I vizi capitali sono ancora attuali?

vizi_capitaliLa Civiltà Cattolica
quaderno n. 3791 del 7 giugno 2008

di Giovanni Cucci s.j.

Che cosa sono i vizi? Per quale ragione alcuni di essi sono chiamati «capitali»? Quali sono? E perché questi e non altri? Probabilmente non molti saprebbero rispondere con precisione a queste domande, in ambito sia laico sia ecclesiale, ritenendo forse che si tratti di un discorso inutile e superato, incapace di parlare all’uomo di oggi.

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Plinio Correa De Oliveira, il crociato del XX secolo

Plinio Correa OliveiraA cento anni dalla nascita di un fine pensatore, «cattolico, apostolico e romano» dalla fede incrollabile. Fondatore delle Società per la difesa della Tradizione, Famiglia e Proprietà (TFP), oggi fiorenti in 27 Paesi dei cinque continenti.

Sintesi della biografia pubblicata su plinocorreadeoliveira.it

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Falce e carrello, il potere delle coop rosse

falce coverper Rassegna Stampa, 26 novembre 2007

di Pietro Licciardi

«La Coop sei tu, chi può darti di più?». Chiunque, ma non la Coop. Nelle regioni rosse fare la spesa in un qualsiasi supermercato della catena controllata da Legacoop, il gigante economico agli ordini di Pci–Pds-Ds, costa fino al 15% in più, la qualità delle merci è peggiore e anche l’assortimento dei prodotti biologici – uno dei cavalli di battaglia del marchio Coop – è di gran lunga inferiore a quello di altre catene.

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E’ vero che la CEI ha consigliato di prendere l’Ostia sulla mano? No

comunione_manoTratto dal sito tutelaeucaristica.org

Nella sincera speranza che cessi questa brutta consuetudine. Se la particola consacrata è realmente il Sangue e il Corpo di Cristo, come possiamo pensare di non tributarLe il nostro massimo rispetto e riguardo ed esporla addirittura al rischio di profanazione? [il commento è della redazione di Rassegna Stampa]

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Le eroiche «donne eucaristiche» nella clandestinità sovietica

coverLuci sull’Est, maggio 2008

Fra le molte ripercussioni a livello mondiale che ha avuto il piccolo ma denso libro di Mons. Athanasius Schneider «Dominus est. Riflessioni di un vescovo dell’Asia Centrale sulla sacra Comunione» (Libreria Editrice Vaticana, 67 pag., 8,00 €), che conta una altrettanto significativa prefazione del Segretario della Congregazione per il Culto Divino, l’arcivescovo Mons. Malcolm Ranjith, vogliamo qui riportare alcuni brani della recensione dedicatagli da Civiltà Cattolica (15 marzo 2008)

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E’ inevitabile per un laico essere anticlericale?

anticlericalismoLa Civiltà Cattolica n.3790, 17 maggio 2008

di Giandomenico Mucci s.j.

Il significato moderno di laicità rimanda a un fenomeno molto antico, alla nascita cioè dello «spirito laico» che alcuni collocano nel secolo XIII. È un fenomeno non facilmente definibile in termini storico-concettuali. Lo si può comunque descrivere come il processo di secolarizzazione dell’Occidente cristiano, come la progressiva tendenza dell’uomo occidentale a emanciparsi dall’influenza e dal controllo religioso, ecclesiastico, metafisico sulla sua ragione e sui suoi comportamenti morali.

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Il Papa non è buonista. L’accoglienza non prescinde dalla sicurezza

migrantiIl Giornale della Libertà,
anno 1, n. 23, 9 novembre 2007

Per gli immigrati non ci sono solo diritti ma anche doveri. Il primo è il rispetto della cultura e della civiltà di chi li accoglie.

Massimo Introvigne

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Il Motu Proprio Summorum Pontificum è anche un segno per tutta la Chiesa

summorum pontificumAg Fides 16 novembre 2007

Intervista a Sua Ecc. Mons. Albert Malcolm Ranjith, Arcivescovo Segretario della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti

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Il latino non c’entra, celebrare la Messa secondo il rito di san Pio V non è “superstizione”

messa_latinoIl Foglio, 15 novembre 2007

L’insofferenza nei confronti della promulgazione del Motu Proprio Summorum Pontificum. Nella critica al latino si celano derive protestanti in materia liturgica. Il caso di Manlio Sodi.

Francesco Agnoli

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C’è chi vuole dividere ciò che Benedetto XVI unisce

lefebvrianiDa Ragionpolitica.it venerdì
30 gennaio 2009

Oggi tutti coloro che soffiano sul fuoco della polemica dopo la decisione di Benedetto XVI di revocare la scomunica ai vescovi ordinati dal monsignore scismatico, dimenticano di dire che non fu scomunicato da Giovanni Paolo II per le sue idee

di Gianteo Bordero

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