I poveri del Libano

 Newsletter Ottobre 2019 n 10

Notiziario di un gruppo di volontari di “Oui pour la vie”, un’associazione di volontariato con sede a Damour in Libano, legalmente riconosciuta impegnata in favore dei più poveri di ogni appartenenza religiosa e provenienza http://www.ouipourlavielb.com/it/ Facebook: Damiano Puccini pdamianonotiziarivolontari@gmail.com

di padre Damiano Puccini

In Libano non c’è un dato ufficiale sul numero di profughi. I rifugiati siriani, circa 2 milioni, vivono da anni nelle tende, negli edifici abbandonati, nei garage senza finestre sul ciglio della strada. I campi profughi si assomigliano tutti e il tempo è sempre uguale. I bagni sono all’aperto.

Quelle che adesso sono diventate le loro case, in realtà sono tende di plastica montate su strutture di legno. Si dorme a terra, anche in 17 insieme. Per vivere nella baracca bisogna pagare l’affitto al proprietario del terreno dove è costruita.

A otto anni dall’inizio dalla guerra in Siria milioni di bambini vedono negato il loro diritto all’istruzione e quindi a un futuro dignitoso, sono costretti a lavorare o, nel caso delle bambine, a sposarsi precocemente. Il rientro in Siria è sempre più difficile.

Davanti a questa grave situazione che influisce negativamente sul Libano stesso, la nostra associazione “Oui pour la Vie” ha pensato di intensificare il proprio impegno, affidandosi totalmente alla Provvidenza, decidendo quindi di raddoppiare il numero dei pasti.

La cucina di Damour offre ora cibo a circa 60 nuclei di famiglie per 4 giorni a settimana. Inoltre prosegue l’impegno per arredare l’ambulatorio medico, e gli ambienti per fare dormire le persone senza alloggio e offrire corsi ai bambini. Chiediamo per questo a tutti aiuto e pubblicità.

Durante la nostra riunione settimanale con i malati di AIDS, che stiamo accogliendo in maniera molto discreta, per cercare di offrire loro tutti i supporti necessari affinché possano affrontare con dignità la loro difficile situazione, una signora sieropositiva ha affermato: “Quello che mi ferisce maggiormente non è la malattia, ma lo sguardo delle persone e le loro domande su come sono stata contagiata da questo male. Nonostante che tutti, compreso un ragazzo, possono sapere qua da noi come si trasmette il virus.

È la loro curiosità di indagare che umilia e uccide, e per questo io rispondevo sempre che al posto di pormi questa domanda sarebbe stato meglio chiedermi come io convivo con la malattia. Allora ho chiuso gli occhi e ho pensato che nel cristianesimo non si chiede mai, perché io sono diventato cristiano, ma come io vivo il mio cristianesimo.

Quello che uccide è lo sguardo delle persone che si sentono superiori, e che talvolta ci giudicano addirittura prima di Dio, nonostante il loro sguardo di compassione. Non credo che sia giusto fare questo, i nostri predecessori hanno vissuto problemi peggiori: condanne a morte, torture, prigioni, esilio…

Quindi davanti ad ogni difficoltà bisogna soltanto pensare che con Dio si guadagna sempre nonostante qualunque problema, perché tra coloro che li hanno vissuti prima di noi ci sono stati degli eroi e vincitori”.

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Per testimonianze in Italia tel 333/5473721 pdamianolibano@gmail.com Per inviare offerte: Bonifico intestato al conto: Oui pour la Vie, presso Unicredit a Cascina (PI). Indirizzo:Rue Mar Elias,35 Damour Lebanon.BIC-Swift: UNCRITM1G05 IBAN: IT94Q0200870951000105404518; dopo invio offerta scrivere il proprio indirizzo e telefono a info@ouipourlavielb.com per potervi confermare il ricevimento dell’offerta e per autorizzarci a inviarvi il nostro notiziario. P Damiano Puccini