Silvana De Mari: sistema patriarcale imperfetto ma vincente

Abstract: Silvana De Mari: sistema patriarcale imperfetto ma vincente. La società che abbiamo forgiato è antropologicamente perdente e tra una generazione o al massimo due avremo chiuso. Ma il punto fondamentale è che san Paolo ha detto: “sposati e sii sottomessa”, ma a mio marito ha detto: “sposati e muori per lei”. Come ha genialmente detto Costanza Mirano: cos’è che sta sotto? Le fondamenta e siamo noi donne su cui poggia e sta su tutta la baracca. Ma attenzione, la mia sottomissione è solo per l’uomo che per me è disposto a morire

InFormazione cattolica  12 Marzo 2023

Silvana De Mari: “anche se migliorabile, e non perfetto,

il sistema patriarcale è antropologicamente vincente”

di Pietro Licciardi

La dottoressa e scrittrice di racconti fantasy Silvana De Mari non ha bisogno di presentazioni, essendo nota non solo per i suoi libri ma anche per i suoi interventi politicamente scorretti su diverse testate, sia cattoliche che non. Con lei e con altre donne InFormazione cattolica ha affrontato alcune questioni “ spinose”, come il femminismo e il ruolo oggi della donna. [qui gli interventi integrali].

Dottoressa De Mari, cosa ha portato di buono il femminismo alle donne?

«Il movimento di liberazione femminile, come scrivo nel mio libro La realtà dell’orco è un movimento di isteriche galline. Una definizione estremamente soppesata. L’isterismo infatti è caratterizzato dal tutto o nulla, ovvero: o sei perfetto o non vali nulla; la gallina invece è un termine usato per persone non molto astute. E infatti da quanto si è affermato il movimento di liberazione femminile la situazione delle donne nel mondo è diventata una tragedia inenarrabile.

E’ anche un movimento non più super partes ma dichiaratamente di sinistra; anzi, è uno dei bracci armati della sinistra che odia il cristianesimo ed è stato usato come maglio per distruggere il cristianesimo. Da quando esiste si sono moltiplicate le nazioni che lapidano le adultere, praticano l’infibulazione e l’aborto non solo ha ridotto ad una spaventosa solitudine le donne occidentali ma è costato la vita a milioni di feti femmina.

Nolo solo. Nella manifestazione “Non una di meno” abbiamo visto una caricatura di Maria Ausiliatrice ridotta a vulva. Capite? Una donna col bambino in braccio è stata ridotta ad una vulva. Indipendentemente dal fatto di essere credenti o meno si tratta oltretutto di un personaggio storico che ha visto il figlio torturato a morte, senza contare che a dileggiarla sono state le pronipoti di nonne che hanno pregato davanti a quell’immagine per i figli dispersi in guerra».

Gli slogan femministi sono talmente penetrati nella società che anche le donne cattoliche sembrano averli fatti propri. Infatti nessuna donna sembra più disposta a stare a casa. Tutte vogliono lavorare, pochissime desiderano più di due figli e anche quelle che ne hanno vorrebbero che a tirarli su sia lo Stato, con gli asili e la scuola a tempo pieno. Veramente la dignità della donna dipende dal fatto che anche loro devono lavorare?

«Preciso che per circa mezzo secolo sono stata non credente e i non credenti sono decisamente più scemi in quanto si fanno convincere dai più folli. Io sono una vittima di tutto questo essendoci caduta in pieno. Ero assolutamente certa di dover fare il medico ed ero anche convinta che nel mondo eravamo troppi e chi non faceva figli faceva un favore la pianeta. Ad un certo punto, tardi, comunque un bambino l’ho avuto e mi sono mangiata le mani per non averne fatti cinque o sei. Nel momento in cui ho avuto mio figlio ho trovato insopportabile doverlo mollare per andare a fare un turno di dodici ore in ospedale. Non c’era alcun soffitto di vetro: io volevo stare col mio bambino. Ad un certo punto mi sono licenziata e per fortuna ho potuto farlo perché alle spalle avevo un marito che poteva mantenermi. Una scelta che ho fatto senza pensarci due volte e senza rimpianto»

Si dice che anche gli uomini devono “aiutare”, proprio perché la donna ha il diritto di lavorare e avere una sua vita. Ovvero l’uomo deve cucinare, fare la spesa, magari lavare e stirare. A lei piace l’uomo casalingo?

