Lo dimostra uno che se ne intende di sicuro: Patrick Moore che ha fondato Greenpeace
di Diego Gabutti
Set 22
Lo dimostra uno che se ne intende di sicuro: Patrick Moore che ha fondato Greenpeace
di Diego Gabutti
Set 15
Marco Invernizzi
Una domanda sorge spontanea di fronte alle ripetute esternazioni estive sulla lotta all’evasione fiscale e l’obbligo morale di pagare le imposte, provenienti non soltanto dalle più alte cariche dello Stato ma anche dal mondo cattolico.
La domanda è questa: è legittimo fare pressioni morali e psicologiche sul contribuente affinché paghi le imposte senza contemporaneamente ricordare l’ingiustizia di uno Stato che chiede allo stesso contribuente la metà dei propri guadagni (il 48, 6% secondo il Corriere della Sera del 28 agosto)?
Set 15
di Massimo Introvigne
Va di moda – sulla scia dei tecnocrati mondialisti alla Richard N. Haass, presidente del Council on Foreign Relations – sostenere che l’11 settembre 2001 non ha cambiato il mondo, e che gli storici ricorderanno come data d’inizio di una nuova era postmoderna piuttosto il 15 settembre 2008, il giorno del fallimento della banca d’affari Lehman Brothers, epicentro della grande crisi economica che ormai molti considerano la più grave della storia dell’Occidente, ovvero l’11 settembre 2006 – coincidenza o no, a cinque anni esatti da quell’altro 11 settembre – quando Marck Zuckerberg apre Facebook, in precedenza riservato agli studenti di alcune università, a chiunque al mondo abbia più di tredici anni, così “fondando” un nuovo continente arrivato nel luglio 2011 a 750 milioni di abitanti.
Set 15
L’Ottimista, 20 luglio 2011di Antonio Gaspari
Molti lamentano gli effetti di una crisi che non è solo economica e finanziaria. Eppure, come mostra la storia delle civiltà, è proprio durante le crisi che emergono le virtù, le idee e i grandi propositi che danno vita a nuovi progetti di sviluppo.
Set 15
Per contrastare le utopie tecno-scientifiche
di Lucetta Scaraffia
Set 15
di Francesco Agnoli
Leone XIII, come scrive Angela Pellicciari nel suo “Leone XIII in pillole”, ricordava ai cattolici l’importanza di una storiografia seria e veritiera, per la difesa del cristianesimo dai suoi calunniatori. Purtroppo però non si può dire che il suo invito abbia trovato molti ascoltatori.
Set 14
Due compagni di giochi, uno diventa prete e poi santo, l’altro si macchia di orrendi crimini nella guerra civile spagnola. La pellicola firmata da Roland Joffe racconta il carisma del fondatore dell’Opus Dei attraverso la sua giovinezza
di Pippo Corigliano
Ci sono dei film che ti rendono migliore. Questo è il caso di There be dragons il film del regista Joffé, che ha firmato anche Mission. La storia racconta di due amici: il piccolo Josemaría Escrivá e un suo compagno di giochi, Manolo. Dopo gli anni della fanciullezza la vita li separa e, mentre Josemaría sceglie la strada del sacerdozio, il giovane Manolo intraprende quella dell’egoismo e della vendetta che lo conduce a compiere crimini orribili nel quadro della guerra civile spagnola. Alla fine della vita arrivano per Manolo il pentimento e il perdono, grazie anche all’affetto di Josemaría che non smette di scrivergli e seguirlo con la preghiera.
Set 14
di Antonio Giuliano
Che in alcune messe da tempo il canto più gettonato sia quello di Claudio Baglioni, colonna sonora di “Fratello Sole Sorella Luna” di Zeffirelli, o che in alcune parrocchie cattoliche la liturgia sia scandita dagli assoli di chitarra elettrica e in taluni casi dai rullanti della batteria, ormai non è una novità. Fa riflettere però che in questi anni non siano stati fatti passi concreti per arginare la trascuratezza dei canti delle celebrazioni e gli abusi liturgici.
Set 08
A trentanni dal sequestro e dall’omicidio di Giuseppe Taliercio, dirigente della Montedison, ricordiamo la sua figura di cristiano esemplare. Chi lo uccise restò colpito dalla sua fede.«Il giusto è come il legno di sandalo», dice un proverbio orientale, «che profuma l’ascia che lo abbatte».
di Alberto Laggia
Set 08
Ag Zenit (ZENIT.org). giovedì, 18 agosto 2011di Antonio Gaspari
ROMA, – «Quasi due secoli sono passati da quando Malthus è morto, ed è forse arrivato finalmente il tempo di lasciarlo riposare in pace. Archiviamo il suo pessimismo catastrofista e abbandoniamo l’idea di un equilibrio da raggiungere con la fine della transizione demografica». Così si conclude il libro Goodbye Malthus (Rubbettino), scritto da Alessandro Rosina e Maria Letizia Tanturri.