Ricognizioni 3 Gennaio 2023
di Paolo Di Remigio
Da anni la scuola italiana si vanta di essere inclusiva, e si dice che per questo essa sia addirittura invidiata all’estero. Forse altrove sarebbero meno tentati dal vizio se conoscessero la profonda confusione in cui versano i nostri istituti. Questa ha le sue radici più profonde nel rifiuto della pedagogia moderna di riconoscere l’essenza della scuola: da quando ha accettato che Émile, nutrito con l’odio per la civiltà [1] e per i libri [2], avrebbe imparato a leggere e a scrivere a dieci anni [3], alla pedagogia non è più stato evidente che il compito della scuola è l’alfabetizzazione e la conoscenza.
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