La pericolosa idea di Darwin

Darwin_dayCorriere del Sud, n.15 18 novembre 2009

Andrea Bartelloni

Le Colonne d’Ercole rappresentavano il limite estremo oltre il quale l’uomo ha sempre desiderato spingersi, ma anche i confini del mondo e della conoscenza, confini che Charles Darwin (1809-1882) osò superare sconvolgendo quelle che fino ad allora erano considerate certezze.

L’idea pericolosa di Darwin non ebbe subito successo tra gli uomini di scienza ma venne divulgata come mai è accaduto prima e dopo Darwin; ma è dagli anni novanta del secolo scorso che è iniziata una celebrazione insolita: «I festeggiamenti del compleanno di Darwin segnano una svolta, perché non hanno precedenti nel mondo della scienza, ma somigliano ai riti della venerazione dei santi e al culto dei capi di certi regimi politici. Il Darwin day non è nato per caso, ma è una reazione alla ripresa su scala globale e con toni sempre più accesi del dibattito sul darwinismo».

Con queste premesse inizia il pregevole volume del dott. Mihael Georgiev (Charles Darwin. Oltre le colonne d’Ercole. Protagonisti, fatti, idee e strategie del dibattito sulle origini e sull’evoluzione, Gribaudi, 2009, pagg. 464, Eur. 20,00), medico di origini bulgare, nel nostro paese dal 1973.

In questo dibattito l’autore entra autorevolmente stimolato anche dal Master in Scienza e Fede frequentato presso l’Ateneo Pontificio «Regina Apostolorum» di Roma e vi entra con lo stile proprio dell’uomo di scienza che risale alle fonti delle sue affermazioni, come dimostrano le numerosissime note e citazioni dai testi originali, e dell’uomo di fede, ma che è consapevole dei limiti che distinguono i vari ambiti. Non c’è mai confusione, anche i temi più controversi (rapporti tra teologia ed evoluzionismo, il creazionismo, l’intelligent design) vengono affrontati con estrema precisione e scientificità critica.

Il volume inizia con la descrizione della storia del racconto delle origini e delle sue interpretazioni dalla Bibbia (cap. 2), all’antica Grecia (cap. 3) per arrivare al periodo rinascimentale fino alla nascita e sviluppo del pensiero scientifico (cap. 4 e 5).

Il sesto capitolo è dedicato all’origine della vita da  Francesco Redi (1624-1698) a Lazzaro Spallanzani (1729-1799) e Louis Pasteur (1822-1895) che dimostrarono che la vita si origina sempre dalla vita, fino a descrivere i gravi limiti degli esperimenti di Oparin e Miller che cercarono di dimostrare il contrario

Non poteva mancare un capitolo dedicato alla geologia dal beato Niccolò Stenone (1638-1686) ai nostri giorni per poi iniziare con la descrizione del pensiero evoluzionista, prima nel ‘600 e nel ‘700 fino ad arrivare a Darwin.

I capitoli centrali (8,9) descrivono le teorie dell’evoluzione (al plurale con buona pace di Telmo Pievani) e le critiche a queste, critiche che si sostanziano sempre più nei capitoli,13, 14 e 15. Il volume riporta lunghe citazioni che sono traduzioni inedite di testi non reperibili in italiano e solo questo ne fa una pubblicazione unica e indispensabile per chi voglia affrontare il tema dell’evoluzione e dell’evoluzionismo con aggiornamenti preziosi e documentati.

Originale il capitolo in cui si analizza come, negli anni tra la fine dell’800 e i primi del ‘900 sia stato recepito il pensiero di Darwin (11) e come i teologi abbiano affrontato l’evoluzione (12) fino all’interpretazioni distorta e parziale della frase pronunciata da Giovanni Paolo II: «Nuove conoscenze conducono a non considerare più la teoria dell’evoluzione una mera ipotesi».

Frase che potrebbe sembrare un riconoscimento all’evoluzionismo se privata della sua naturale prosecuzione: «La teoria dimostra la sua validità nella misura in cui è suscettibile di verifica; è costantemente valutata a livello dei fatti; laddove non viene più dimostrata dai fatti, manifesta i suoi limiti e la sua inadeguatezza». «Più che un riconoscimento – conclude Georgiev – a me sembra che si tratti di un monito a fornire adeguate prove a sostegno».

Le prove sembrano arrivare ogni giorno, ma sono sempre più esercizi retorici che altro e vengono verificate attentamente una ad una nei vari capitoli del volume; da quelle storiche: i fringuelli di Darwin, i batteri e la loro resistenza agli antibiotici, l’albero della vita, l’anatomia comparata, a quelle più recenti: la teoria degli equilibri punteggiati, l’Evo Devo, l’Eva mitocondriale, l’esperimento di Lenski.

Quest’ultimo, assieme a quello descritto da Ayala dimostrano che la selezione non è creativa ma conserva le specie esistenti. Ultima, ovviamente, la più moderna, la genetica. Analizzando un testo fondamentale: Entropia genetica e il mistero del genoma (FMS Publication, Waterloo, New York, 2008) di John C. Sanford si arriva alla sbalorditiva conclusione che il genoma umano stia degenerando, una sorta di “entropia genetica”. Fortunatamente qualche studioso ci rassicura che l’evoluzione/degenerazione stia rallentando o che si sia fermata. Finalmente abbiamo smesso di evolverci! Speriamo.

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Mihael Georgiev Charles Darwin. Oltre le colonne d’Ercole. Protagonisti, fatti, idee e strategie del dibattito sulle origini e sull’evoluzione Gribaudi, 2009, pagg. 464, Eur.20,00