Tremate, tremate le streghe mascherate

ambientalistaArticolo pubblicato su Tempi n.43 del 2000

La sagra del pagliaccio. Streghe, “omosessuali fatati”, divinità gnostico-pagane e occultismo neopositivista. L’apice del movimento ecologico-panteista-femminista coincide con l’inizio del suo declino. Che nessuno rimpiange. Per prime le donne. Femministe

di Marco Respinti

Negli Usa, il femminismo è addirittura teologico. Un po’ sacerdotessa e un po’ prostituta (“sacra”), fra ecologia profonda e neopanteismo la “donna liberata” adora la Dea Terra. Ne parlano Rene Denfeld in “The New Victorians: A Young Woman’s Challenge to the Old Feminist Order” (Warner Books, New York 1996) e Bruce S. Thornton in “Plagues of the Mind: The New Epidemic of False Knowledge” (ISI Books, Wimington [Delaware] 1999).

E la vecchia tesi positivista delle streghe come femmine oppresse dai maschi clericali riemerge nell’occultismo folkloristicamente neopagano della Wicca californiana, attiva dagli anni Settanta, che nei “Radical Faeries” ha una diramazione maschile omosessuale. Qualcuno si è accorto del ridicolo ed è corso ai ripari. Nell’articolo “L’Uomo, la Donna e lo Stato”, pubblicato sul sito Internet “Capitalismo e libertà” da lui diretto, Marco Faraci sbugiarda il preteso femminismo delle Sinistre. E traccia una mappa di quello libertarian, che sta incrinando l’oleografia di fatto moralista e piccolo-borghese del famoso “ritorno delle streghe”.

“[…] Storicamente, la sinistra ha più volte mostrato grande sospetto nei confronti delle istanze di liberazione della donna, considerandole prettamente borghesi. Nel nostro paese, ad esempio, Bissolati affermò che ‘la proposta femminista ha lo scopo di attribuire maggiori diritti alla donna, entro la cerchia delle forme di proprietà e di famiglia borghese”.

“Dunque il movimento femminista è un movimento conservatore. Quand’anche raggiungesse i suoi fini, non avrebbe ottenuto altro che interessare attivamente un maggior numero di persone alla conservazione degli attuali ordinamenti sociali. All’opposto, la lotta di classe porta con sé una vera elevazione sociale della donna…”

“[Il femminismo] esiste in quanto non vede tale soluzione. Esso non è dunque altro che un fenomeno di incoscienza sociale’. Quando nel 1910 il Comitato Pro-Suffragio chiese al Partito Socialista di pronunciarsi sulla questione del suffragio femminile, Turati si pronunciò contro il voto alle donne temendo che ‘la pigra coscienza politica e di classe delle masse proletarie femminili’ finisse con il rafforzare le forze conservatrici.”

“All’interno del movimento femminista esiste, peraltro, una corrente minoritaria che è molto aperta nei confronti del capitalismo e del libero mercato. […] Alla guida di questa corrente troviamo, oltre alla citata McElroy, Camille Paglia, il cui libro ‘Sexual Personae’ ha conosciuto anche una traduzione italiana, Christina Hoff Sommers, autrice del controverso ‘Who stole Feminism’, Cathy Young, cofondatrice di Women’s Freedom e collaboratrice costante di varie riviste libertarie, ed ovviamente l’Association of Libertarian Feminists”.