La «salsa» del reverendo Moon

reverendo moonIl Messaggero di sant’Antonio, a. IIC,

n. 1123 ottobre 1996

I cattolici e la Chiesa dell’Unificazione

Pierluigi Zoccatelli

Posto di fronte all’estrema varietà di opzioni religiose con cui le «sette» di origine cristiana caratterizzano la fase di storia che l’umanità sta attraversando, l’uomo del nostro tempo – particolarmente in un paese come l’Italia, tradizionalmente poco abituata al pluralismo religioso – si chiede, perplesso come sia possibile che il messaggio di Cristo sia suscettibile di così tante interpretazioni. Di fronte a ogni nuovo incontro con forme religiose che si dicono cristiane, ma che spesso sembrano semplicemente bizzarre quando non aberranti, egli continuerà a chiedersi: perché?

E non sarà facile dargli tono. Proprio questi problemi ci spingono a credere che una prima serie di risposte a queste domande sia di carattere descrittivo; formulare, cioè, una diagnosi prima di ogni terapia, assecondando così quel criterio del retto agire umano che san Tommaso d’Aquino indicava come vedere-giudicare-agire.

Il nuovo movimento religioso di cui ci occuperemo in questa puntata la Chiesa dell’Unificazione fondata dal coreano Sun Myung Moon, con circa un milione di fedeli nel mondo, a forte maggioranza coreana e giapponese, presente in Italia con circa duecento adepti. È uno dei gruppi di ongine cristiana che viene più sovente preso considerazione, anche se spesso d’ambito di un giornalismo sensazionalistico non sempre rigoroso.

Per meglio comprendere la «Chiesa del reverendo Moon» e, in generale altri gruppi di origine cristiana che affronteremo in futuro, riteniamo utile proporre una tipologia che distingua une correnti. Come ogni classificazione, non ha la pretesa di incasellare la realtà, sempre più complessa di quanto sembri a prima vista, ma più semplicemente di facilitare la comprensione. Si hanno così:

  • gruppi che discendono direttamente dalla riforma radicaleche già vivente Lutero, estremizzano alcuni aspetti del suo messaggio, come gli Anabattisti e, in un filone che arriva sino ai nostri giorni, gli attuali Battisti, gli Amish e gli Hutteriti;
  • gruppi cristiano-esoterici,detti anche movimenti metafisici:a ele­menti di origine cristiana aggiungono temi che derivano dalle varie formedi idealismo filosofico del Sei-Sette-Ottocento, in cui sono determinanti: le idee di E. Swedenborg (1688-1772) j e di F.A. Mesmer (1734-1815);
  • gruppi primitivistio, come oggi si preferisce dire, restituzionisti:sipresentano come un ritorno al cristianesimo dei tempi apostolici dopo secoli di presunta apostasia, così gli Apostolici, i Neoapostolici e le Chiese dei fratelli;
  • gruppi avventisti,che incentrano il loro messaggio sulla prossima venuta di Gesù Cristo e che attribuiscono un’importanza centrale alla prossima fine di questo mondo; è il caso dei Testimoni di Geova, e di movimenti più recenti come la Chiesa di Dio Universale;
  • gruppi profetico-messianici, che hanno al loro centro l’attività o la ri­velazione di un nuovo profeta o di un nuovo messia, come è il caso dei Mormoni, della Famiglia dell’amore (un tempo nota come i Bambini di Dio)e della Chiesa dell’Unificazione del reverendo Moon:
  • le piccole chiese nateda scismi grandi o piccoli della chiesa cattolica o dell’ortodossia orientale, successivi comunque alla Riforma protestante e del tutto indipendenti da questa:
  • gruppi sincretisti che cercano di unire dottrine, riti e simboli cristiani con elementi e temi di diversa origine: dall’Oriente alle religioni afroasiatiche, afroamericane o polinesiane; è il caso del kìmbanguismo zairese, dell’importante filone rastafariano e della Iglesia ni Cristo filippina.

LA CHIESA DELL’UNIFICAZIONE

La Chiesa dell’Unificazione è forse il più noto dei gruppi «messianici». Visto che anche in questo ambito sono i diverse le classificazioni, varrà la pena ricordare che per il cristianesimo il punto di riferimento per un discernimento è il rapporto fra i messia venerati da ciascuna nuova religione e colui che per i cristiani è il vero Messia: Gesù Cristo. La caratteristica generale che contraddistingue il movimento del reverendo Moon è quella che è stata definita dei messia completivi, ossia di personaggi che si pongono di fronte al problema del rapporto con il Messia Gesù: senza sostituirsi a lui affermano, che la missione di Gesù – la quale sarebbe stata in qualche modo interrotta per la malizia degli uomini, al punto da essere bisognosa di una seconda missione – necessita di essere i«completata» per i nostri tempi o in vista dei tempi ultimi.

