Studi cattolici n.643 Settembre 2014
di Michelangelo Pelàezi
Le catastrofi naturali, dovute in parte a barbarie umana, i danni irreparabili al paesaggio causati da scempi edilizi, la scomparsa di specie vegetali e animali a motivo di gravi alterazioni dell’ecosistema come conseguenza di insostenibili sviluppi della tecnica, gli stessi danni alla salute umana da attribuire a dissennati comportamenti dell’uomo stesso hanno fatto sì che si sia diffusa l’idea che la scienza ecologica costituisca una dura requisitoria contro l’agire umano fino a diventare una potente denuncia dell’antropologia ebraico-cristiana che pone l’uomo al centro della creazione.