I segreti del conclave. Chi è Bergoglio

card_Bergoglio

card. Jorge Mario Bergoglio

Kattoliko Pensiero  27 settembre 2005

(Ispirato da un commento del direttore di Hispanidad)

Secondo un vaticanista il secondo cardinale più votato al conclave sarebbe stato l’argentino Jorge Mario Bergoglio, arcivescovo di Buenos Aires. Anche se siamo piuttosto scettici sulla presunta rivelazione di un cardinale innominato a un vaticanista RAI sull’andamento del conclave che ha visto eletto Ratzinger, conoscere la figura di questo religioso significa conoscere la storia della Chiesa e dell’Argentina dei duri anni Settanta.

Cominciamo dalla fine. I teologi della liberazione, almeno quelli più noti, non vivono come i poveri ma come autentici ricchi borghesi. L’immagine che il progressismo mediatico ha dato, in Europa Occidentale, è quella che il clero che dissente da Roma è amante dei poveri, mentre gli “ortodossi” se la passano allegramente come meglio pensano. La verità è esattamente il contrario. I “teologi progressisti” hanno avuto un momento che erano più noti dei divi della musica pop, con costanti apparizioni televisive, vivendo di albergo in albergo e di aeroporto in aeroporto.

Il cardinal Bergoglio, al contrario, è l’immagine della modestia: viaggia in autobus, e non esita ad attendere cristiani moribondi o sacerdoti disprezzati. E’ spartano nella sua austerità e fugge la notorietà e le riunioni molto glamour di intellettuali alla moda, come invece i “preti della liberazione” fuggono l’anonimato. Il cardinale considera fama e ricchezza nemici della sua anima.

Altro luogo comune progressista è che i teologi o preti eterodossi sono tolleranti, mentre quelli fedeli al Papa sono degli inquisitori insensibili. Bene. Guarda caso, Bergoglio fu “chiuso a chiave”, cioè messo in clausura forzata dai suoi compagni gesuiti progressisti degli anni Settanta, nella provincia argentina di Cordoba, quando la Compagnia di Gesù era vicina alla putrefazione. Gli si permise di uscire solo una volta per celebrare il funerale della madre, ma senza poter pronunciare l’omelia. Terminata la cerimonia lo riportarono in cella.

Nel 1978 arriva a San Pietro l'”uragano” Wojtila. Aveva ben chiaro Giovanni Paolo II che bisognava terminare col progressismo di marca marxista che stava infestando la Compagnia, quella che era la congregazione più importante della Chiesa negli ultimi 400 anni. Ordina a Bergoglio, allora professore di teologia di mettere ordine in Argentina.

Un gesuita di base diventa la massima autorità papale tra i gesuiti argentini. I progressisti europei hanno convinto tutti che la giunta militare argentina fu durissima. Ed è vero. Ma si dimenticano di raccontare che essa fu una terra dove il terrorismo, specie marxista, era diventato una mafia di assassini, che incontrava molte volte accoglienza filosofica, ideologica, fisica e logistica. Questa accoglienza, e stiamo parlando di armi, in conventi, anche in quelli della Compagnia.

Giovanni Paolo II ordina a Bergoglio di chiamare uno ad uno i suoi confratelli e chiedergli: “Vuoi essere prete o guerrigliero?”. Se la soluzione scelta era la seconda gli metteva davanti un documento di secolarizzazione, già firmato dal Papa, così poteva dedicarsi a “liberare il proletariato” ma senza la tonaca da prete. Se sceglieva di essere prete, bisognava che ritornasse a pregare, che oltretutto è uno dei doveri del prete.

La riconversione salvò l’Ordine in Argentina, ma guadagnò all’attuale cardinale l’inimicizia di molti suoi confratelli, che si vendicarono di lui, una volta che il commissariamento della Compagnia fu terminato, con la clausura forzata come detto prima. Il Papa, allora, per liberarlo lo fece vescovo.

La storia di quest’uomo è la storia della Chiesa recente, con le sue crisi e le sue glorie, con le sue canaglie e i suoi santi, con tutto il trambusto della modernità e le menzogne del progressismo. In fine, la storia di Bergoglio è la storia dei santi: fede adulta e umiltà di bambino, amore eroico e austerità allegra. Un programma che non cambia da 2000 anni.

Qualcuno domanderà perchè il Papa riconsegnò il potere a quelle persone dell’Ordine che poi incarcerarono Bergoglio? Per la semplice ragione che l’uomo è libero e la sua libertà interiore non è che non si debba conculcare, non si può. Nemmeno Dio può farlo: ci ha creati liberi. Morale: ordini religiosi, cristiani, e uomini di ogni razza, si convertiranno solo quando ne avranno voglia. Nè il Papa, nè Dio possono imporsi, ma solo corteggiare.