n. 8, mercoledì 5 novembre 2014
di Julio Loredo
Il “mito” di Salvador Allende (1908-1973) sta lentamente crollando. La sua elezione alla presidenza del Cile nel 1970 è ancora presentata come un evento epocale, pomposamente battezzata “la via cilena al socialismo”, la prova vivente che il comunismo poteva andare al governo per via democratica. Il suo rovesciamento ad opera di Pinochet l’11 settembre 1973, scosse le sinistre mondiali fino alle fondamenta, inducendole a farne un mito, che dura ancora oggi. Per mantenerlo vivo si continuano a pubblicare libri, come quello di Luciano Aguzzi, «Salvador Allende. L’uomo, il leader, il mito» (Ediesse, 2003), o si girano film, come Salvador Allende, di Patrizio Guzmán, una coproduzione tra Belgio, Cile, Francia, Spagna, Germania e Messico (2005).