Lettere al giornale: un lettore replica su Libero

antiproibizionismopubblicato su LIBERO del 26 giugno 2003

Lettere al giornale

Un lettore replica all’articolo: Vietare la droga. Ma serve davvero?  di Yuri Maria Prado

Al CENSORE Vittorio Feltri

Credo che le sia costato caro pubblicare un articolo,come quello di Yuri Maria Prado del 26/6,che poteva trovare migliore collocazione in giornali meno seri e più inclini alla propaganda che alla verità. L’articolo recita una becera farsa sessantottina e vetero comunista in tre atti: I) la legislazione italiana è proibizionista, II) i delitti legati alla droga dipendono solo dal proibizionismo. III) l’uso di droghe è un fatto comune, fa ormai parte del nostro quotidiano, arrendiamoci all’evidenza. Mi consenta di rispondere a questo signore dal nome complesso e male assortito.

I) E’ proibizionista uno Stato che rifornisce direttamente di metadone (è una droga morfinosimile dagli effetti devastanti) 600.000 tossicodipendenti attraverso i canali ufficiali i SERT? Lo Stato è il primo spacciatore ma permette di fatto il libero commercio di numerose sostanze; è normale vedere davanti ai SERT (mais à qui et à quoi sert?) giovani che spacciano eroina e cocaina tranquilli in piena luce.

Lo Stato Italiano di fatto depenalizza numerosi reati comuni commessi da tossicodipendenti, definisce e diversifica i ruoli di consumatore e spacciatore ingenerando confusione e ingiustizia. Questo non è proibizionismo ma permissivismo. Conosce il sig.Y.M.P. la Federazione Malese? La legge malese non fa differenza fra spacciatori e consumatori e commina a entrambi la pena di morte. I condannati sono poche unità all’anno.

Quanti in Italia i morti per droga (overdose, HIV, epatite B e C, endocarditi, trombosi polmonari, incidenti, delitti)? Sono migliaia.Quale il costo sociale (SERT, ospedali, comunità di recupero, carcere, perdita di lavoro)? Quale il costo per le famiglie (in soldi, tempo, in sofferenze senza fine, in solitudine)? Quando si ha un drogato in famiglia siamo come gli innamorati: sempre soli. Il lavoro, gli affetti, il tempo, tutto è corrotto.

II) Potrei rispondere facilmente che dove non c’è droga non ci sono reati legati alla droga. I morti sulla strada per guida in stato di incoscienza, le violenze familiari (furti continuati. percosse, abbandono di minori) non sono dovuti al ”proibizionismo”; i reati contro il patrimonio commessi da tossicodipendenti sono ugualmente numerosi dove lo stato distribuisce gratis anche eroina.Il tossicodipendente non ruba solo per l’eroina ma per vivere perchè non lavora e manca di tutto.

III) Y.M.P. dice che l’uso di droghe è comune,accettiamolo come dato di fatto e legalizziamo definitivamente il commercio e l’uso. Conosco l’andante, mi ricorda altre lotte, mi fa pensare a un disegno preordinato: divorzio, aborto, droga libera e poi magari pedofilia, perchè no? In nome di un garantismo individualista e aberrante (e non so fino a che punto complice di malavitosi e di propugnatori di ideologie criminali) si calpestano i diritti individuali le libertà civili e la nostra eredità cristiana.

Non siamo più un popolo di eroi, di santi, di navigatori, ma non siamo ancora un popolo di drogati, omosessuali, pedofili o comunisti. La cristianità è stata messa in ginocchio dal liberismo (non certo dal comunismo) ma nonostante il divorzio, l’aborto, il sesso libero, il gay pride e il massacro di 20 milioni di cristiani (nel 20° secolo) non è ancora liquidata e resiste.

Y.M.P.è un cattivo osservatore della società ma soprattutto è un cattivo consigliere e getterebbe ROHAN nelle mani di MORDOR. Cos’è l’antiproibizionismo? Un movimento, un partito? O solo la cattiva coscienza e l’accidia, che si presenta di volta in volta con vesti diverse ma sempre ipocrite, di chi ha perduto il proprio appuntamento con la storia (meglio tutti a fondo!)

dr.Baldacci Massimo