Il documento dei cattolici del sì. C’era una volta la Fuci

referendumSettimo Cielo Blog di Sandro Magister
1 febbraio 2005

Chi sono e chi vorrebbero rappresentare i 59 firmatari del documento che  vuole spingere i cattolici alle urne.  Tutti dicono di “riconoscersi nel centrosinistra”

Il progetto Amato di modifica della legge 40 sulla fecondazione artificiale ha cambiato faccia. Archiviata come impraticabile la via parlamentare, ha abbracciato la via referendaria. E in un documento reso pubblico il 1 febbraio spiega il come e il perché.

Il testo integrale del documento lo trovi in http://www.chiesa.espressonline.it/dettaglio.jsp?id=22149. La sua proposta è di votare tre sì ai referendum che vogliono il via libera all’utilizzo e all’eliminazione degli embrioni, mentre per quanto riguarda la fecondazione eterologa dice di fare come si vuole. Sulle ragioni di questi tre sì e mezzo le spiegazioni sono molto sbrigative. Per tre quarti della sua lunghezza il documento si produce invece in un’apologia della mediazione politica in una società pluralista e in una confutazione dell’astensione nei referendum.

In fondo al documento trovi la lista dei primi 59 firmatari. Tutti dicono di “riconoscersi nel centrosinistra” e in concreto nella bozza Amato di modifica della legge 40, richiamata più volte nel testo.

Tra i firmatari Giuliano Amato non c’è. C’è invece Giorgio Tonini, suo braccio destro nella stesura della bozza. Tonini, senatore Ds, è stato in gioventù presidente nazionale della Fuci, il ramo universitario dell’Azione cattolica italiana.

Assieme a lui hanno firmato il documento altri sei ex presidenti nazionali fucini: Stefano Ceccanti (autore materiale del testo assieme a Claudia Mancina dei Ds), Marco Ivaldo, Anna Maria Debolini, Maria Rita Rendeù, Gianluca Salvatori, Giulio Zanella. Anche Giuseppe Lumia, altro firmatario, diessino e presidente dell’antimafia, è stato ai vertici della Fuci, come vicepresidente. Ivaldo, oltre che la Fuci, ha presieduto in passato anche il Meic, il ramo laureati dell’Aci.

Hanno inoltre firmato il documento Vittorio Sammarco, già direttore del settimanale nazionale dell’Aci, “Segno Sette”, Emilio Gabaglio, già presidente nazionale delle Acli, e due ex dirigenti dell’Azione cattolica giovani, Giovanni Colombo e Paola Moreschini.

Un comunicato emesso assieme al documento attesta che “due terzi” dei primi 59 firmatari “sono leader associativi cattolici”. In realtà sono tutti ex. Ma nei prossimi giorni e settimane è probabile che a loro si aggiunga qualche dirigente in carica, dell’una o dell’altra associazione cattolica.

Tra i firmatari laici, oltre a Claudia Mancina, figurano Michele Salvati, Miriam Mafai, Sergio Fabbrini, Oreste Massari, Andrea Romano, Luciano Guerzoni.

C’è anche un valdese, il costituzionalista Stefano Sicardi.