bretagne et des pays de l’Ouest, 1983, p. 178.