I papi & la massoneria

coverStudi cattolici n.561 novembre 2007

di Alberto Torresani

È fresco di stampa per le edizioni Ares I Papi e la Massoneria (Milano 2007, pp. 320, euro 18), fondamentale tappa nel tenace lavoro di demistificazione della vulgata risorgimentale che Angela Pellicciari va da anni conducendo e i cui risultati sono consegnati in numerosi saggi, tra cui definitivi Risorgimento da riscrivere (ancora per Ares) e I panni sporchi dei Mille (Fondazione Liberai, 2003).

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Il compagno Stalin & le coppie di fatto

famiglia_UrssStudi Cattolici n.555 maggio 2007

di Giuseppe Baiocchi

Ogni tanto basterebbe fidarsi della Storia, per comprendere che anche le sfide del nostro complicato presente possono acquistare una chiarezza imprevista. Vale persino per la questione, che appare esclusivamente contemporanea, delle «unioni di fatto» e del loro riconoscimento legale e civile.

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Dai cattolici liberali ai liberali cattolici

peraStudi cattolici n.555 maggio 2007

Perché oggi non pochi uomini di cultura, che provengono dal mondo liberale e anche comunista, fanno propri tanti elementi della tradizione cattolica? Che cosa muove i teocon e i neocon a lasciarsi alle spalle il laicismo liberale, ma non il liberalismo, per allearsi con i cattolici non clericali e non temporalisti? Che cosa hanno in comune Habermas e Benedetto XVI, Pera e Buttiglione, Ferrara e Baget Bozzo? Sono gli interrogativi tematizzati in queste forti pagine di Gianfranco Morra, professore emerito di Sociologia culturale nell’Università di Bologna.

Questioni certo preoccupanti per la stanca cultura egemone della sinistra, ora narcisista, che reagisce alla importante svolta innovativa dei cosiddetti «conservatori» con le armi di sempre: il silenzio saputo o l’aggressione spocchiosa. Dell’autore ricordiamo il recente saggio: Europa invertebrata. Un’identità certa per la civiltà di domani, edito per le Edizioni Ares (Milano 2006, pp. 192, euro 13).

di Gianfranco Morra

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Una nuova mappa del bene comune

politicaStudi Cattolici n.562 dicembre 2007

La res publica in Italia è un campo di lotta fra partiti politici, gruppi di potere, di pressione e di influenza che perseguono interessi particolaristici senza alcuna reale responsabilità verso il bene comune. Questo esito storico deriva dal fatto che tutti gli attori, volenti o nolenti, sono forzati a condividere una concezione del bene comune e un assetto di Stato sociale di tipo hobbesiano. Si tratta dì una configurazione che oggi assume la forma di una democrazia lib-lab, in cui l’utilitarismo dei singoli viene regolato attraverso il controllo pubblico delle uguali opportunità.

Questa concezione storica del bene comune e dello Stato ha esaurito la sua spinta e diventa patogena. Occorre rifondare lo Stato sociale sulla base di una visione del bene comune alternativa alla soluzione hobbesiana e alla sua trasformazione nell’assetto lib-lab. Pierpaolo Donati, fondatore della sociologia relazionale e ordinario di Sociologia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna, delinea lo scenario dello «Stato sociale relazionale» e di un nuovo «welfare sussidiario». Presentiamo ampi stralci del suo intervento tenuto a Pisa lo scorso 19 ottobre nell’ambito delle celebrazioni per il centenario delle «Settimane sociali»

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La società erotizzata

pubblicitàStudi Cattolici n.555 maggio 2007

di Mariolina Ceriotti Migliarese

Tra le cose che più oggi colpiscono chi si occupa di problemi sociali ma anche di educazione o di psicoterapia c’è la diffusa sensazione di una profonda caduta del senso vitale. Il senso di vuoto, di noia, di nonsenso sono spesso sottesi a molti dei comportamenti-problema che si riscontrano in adolescenza, ma fanno anche da sottofondo a molte problematiche dell’adulto, alla rincorsa affannata di stimolazioni sempre diverse che facciano, appunto, «sentire vivi».

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Erich Lessing: Budapest 1956

Studi cattolici n.554 aprile 2007

di Ugo Finetti

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La rivoluzione psichedelica

psichedelicaStudi cattolici n. 575 gennaio 2009

Agli inizi degli anni Sessanta negli Usa ci fu un consumo di massa di allucinogeni. Fu per primo il controspionaggio, convinto che Urss e Cina studiassero tecniche di “lavaggio” del cervello, a diffondere le droghe in modo massiccio; subito dopo arrivarono gli psichiatri, secondo i quali tali sostanze potevano essere utili nella cure di alcune forme di pazzia. Crescenti quantità però cominciarono a circolare anche nelle comunità bohémienne dei beat, degli hipster, e nelle università, ponendo le basi per la successiva rivoluzione del ’68

di Mario Arturo lannaccone

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La sentenza Englaro e i limiti della «supplenza legislativa»

EnglaroStudi cattolici n.575 gennaio 2009

di Francesco Mario Agnoli

Sono almeno cinquant’anni che si discute se, in base alla Costituzione, la magistratura costituisca un potere o un ordine e proprio quando la tesi dell’ordine sembrava avere definitivamente prevalso, la magistratura ha dimostrato coi fatti di essere un potere, anzi un potere in espansione, che, attraverso l’utilizzo dello strumento dell’interpretazione creativa (ultima versione dell’interpretazione evolutiva oggetto di tante e virulente polemiche negli anni Sessanta), si sta attribuendo una porzione sempre maggiore del potere di governare.

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Eutanasia ed eugenetica, i progetti “umanitari” contenuti nel Mein Kampf

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Tratto da: il sussidiario.net,  sabato 21 febbraio 2009

Fabio Ferrucci

Nelle scorse settimane, un articolo di Susanna Tamaro in occasione del Giorno della Memoria, ha innescato un dibattito a cui ha partecipato anche Roberta De Monticelli. La filosofa ha espresso il suo netto dissenso nei confronti di un commento apparso su Il Foglio, in cui si argomentava che «dietro l’umanitarismo eutanasico Susanna Tamaro indovina il ghigno dell’indifferenza nazista che ha aperto i lager».

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I padroni del pianeta

Global Footprint NetworkRagionpolitica.it
venerdì 13 febbraio 2009

di Anna Bono

«Gli ambientalisti spesso sono incoerenti. Ad esempio, a volte sostengono che l’uomo fa parte della natura e non ha più diritti di un gorilla o di un rinoceronte; altre volte invece ne fanno un caso a sé: l’unica specie vivente a cui si rimprovera di modificare l’ecosistema e di servirsene per vivere. Così se una famiglia di elefanti inquina una pozza d’acqua bevendo e sguazzandoci dentro fino a trasformarla in un pantano, poi spoglia e abbatte una macchia di alberi per mangiare e per sfregarsi contro la corteccia e alla fine se ne va, lasciando dietro di sé un disastro, nessuno trova niente da ridire: è il mondo naturale con le sue dinamiche e le sue leggi.

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