L’ambiente, una religione

Abstract: L’ambiente, una religione con riti, tabù alimentari, giorni santi, “peccati di energia”: la difesa dell’ambiente oggi ha preso una piega confessionale. Ben diversa dalla tutela del Creato. Una religiosità gnostica con il suo rifiuto dei corpi, della carne, accompagnata contemporaneamente alla nuova moralità sessuale: il gender, l’androgino, la radicale eguaglianza sessuale. Post e trans umano, mix di tutti i generi. L’ecologismo funziona sociologicamente e culturalmente come in passato la matrice cattolica. Esistono somiglianze sorprendenti nei termini e nei riferimenti utilizzati. 

Il Timone n. 234 Dicembre 2023

Come l’ambientalismo rischia di diventare religione

Riti, tabù alimentari, giorni santi, “peccati di energia”: la difesa dell’ambiente oggi ha preso una piega confessionale. Ben diversa dalla tutela del Creato .

di Giulio Meotti

Nel 1992 uscì un appello di 500 scienziati tra cui 62 premi Nobel, contro l’«ecologismo irrazionale». Non si dicevano indifferenti ai problemi dell’ambiente, ma alla «tendenza fondamentalista che trasforma l’ecologia in dogma e nuova religione». Vi aderirono Manfred Eigen (Nobel per la chimica) e Jean-Marie Lehn (Nobel per la chimica), Philip Anderson (Nobel per la fisica), Christian B. Anfinsen (Nobel per la chimica) e i Nobel per la medicina Julius Axelrod e Baruj Benacerraf. «Riteniamo irresponsabile manipolare l’opinione pubblica e attizzare il timore di una imminente catastrofe climatica tra la popolazione», scrissero i luminari, fra cui Rita Levi Montalcini. Poi, il 15 settembre 2003, lo scrittore Michael Crichton tenne un discorso al Commowealth Club di San Francisco. Titolo: L’ambientalismo è una religione.

«Tempi duri per gli eretici»

Oggi è diventato quasi un luogo comune definirla tale, tanto è evidente. Siamo tutti peccatori di energia, destinati a morire, a meno che non cerchiamo la salvezza, che ora si chiama sostenibilità. «L’ambientalismo sta diventando una religione», ha detto persino James Lovelock, lo scienziato dell’ipotesi di Gaia. «La protezione del pianeta terra è più di una missione, è la mia religione», dichiara entusiasta Rajendra Pachauri, che ha guidato l’agenzia dell’Onu per il clima, l’Ipcc. «L’ultima religione occidentale», così il filosofo tedesco Peter Sloterdijk definisce l’ecologismo. Nel libro Den Himmel zum Sprechen bringen: Elemente dei Theopoesie il filosofo di Karlsruhe protagonista di tanti feroci fuilleton culturali in Germania spiega che mai prima d’ora la religione era stata solo un fatto privato. Ciò non significa tuttavia, che sia scomparsa. «Un fantasma si profila nel mondo occidentale, il fantasma della religione. Non ha più bisogno di essere utile a nulla, non deve più funzionare, non ha un mandato».

L’ambientalismo diventa allora la perfetta religione, conclude il filosofo: «La sensibilità climatica collettiva sarà l’ultima religione mondiale e, per di più, la prima a raggiungere tutti. Si possono prevedere tempi difficili per i suoi eretici». Questa «religione ecologica», nuova illusione progressista, porta con se tre minacce alla civilizzazione: una feticizzazione della natura e degli animali, un panteismo (divinizzazione della natura) e, conseguenza delle prime due, un anti-umanesimo. Veicola, implicitamente, un’accusa ontologica contro l’uomo, che rinnega la sua trascendenza sulla natura. «Ai popoli che disperavano del regno dei cieli, il marxismo ha promesso il regno dell’uomo», scriverà Albert Camus. Ai popoli che disperavano del regno dell’uomo, l’ecologismo promette il regno della natura.

Cerimonie pagane

Basta leggere David Bower, il fondatore di Friends of the Earth: «I sei giorni della Genesi sono una immagine per rappresentare ciò che è accaduto in quattro miliardi di anni. Il nostro pianeta è nato lunedì. Da martedì a mercoledì, fino a mezzogiorno, si è formata la Terra. La vita inizia mercoledì e si sviluppa in tutta la sua bellezza per i successivi quattro giorni. Domenica alle quattro del pomeriggio compaiono i rettili. Alle nove di sera, le sequoie spuntano dal terreno. Un quarantesimo di secondo prima di mezzanotte inizia la rivoluzione industriale. Adesso è mezzanotte e siamo circondati da persone che credono che quello che hanno fatto possa continuare indefinitamente». Sei giorni, sei gradi alla dannazione. Ora abbiamo anche i nuovi riti religiosi verdi. In Islanda, gli ecologisti hanno celebrato persino un funerale a un ghiacciaio. Una vera e propria cerimonia pagana nel terreno arido ma un tempo coperto dal ghiaccio dell’Okjökull. C’erano anche il primo ministro islandese, Katrìn Jakobsdòttir, e l’ex commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Mary Robinson. E’ stata apposta una targa che reca la scritta: «Una lettera al futuro». Pochi giorni prima, alla Cattedrale anglicana di Liverpool (la più grande d’Inghilterra) era arrivato un modello di Gaia, istallato al centro della navata principale. E questa religione green sta già soppiantando la Cristianità come matrice delle società occidentali. Lo spiega Jèrôme Fourquet, massimo studioso di opinione pubblica francese: «Stiamo assistendo alla nascita di una nuova matrice, laica e non più religiosa, attorno all’ecologia».

«Santuari» della biodiversità

L’ecologismo funziona sociologicamente e culturalmente come in passato la matrice cattolica. Esistono somiglianze sorprendenti nei termini e nei riferimenti utilizzati. Stiamo parlando anche di «santuari» della biodiversità. L’ambientalismo radicale non vuole, come il marxismo, promettere il paradiso in terra o, come il cristianesimo, prepararci al paradiso dopo la morte. Si limita a denunciare l’infero delle società occidentali. L’uomo degli ambientalisti è senza storia, senza profondità temporale, senza identità; una creatura naturale appiattita nel presente, un viaggiatore senza bagaglio, un migrante ideologico. Da qui la loro difesa di una politica migratoria di accoglienza incondizionata e di una società cosiddetta “inclusiva”. Quando Chricton fece la sua denuncia, all’ecologismo mancava però un mito persuasivo dell’Apocalisse. Non bastava l’aria pulita, i fiumi, le spiagge, la lotta all’inquinamento. La scoperta del riscaldamento globale ha colmato una lacuna. L’ecologismo sta edificando così un vero e proprio culto: ha i propri giorni santi (la Giornata della Terra), tabù alimentari (veganesimo e campagne per ridurre il consumo di carne di mucca), templi (le università occidentali) e proselitismo (gli scettici sono trattati da eretici). Una religiosità gnostica con il suo rifiuto dei corpi, della carne, accompagnata contemporaneamente alla nuova moralità sessuale: il gender, l’androgino, la radicale eguaglianza sessuale. Post e trans umano, mix di tutti i generi

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Si legga anche:

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