L’ossessione delle limitazioni all’uso del contante

Abstract: l’ossessione delle limitazioni all’uso del contante. Limitare la circolazione e l’uso del contante non solo è un grosso favore fatto alle banche ma anche un mezzo per ottenere il controllo totale sulla società, sogno della sinistra che ha il totalitarismo nel proprio Dna, e infatti il modello sembra proprio essere quello della Cina.  Smentita la colossale balla del contrasto all’evasione fiscale. 

Il Nuovo Arengario 1 Novembre 2022

L’ossessione delle limitazioni all’uso del contante.

La sinistra mania del controllo totale

Limitare l’uso del contante non è solo un grosso piacere al sistema bancario. È anche un vincolo, assolutamente illegittimo, per ottenere in futuro un controllo totale su ogni cittadino. È il sogno folle della dittatura globale.

di Paolo Deotto

Tra le tante manifestazioni di smarrimento mentale fornite dalla cosiddetta “sinistra” dopo la vittoria elettorale della destra e la nomina di Giorgia Meloni alla Presidenza dal Consiglio, le reazioni violente alla proposta (peraltro accennata e non ancora quantificata) di alzare la soglia dell’uso del contante meritano un esame attento.

Quando gli esponenti dell’intellighenzia si esibiscono in profonde riflessioni come la signora Boldrini, che fa notare che il partito della Meloni si chiama “Fratelli d’Italia” e quindi dimentica le sorelle, o come il sublunare Letta che si lamenta perché il governo ha fatto sgombrare la solita folla di drogati e fannulloni che facevano un raduno, pardon, un “rave”, e mille altre simili esternazioni, viene solo da sorridere, per quanto questa gente è completamente fuori dalla realtà. L’Italia passeggia sull’orlo del baratro e questi dementi discettano di pericolo fascista, ius soli e simili amenità.

Invece il discorso sull’uso del contante merita attenzione.

Anzitutto, a fronte della colossale balla della “lotta all’evasione”, qualcuno dovrebbe spiegare come mai in Paesi come la Germania e l’Austria, dove non esiste alcun limite all’uso del contante, l’evasione fiscale è minore rispetto all’Italia.

Certo, il discorso della “lotta all’evasione” può soddisfare il frustrato che si deve vendicare dell’odiato idraulico, che gli ha fatto un conto salato e ha voluto essere pagato in contanti. Ma anche il frustrato dovrebbe convenire su un principio: se possiedo del denaro guadagnato lecitamente, posso farne ciò che voglio, senza dover rendere conto a nessuno. Se trovo comodo usare i pagamenti elettronici, li userò. Ma se desidero pagare in contanti, chi danneggio? Nessuno.

O, per meglio dire, tolgo al sistema bancario un modo per fare soldi senza il minimo sforzo, automaticamente. L’esempio è vecchio ma sempre valido: vado al ristorante e pago con una banconota da 50 euro; il ristoratore con quella banconota va al mercato a comprare la frutta per il ristorante; l’ortolano incassa i 50 euro e con quella stessa banconota paga il pieno di benzina per il suo furgone. E così via. Dopo mille passaggi, quei 50 euro saranno sempre 50 euro.

Viceversa, se ogni passaggio viene pagato con denaro elettronico, la banca incasserà le proprie commissioni su ogni transazione e i 50 euro diverranno via 49, 48, 47… fino ad arrivare a zero.

Non scordiamoci che l’obiettivo dichiarato dei sostenitori delle limitazioni all’uso del contante è quello di arrivare, in un futuro non lontano, ad una eliminazione totale del contante. Già adesso ci sono strascichi assurdi di norme assurde, ereditati dal governo di Adolfo Draghi, che impongono l’obbligo di accettare i pagamenti elettronici, senza limiti di importo minimo, ed è difficile non convenire (ad esempio) con il titolare di un piccolo bar, che si lamenta perché in questo modo, dedotte le commissioni bancarie, il suo guadagno sulla tazzina di caffè si avvicina allo zero.

Ma quando, in un domani, si arrivasse all’auspicata (da alcuni) eliminazione totale del contante, cosa potrebbe succedere?

Facciamo un’ipotesi, che non è poi tanto da fantascienza, visto che il quasi triennio della psicopandemia ci ha mostrato che l’abuso è la norma per certi ambienti politici.

Facciamo l’ipotesi del cittadino signor X che ha, come ormai tutti devono avere, i soldi, pochi o tanti che siano, su un conto bancario. Non può trasformarli in banconote perché queste, semplicemente, non esistono più.

La Stato può in ogni momento controllare ciò che il sig. X possiede, perché, come sappiamo, il segreto bancario non esiste più. Questo accade già adesso. Però, in più, qualsiasi spesa è documentata, qualsiasi movimento è “tracciato”. La cosiddetta “privacy”, o meglio riservatezza, è del tutto sparita.

Ma il cittadino sig. X è un tipo un po’ ribelle e ogni tanto non accetta i diktat governativi. Ad esempio, non vuole fare una vaccinazione obbligatoria (esempio preso NON a caso). Bene. Gli si addebita la sanzione direttamente sul conto bancario. Non c’è neppure più il fastidio della notifica. Il sig. X però ha la testa durissima e continua a fare il ribelle.Che problema c’è? Gli si blocca il conto bancario. Così il riottoso non può fare più nemmeno la spesa alimentare.

Cosa dite, che sarebbe un abuso? Ma signori, veniamo da quasi un triennio di abusi e dovremmo aver capito che basta avere al potere i farabutti giusti, e si può fare di tutto, soprattutto se al vertice dei vertici c’è un farabutto capo che firma e promulga.

Naturalmente sarà già stata fatta una bella opera di indottrinamento generale per spiegare come i sostenitori dell’uso del contante siano sciagurati, asociali, e chi più ne ha più ne metta.

Tutto il procedimento non è difficile. Basti pensare al fatto che anche ora, che l’inutilità del “vaccino” è stata ampiamente dimostrata, c’è ancora chi afferma che i cosiddetti “no-vax” sono pericolosi irresponsabili.

Con un lavaggio del cervello generale si demonizzerà chi difende l’uso del contante e state sicuri che in pochi mesi la cosiddetta “opinione pubblica” vi guarderà con odio se sosterrete che in tasca bisogna sempre avere almeno un po’ di spiccioli. Saranno gli stessi che oggi comunque vi guardano male se non siete vaccinati e che ancora usano la mascherina, quasi per dimostrare con orgoglio che “loro” sono bravi sudditi.

In definitiva, con l’abolizione totale del contante si realizzerà quel bel “controllo sociale” che già esiste in Cina, un Paese che forse non è da prendere come esempio per ciò che concerne la libertà…

Del resto, il sogno di tante menti malate – e se non fossero malate non abbraccerebbero certe ideologie – è proprio questo: uno Stato che può tutto, controlla tutto e con benevolenza lascia che il suddito fedele possa sopravvivere, ma è spietato con il suddito che vuole invece essere cittadino libero. E insegna ai primi a odiare i secondi e a denunciali all’onnipotente “Autorità”.

Il denaro liquido, in tasca, è uno strumento di libertà e per questo fa paura a chi la libertà la odia. 

Quindi, complimenti al governo Meloni se saprà iniziare una retromarcia sulla strada assurda di controllo sociale su cui ci avevano indirizzato i governi dell’ultimo decennio, dal cadaverico Monti al serpentesco Draghi.

Vedremo se al governo Meloni verrà permesso di proseguire su questa strada. Lo speriamo. Auguri al governo e auguri a tutti noi, all’Italia.