Studi cattolici n.555 maggio 2007
Perché oggi non pochi uomini di cultura, che provengono dal mondo liberale e anche comunista, fanno propri tanti elementi della tradizione cattolica? Che cosa muove i teocon e i neocon a lasciarsi alle spalle il laicismo liberale, ma non il liberalismo, per allearsi con i cattolici non clericali e non temporalisti? Che cosa hanno in comune Habermas e Benedetto XVI, Pera e Buttiglione, Ferrara e Baget Bozzo? Sono gli interrogativi tematizzati in queste forti pagine di Gianfranco Morra, professore emerito di Sociologia culturale nell’Università di Bologna.
Questioni certo preoccupanti per la stanca cultura egemone della sinistra, ora narcisista, che reagisce alla importante svolta innovativa dei cosiddetti «conservatori» con le armi di sempre: il silenzio saputo o l’aggressione spocchiosa. Dell’autore ricordiamo il recente saggio: Europa invertebrata. Un’identità certa per la civiltà di domani, edito per le Edizioni Ares (Milano 2006, pp. 192, euro 13).
di Gianfranco Morra
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