
Dic 12
Dic 12
Relazione di mons. Josè Noriega, professore di Teologia Morale Speciale (Sessuale) all’Istituto Pontificio Giovanni Paolo II per studi su Matrimonio e Famiglia, alle tre giornate di spiritualità e formazione promosse ad Assisi, dal 14 al 16 gennaio, dal Forum nazionale delle associazioni familiari sul tema: “Testimoniare la buona novella della famiglia nel Terzo Millennio”
Prof. José Noriega
Dic 12
Francesco D’Agostino
È stata saggia la decisione con la quale, poche settimane fa, il Tribunale di Bologna ha affidato una bimba di tre anni a una coppia gay? È la stessa cosa avere una madre e un padre o avere “genitori” gay? Quel Tribunale sembra esserne convinto: «In assenza di certezze scientifiche o dati di esperienza – esso scrive, motivando la propria decisione – costituisce mero pregiudizio la convinzione che sia dannoso per l’equilibrato sviluppo del bambino il fatto di vivere in una famiglia incentrata su una coppia omosessuale».
Dic 12
Roberto Beretta
A un capo della storia c’è Giovanni della Casa (che comunque era monsignore…): «Non si dee adunque l’uomo contentare di fare le cose buone, ma dee studiare di farlo anco leggiadre».
Dall’altro fa bastian contrario un altro prete, don Lorenzo Milani: «L’educazione borghese non insegna il rispetto del prossimo, ma solo il rispetto degli appartenenti alla classe dominante»…
E in mezzo a questi due opposti estremi si stendono 5 secoli in cui si è spesso considerato che «il prete ha ben altro spessore e tutt’altre preoccupazioni dell’etichetta e del bon ton», per cui della buona creanza del clero non si è occupato nessuno – o quasi.
Dic 12
di Marco Respinti
Dic 12
Sono arrivati a 200 miliardi di dollari gli scambi commerciali tra Cina e Africa. Ma dopo vent’anni di cooperazione cresciuta in maniera esponenziale, non si vedono significativi miglioramenti nelle condizioni di vita degli africani
di Anna Pozzi
Dic 06
Roberto Marchesini
I. La Rivoluzione sessuale ha contribuito, con altre concause, alla crisi dell’istituzione familiare, e questa crisi non è a sua volta estranea all’emergere di problemi connessi con l’omosessualità, definita come una preferenza sessuale predominante e persistente per persone dello stesso sesso.
Una componente tanto chiassosa quanto minoritaria del mondo omosessuale è costituita dagli attivisti gay, che si prefiggono l’accettazione, da parte della società, dell’omosessualità come variante “naturale” dell’orientamento sessuale umano.
Dic 05
di Massimo Introvigne
Formalmente datata 24 novembre 2013, giorno della chiusura dell’Anno delle fede, l’esortazione apostolica di Papa Francesco «Evangelii gaudium», che fa seguito al Sinodo del 2012 sulla nuova evangelizzazione, è stata pubblicata martedì 26 novembre. Quest’ampio documento – salvo errori, il più lungo (220 pagine) nell’intera storia delle encicliche e delle esortazioni apostoliche pontificie –, è una vera piccola – ma non piccolissima – enciclopedia sull’evangelizzazione. Il Papa afferma di essere consapevole di una mole forse «eccessiva» e che «oggi i documenti non destano lo stesso interesse che in altre epoche, e sono rapidamente dimenticati». Ma considera essenziali i temi trattati, e a tutti chiede un serio studio del testo.
Dic 05
Avvenire, editoriale del 29 novembre 2013
Giacomo Samek Lodovici
Nei paragrafi 36-39 dell’esortazione Evangelii gaudium il Papa riprende un discorso fondamentale di s. Tommaso: «San Tommaso d’Aquino insegnava che anche nel messaggio morale della Chiesa c’è una gerarchia, nelle virtù e negli atti che da esse procedono». Così, se, in assoluto, gli atti d’amore verso Dio sono superiori ad ogni altra azione, per quanto poi riguarda la condotta umana che concerne il prossimo, «le opere di amore al prossimo sono la manifestazione esterna [l’espressione interiore è l’amore a Dio, come detto] più perfetta della grazia interiore [che è frutto] dello Spirito».
Dic 05
di Giuseppe Brienza
C’è chi strabuzza gli occhi leggendo i sondaggi elettorali, che danno il Front National di Marine Le Pen al 24% dei consensi nella prossima tornata al Parlamento europeo divenendo, se così fosse, il primo partito francese. E non diciamo che è un voto di protesta o l’ennesima espressione dell’“anti-politica” perché il FN ha quasi mezzo secolo di storia alle spalle (essendo stato fondato nel 1972 da Jean-Marie Le Pen) e, da parecchio, si è conquistato un radicamento ampio e profondo in Francia. Quindi, non si tratta assolutamente di una formazione estemporanea ed i prossimi risultati elettorali possono influire sulle tornate che si avranno negli altri Paesi europei, creando un effetto di risonanza in grado di modificare equilibri continentali più ampi.