Dan Brown, Wanna Marchi del best seller

DaVinci Codex_coverLa Sicilia 26 maggio 2006

di Ariel Levi Di Gualdo

Dan Brown è una Wanna Marchi del best seller, ma con un distinguo: la Marchi ha avuto il coraggio di andare in onda dalle aule di tribunale, mentre Brown, venduto Cristo per trenta milioni di dollari col suo Codice da Vinci, si è chiuso nel silenzio dell’incolto che non ha nulla da dire. Almeno Giuda ebbe le palle per impiccarsi.

Il Novecendo si è retto sulla dinamica amico.nemico. Il Liberalismo nato dall’Illuminismo e il Comunismo nato dal Marxismo divisero il mondo in buoni e cattivi. Il Comunismo collassa sulle sue utopie, il Liberalismo si muta in liberalismo selvaggio e rimane padrone unico.

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Giorgio Napolitano al Quirinale coi voti del solo centrosinistra

Napolitano elettoIl Popolo settimanale della diocesi di Tortona
del 18  maggio 2006

Farà fatica ad essere il Presidente di tutti gli Italiani

don Maurizio Ceriani

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I “falsi miti” di un’Italia povera e in declino

Tracce n. 5 maggio 2006

Con un articolo in prima pagina su II Sole 24 ore, alla vigilia delle elezioni, aveva contestato l’allarme sulla povertà nel nostro Paese, lanciato dal centrosinistra in campagna elettorale. Tracce ha incontrato il professor Perotti per approfondire le ragioni della sua posizione controcorrente

a cura di Enrico Castelli

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In piazza contro i clandestini

manifestazioneil Giornale, 24 maggio 2006

di Massimo Introvigne

C’è voglia di opposizione dura tra gli elettori della Casa delle libertà, e voglia anche di scendere in piazza. E c’è un tema su cui scendere in piazza sarà forse indispensabile: l’immigrazione, dove il ministro rifondarolo Paolo Ferrero annuncia l’abolizione della legge Bossi-Fini, la fine della politica di espulsione dei clandestini, una gigantesca sanatoria per gli immigrati irregolari che lavorano in nero purché si autodenuncino, e un permesso di entrata in Italia per chi non ha lavoro ma dichiara che intende cercarsene uno.

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Evoluzione, da figli di scimmie a padri di microbi

microboTempi n.21 del 18 maggio 2006

Per i libri scolastici non c’è altra verità che la teoria insegnata da Darwin. né altra soluzione per il sovraffollamento terrestre che l’ipotesi maltusiana

di Giojelli Caterina

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Eurabia (dani)marcia

islam_DanimarcaIl Foglio 19 maggio 2006

Il giornalista che pubblicò le vignette su Maometto fugge da Copenaghen ed emigra negli Stati Uniti. Intanto la capitale danese ospita un convegno sull’“islamofobia” con i partecipanti in due sale diverse e divisi per sesso

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La scienza magra

crisiAvvenire, 7 maggio 2006

«Ci siamo limitati in questa analisi ai decenni della crisi delle scienze e quindi a quei fatti che hanno caratterizzato il clima dell’inizio del novecento. Poiché da lì comincia il grande declino che oggi,nel terzo millennio, appare in tutta la sua drammaticità, fino a fare del presente un tempo dominato dalla stupidità, da un’involuzione che sembra apocalittica non tanto per ordine di un dio stanco, ma di un uomo che si è perso, senza riferimenti e senza più princìpi.

Vittorino Andreoli

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Turchia, testa di ponte per l’Islam?

TurchiaStudi Cattolici n 542, aprile 2006

Di Massimo De Leonardis

Il negoziato per l’eventuale ammissione della Turchia nell’Unione Europea durerà molti anni, nel corso dei quali la situazione internazionale potrebbe cambiare in maniera anche drammatica. Tra l’altro un sondaggio del 2005 segnala una parallela diminuzione dei favorevoli all’ingresso sia in Europa sia nella stessa Turchia, dove, pur raggiungendo il 63%, sono calati del 10% rispetto al 2004.

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In un libro choc le infamie del comunismo

gulagIl Giornale 10 maggio 2006

di Massimo Introvigne

Isola di Nazino, Siberia, 1933: nel cuore di ghiaccio di Kostia Venikov, uno degli aguzzini della polizia politica sovietica Gpu, spunta un sentimento umano. La guardia s’innamora di una giovanissima deportata. Conoscendo i suoi commilitoni, quando si allontana dall’isola teme il peggio: e il peggio succede. Violentata? No: mangiata.

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Nel pugno di Rosy

Rosy_BindiIl Giornale 22 maggio 2006

di Massimo Introvigne

A Rosy Bindi, neo-ministro della Famiglia, brucia da anni l’impietosa e senza dubbio troppo cattiva battuta di Vittorio Sgarbi che la definì “più bella che intelligente”. Se i cattolici non fossero doverosamente animati da una paziente carità, da oggi dovrebbero definirla “più bella che cattolica”. Dopo essersi detta “consolata” dall’apprezzamento del cardinale Ruini per l’istituzione di un ministero dedicato alla famiglia, la “Rosy nel pugno” – come l’ha definita un brillante vignettista – ha subito chiarito in una serie di interviste che si tratterà in realtà del ministero per lo sfascio delle famiglie.

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