«Mio marito e mio figlio non sono amputati o cerebrolesi e quindi sono perfettamente in grado di apparecchiare, sparecchiare o preparare il pranzo. Ma non scaricano dopamina. I cervelli maschile e femminile sono diversi fin dalla nascita. Quanto io tocco i piatti mi piace, noi donne amiamo gli oggetti, e quando apparecchio la tavola faccio un certo sforzo per farlo con grazia, poi guardo il risultato e mi piace. Quando lo fa mio marito mette i piatti di servizi diversi perché neppure si accorge della differenza. In compenso se c’è qualcosa di rotto, cosa che io odio con tutta l’anima, e glielo metto di fronte per ripararlo a lui si illuminano gli occhi e scarica dopamina. Quindi, perché ciascuno non deve fare le cose su cui scarica dopamina? Io apparecchio, e lui ripara».

L’antico sistema patriarcale è per le femministe il male assoluto. Era tutto così sbagliato?ù

«Io negli anni Cinquanta ci sono nata ma il punto è un altro. Il sistema patriarcale è antropologicamente vincente – anche se certo era migliorabile e non perfetto – grazie al quale abbiamo superato catastrofiche crisi come la peste del 1300 e la seconda guerra mondiale. Inoltre ha prodotto il diritto delle donne a non essere stuprate.

Mi permetto di ricordare l’Odissea, l’Iliade e l’Eneide, in cui il figlio dello sconfitto viene ucciso e la donna diventa schiava dell’assassino del marito e del figlio. A farlo non sono avanzi di galera ma principi, generali e re dell’esercito greco. Da noi dopo il cristianesimo lo stupro non è certo scomparso ma non si può dare l’ordine scritto di farlo e dopo che l’hai fatto non vai a raccontare in un racconto epico come ti sei divertito.

Quando i crociati arrivano a Gerusalemme le bolle papali hanno imposto la castrazione e il taglio del naso per il crociato pescato con le mani su una donna araba. Tutto questo si deve ad una donna col bambino in braccio che è stata derisa. Comunque la società che abbiamo forgiato è antropologicamente perdente e tra una generazione o al massimo due avremo chiuso. E non si tratta di opinioni».

Le femministe ci hanno fatto due balle sul fatto che la Chiesa è misogina e che il cristianesimo è contro la donna perchè deve essere umile e sottomessa. Quanto hanno ragione?

«Chissà come mai la donna ha raggiunto la situazione più favorevole proprio all’interno del cristianesimo e mi pare che la situazione, ad esempio, nell’ islam o nell’induismo non sia proprio felice. Ma il punto fondamentale è che san Paolo ha detto: “sposati e sii sottomessa”, ma a mio marito ha detto: “sposati e muori per lei”. Come ha genialmente detto Costanza Mirano: cos’è che sta sotto? Le fondamenta e siamo noi donne su cui poggia e sta su tutta la baracca.

Ma non è solo questo. Io sono sottomessa solo a mio marito e a nessun altro uomo per due motivi. Io ho un cervello emotivo e analogico mentre lui ha un cervello razionale e pragmatico e quando abbiamo discusso nel novanta per cento dei casi alla fine è saltato fuori che aveva ragione lui. In secondo luogo nel momento in cui sono stata sottomessa e gli ho dato ragione lui è diventato un leone e la sua capacità di difendere la nostra famiglia davanti al mondo è diventata ciclopica. Ma attenzione, la mia sottomissione è solo per l’uomo che per me è disposto a morire».

Che effetto le fa vedere uomini che vogliono diventare donne e donne che vogliono diventare uomini?

«Giorni fa sono andata a comprare una giacca e ho chiesto alla commessa una taglia 46, lei mi ha guardata e mi ha dato una taglia 50. Sono allora andata dal mio avvocato perché volevo denunciarla per discriminazione e istigazione all’odio ma lui mi ha consigliato di prendere dieci gocce di Valium, respirare a fondo e piantarla di dire fesserie.

Sono invece sconvolta dal punto di vista medico perché sono un ex chirurgo e credo non abbiate alcuna idea di cosa siano gli interventi per il cambio del sesso. E comunque tutto questo a che serve? Vi è un momento preciso in cui nel bambino si forma il senso del reale ed è attorno ai 4 o 5 anni. Perchè è così importante andare nelle scuole a dire ai bambini di 4 anni che possono essere una femmina piuttosto che un maschietto e viceversa?

Perché dire questo a loro, che sono convinti di essere maschietti o femminucce, che si sbagliano, significa che domani, quando saranno adulti, se il potere dirà loro che due più due fa cinque anche allora penseranno di aver sempre sbagliato a pensare che faceva quattro».

Per finire, secondo lei in cosa consiste la vera liberazione della Donna?

«La vera liberazione è la Madonna e la nascita di Gesù. E’ grazie a questo che non posso essere più stuprata da uno che poi ci fa sopra un poema epico. La vera liberazione ci è stata data duemila anni fa».

_____________________________________________

Le altre Interviste:

Maria Rachele Ruiu: “La donna è prima di tutto mamma, anche nel lavoro e in politica”