Sette sataniche: è emergenza giovani

sette_satanicheAnsa, 6 dicembre 2006

ROMA – L’occulto irretisce sempre più i giovani, e non solo, e i danni alla collettività aumentano. A lanciare l’allarme sull’emergenza satanismo è don Aldo Bonaiuto, responsabile del numero verde ‘anti sette occulte’ fondato nel 2002 dalla comunità Papa Giovanni XXIII di don Oreste Benzi.

“In poco tempo – spiega il sacerdote – le richieste di aiuto giunte al nostro numero 800228866 sono triplicate. Le persone irretite da guru, maghi, ciarlatani ma anche vittime di satanisti raccontano tragiche storie di manipolazioni, abusi, violenze, e sottrazione di denaro”. Sono i giovani, secondo don Bonaiuto, i più a rischio, “irretiti da movimenti ‘acidogiovanili’ in cui la droga è parte integrante dei riti, e in particolare l’lsd25 è considerata la ‘comunione di Satana’”.

Contro queste pericolose realtà scende in campo la Polizia che, come anticipato oggi da ‘la Stampa’ ha istituito un gruppo speciale d’indagine presso il Servizio centrale operativo che opererà in stretto collegamento con le squadre mobili. Il nucleo antisette sataniche della Polizia di Stato lavorerà in accordo con le realtà del volontariato e della società civile che da tempo combattono questi fenomeni, e in particolare con il numero verde della comunità Papa Giovanni XXIII.

“Segnaleremo i casi alla squadra speciale – spiega don Bonaiuto – perché vengano accompagnati nel percorso di denuncia e di indagine”. Sono il Piemonte, il Veneto e l’ Emilia Romagna, al nord, le regioni più colpite da fenomeni satanisti. “Fenomeni di spiritismo si rilevano – spiega don Aldo Bonaiuto – tra Toscana e Umbria, in centro Italia ed anche tra Puglia e Calabria, al sud”. Oltre ai giovani, “per loro natura curiosi e più facilmente suggestionabili – aggiunge il sacerdote – vittime delle sette sono le donne, utilizzate in riti sacrificali”.

Spesso si viene in contatto con questa realtà, spiega, “attraverso schegge impazzite del mondo della scuola e della medicina. Malati che, bisognosi di aiuto e speranza, vengono indirizzati verso cure alternative, stregoni e ciarlatani”. Per piegare la coscienza delle vittime si fa uso di sostanze, come la chetamina, inodore e incolore, che rende mansueti e spersonalizza. “Le persone manipolate – dice ancora il sacerdote – vengono progressivamente allontanate dal loro ambiente, irretite e spogliate di tutto perché dietro allo spiritismo spesso si cela l’interesse economico”.

La decisione del Dipartimento di pubblica sicurezza di creare un gruppo di indagine ad hoc nasce, dunque, dall’evidenza che, come è scritto nella circolare del capo della Polizia che istituisce la nuova squadra,”negli ultimi anni, l’esponenziale diffusione del fenomeno delle sette esoteriche di ‘aggregazione’ religiose o pseudo tali, di gruppi dediti a pratiche di magia, di occultismo e satanismo, ha assunto in tutto il paese, dimensioni e connotazioni da richiamare l’attenzione anche sotto il profilo della sicurezza”.

“Il fenomeno è oggi più diffuso di quanto si possa pensare – è detto ancora nella circolare – fa leva sulla fragilità, lo smarrimento interiore e l’ignoranza delle persone, soprattutto tra le giovani generazioni, alimentando una cultura di odio e di morte”.

Da qui la decisione di affidare l’analisi del fenomeno alla Dac (Direzione centrale anticrimine) e per “garantire un’efficace azione di prevenzione e di contrasto” l’istituzione di un gruppo di indagine ad hoc presso lo Sco (Servizio centrale operativo) che lavorerà in collaborazione con le squadre mobili. Sono 8 mila le sette sataniche in Italia con oltre 600 mila adepti, un fenomeno in crescita esponenziale che preoccupa e contro il quale siamo felici che la Polizia abbia deciso di lottare”.

Lo dichiara don Oreste Benzi, fondatore della comunità Papa Giovanni XXIII che da 4 anni gestisce il servizio anti sette occulte(Sas), un numero verde attivo 24 ore su 24 che raccoglie le richieste di aiuto e le segnalazioni delle vittime dell’esoterismo.

Il nuovo gruppo d’indagine voluto dalla Direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato che lavorerà, in collaborazione con le squadre mobili, nella prevenzione del fenomeno utilizzerà anche le segnalazioni che arriveranno al numero verde di don Benzi.