Massimo Introvigne
Ha colpito, durante e subito dopo la campagna elettorale in Germania, il rumoroso silenzio dei vescovi cattolici del Paese, mentre neppure un venticello di sostegno alla Merkel o di rammarico per l’esito è spirato dai Sacri Palazzi vaticani dove regna, dopo tutto, un Papa tedesco. Il contrasto è clamoroso se si confronta la situazione tedesca con quella italiana, dove ogni intervento del Cardinale Ruini remotamente collegato alle elezioni del 2006 va subito a finire in prima pagina, per non parlare dell’interesse affettuoso che Giovanni Paolo II portava a ogni elezione polacca. Il temuto o auspicato fattore R – Ratzinger – non c’è stato.