Le origini della Chiesa dell’Unificazione si confondono con la biografia del suo fondatore. Sun Myung Moon nasce nel 1920 a Cheong-Ju. nell’attuale Corea del Nord, in una famiglia di convertiti al protestantesimo presbiteriano e manifesta precoci interessi religiosi e politici. Da giovane studente di ingegneria era leader del movimento che si batteva per l’indipendenza della Corea durante l’occupazione giapponese. Secondo le biografie ufficiali, all’età di sedici anni gli sarebbe apparso Gesù Cristo rivelandogli una futura missione speciale.

Dopo la fine della seconda guerra mondiale, Sun Myung Moon decide di dedicarsi a tempo pieno all’attività di predicatore: una scelta non del tutto inconsueta nella Corea postbellica, in un momento di grande fervore religioso e di ricerca del sacro, in cui nascono decine di nuove religioni e di chiese «evangeliche» indipendenti. Ma gli inizi non sono facili. La moglie, da poco sposata, non approva la sua attività e ottiene il divorzio. Le autorità comuniste della Corea del Nord lo condannano ai lavori forzati nel campo di Hung-Nam, da cui lo libererà l’avanzata americana. Anche al Sud le autorità sospettano nel nascente movimento moonista la fonte di possibili disordini, e il trentacinquenne predicatore viene arrestato e processato. L’assoluzione, nel 1955, è il punto di partenza per un notevole successo della chiesa di Moon, che si acquista un seguito fra le studentesse e presso alcuni insegnanti della università femminile Ewha.

Da movimento locale si trasforma in una realtà nazionale, poi internazionale con l’invio dei primi missionari in Giappone nel 1958 e in California nel 1959, quindi in Europa a partire dall’Inghilterra. Il successo, modesto nei primi anni, diventa numericamente rilevante negli anni Settanta e Ottanta: il 18 settembre 1986 il predicatore coreano raduna per una manifestazione a Washington oltre trecentomila persone. Il successo è dipeso dall’uso di tecniche di reclutamento particolarmente abili, ma anche da un livello culturale inconsueto nel mondo delle nuove religioni – i missionari unificazionisti erano in genere laureati e persino docenti universitari – e da un interesse politico, anticomunista, che ha permesso, all’unificazionismo di innestarsi su preoccupazioni diffuse almeno nel subcosciente politico dell’opinione pubblica giapponese, americana e inglese.

LA DOTTRINA

La dottrina unificazionista è esposta soprattutto nel Principio divino, che presenta una filosofia e una teologia organizzate insieme come storia della salvezza, e che vorrebbe essere una «chiarificazione» del contenuto della Bibbia rivelata da Dio per guidare gli uomini del nostro secolo. La lettura della Bibbia alla luce del Principio divino si concentra sulla storia della salvezza secondo il seguente schema:

  • la creazione,in cui Dio progetta per l’uomo un mondo ideale attraverso una famiglia ideale;
  • il peccato che, come per certi testi della patristica orientale e sulla base di una interpretazione dei versetti 6-7 della lettera di Giuda, sarebbe di natura sessuale: una fornicazione di Eva con il demonio e quindi un rapporto con Adamo prima del tempo che Dio aveva stabilito;
  • la redenzione (che l’unificazionismo preferisce chiamare «restaurazione»)offerta da Dio agli uomini come possibilità in epoche diverse della storia, ma sempre mancata o realizzata solo parzialmente a causa di qualche elemento che avrebbe impedito la piena «restaurazione». Lo stesso Gesù Cristo avrebbe realizzato solo la parte i «spirituale» della restaurazione – noncausa sua, ma per la mancanza di fede degli israeliti e per l’appoggio non completo ricevuto da Giovanni Battista – mentre rimarrebbe incompiuta la redenzione nel suo aspetto «fisico».

La dottrina sia cristologica che trinitaria della Chiesa dell’Unificazione hanno una innegabile distanza dalla teologica cattolica. In effetti, le espressioni «Trinità» e «divinità di Gesù Cristo» vengono mantenute, ma interpretate in un modo certamente diverso dall’ortodossia cristiana tradizionale. Gesù Cristo, afferma il Principio divino, «in nessun modo può essere Dio stesso», né si parla mai di un’unica natura fra tre persone ugualmente divine. Inoltre il sacrificio di Cristo sulla croce non fa parte del piano originale di Dio, ma è stato un «terribile errore» degli uomini che ha impedito la restaurazione anche fisica», rendendo, quindi, necessario un secondo avvento.

PER SAPERNE DI PIÙ

Massimo Introvigne, Il reverendo Moon e la Chiesa dell’unificazione, Elle Di Ci, Leumann (TO) 1987.

Massimo Introvigne, Le sette cristiane. Dai Testimoni di Geova al reverendo Moon, Mondadori, Milano 1990, (Oscar).

Cesnur. I nuovi movimenti religiosi. Sette cristiane e nuovi culti. Elle Di Ci. Leumann (TO) 1990.