Siero Genico e Feti Abortiti. La Testimonianza di Melissa Strickler, ex Pfizer

Stilum curiae 27 Ottobre 2021 

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, mentre si riaccende – se mai si è spento – il dibattito sulla liceità o meno del siero sperimentale iniettato nolenti o volenti a milioni di esseri umani, mi sembra interessante proporvi due documenti. Il primo è un video che ha per protagonista Melissa Strickler, una dipendente di Pfizer (è stata licenziata dopo la pubblicazione del video) in cui fa affermazioni molto interessanti, soprattutto sul fatto che la casa farmaceutica non voleva assolutamente che si toccasse il tema dei feti abortiti. E poi un documento che ci ha inviato Marco Matteucci in tema di aborto. Buona visione e buona lettura.

di Marco Tosatti

https://rumble.com/vo1uzb-ombre-pesanti-su-pfizer.html

Melissa Strickler (dipendente Pfizer) conferma che Pfizer ha davvero utilizzato cellule provenienti da un feto abortito per lo sviluppo del vaccino COVID, smascherando il ripetuto tentativo da parte dell’azienda di nascondere l’informazione al pubblico e ipotizza che cellule da feti abortiti possano essere persino presenti nel prodotto in produzione, anche se non può confermarlo.

Strickler ha detto che aveva spesso voluto lasciare dopo l’inizio della produzione del vaccino Covid nell’impianto di McPherson negli Stati Uniti, ma si è sentita costretta a resistere, fino a quando ha scoperto un database di e-mail che ha riferito di aver condiviso con Project Veritas.

Dopo la messa in onda dell’intervista, Strickler avrebbe ricevuto una telefonata da un dipendente della Pfizer che le diceva di non venire più al lavoro e una lettera della società ha confermato che era stata licenziata.

L’industria dell’aborto viene gestita da una grande organizzazione statunitense che prende il nome di Planned Parenthood, che ha propositi ben più sinistri rispetto alla semplice gestione degli aborti a spese dello stato e che ha visto nei momenti della sua fondazione la partecipazione dei genitori di Bill Gates. 

Questo video è una macabra testimonianza raccolta dall’interno, durante una riunione di Planned Prenthood nel 2014.

In quel periodo era stata approvata da poco una legge nel Texas che poneva più vincoli nell’esecuzione di alcune procedure di aborto.

Il video contiene informazioni tecniche che si possono così riassumere:

1 La digossina è un farmaco utilizzato per uccidere il feto mentre si trova ancora nell’utero in modo che non opponga resistenza durante l’estrazione. La resistenza può diventare molto forte dopo la 20ma settimana di gestazione. 

2 La laminaria è un prodotto vegetale che, usato come una bacchetta, facilita la dilatazione dell’utero e quindi l’estrazione del feto. 

3 Il termine calvarium si riferisce alla testa del bambino. 

4  La presentazione podalica sindica un feto con i piedi in direzione del canale di uscita, mentre quella cefalica è la posizione classica in cui il feto mostra la testa. 

Quando si superano le 20 settimane, diventa impossibile fare uscire il feto dalla testa perché è troppo grande. Quindi viene  ruotato all’interno dell’utero con un forcipe ed estratto tirando una gamba fino a che gran parte del corpo sia uscita.

A questo punto, secondo la legge vigente negli Stati Uniti, se il feto è ancora vivo si tratta di una nascita parziale e perciò diventa illegale procedere con l’aborto. Per tale motivo viene usata la digossina, ma nel caso in cui gli organi debbano essere rivenduti, il feto va estratto e smembrato da vivo per non compromettere quelle parti che interessano all’acquirente.

Il video mostra la totale noncuranza con cui gli operatori medici di Planned Parenthood eseguono operazioni inumane solo per il gusto di andare a caccia di organi fin dall’età fetale di cinque settimane e come abbiano addirittura reparti nel recupero e vendita di organi estratti da feti che vengono smembrati vivi.

Ecco il collegamentohttps://www.youtube.com/watch?v=MBlmDISaLkk