Educazione in pillola

pillola_obbedienzaTempi n.49 dell’ 1 dicembre 2005

Senza più maestri, l’obbedienza deve essere medicalizzata

di Tempi

L’opposto dell’Appello per l’educazione del popolo che sta circolando in Italia è ciò di cui ha dato notizia Le Monde la settimana scorsa: in Francia in quattro anni sono triplicate le prescrizioni di Ritalin e Concerta, farmaci nati per trattare il disturbo dell’attenzione e l’iperattività nei bambini, ma che, secondo il neuropediatra Louis Vallée, sono somministrati per il 90 per cento a soggetti non malati, i cui casi «riguardano problemi educativi e sociologici, il loro comportamento è una reazione al loro ambiente»; la vera ragione dell’abuso dei farmaci è il desiderio degli insegnanti di avere classi tranquille e dei genitori di non vedere il loro figlio perdere l’anno per scarso rendimento o per comportamento antisociale.

Lo stesso articolo informa che negli Usa sono ben 23 milioni all’anno le prescrizioni di Ritalin per bambini, anche in questo caso in gran parte sollecitate da insegnanti e genitori di studenti. Un nuovo fenomeno è stato rilevato: l’assunzione di Ritalin o Adderall (farmaco della stessa classe) da parte di studenti universitari in vista degli esami.

Eccoci di fronte all’ennesimo paradosso post-moderno: il trionfo di quella che è stata ribattezzata la “pillola dell’obbedienza” nel pieno dell’epoca che ha coniato il motto “vietato vietare”, che ha elevato a diritti i capricci del singolo, che ha ridicolizzato l’autorità parentale e scolastica.

Ma il paradosso è meno paradossale di quel che sembra, la sua coerenza con lo spirito del tempo è dimostrabile: poichè la biotecnologia ancora non fornisce i figli su commissione che si vorrebbero, vuoi per problemi tecnici vuoi per inopinate resistenze giuridiche, ecco che si ricorre alla supplenza della chimica; poiché la scuola e lo studio sono ridotti al rendimento e alla performance, in vista del successo nella competizione nel mondo del lavoro e delle professioni, ecco che la cura dell’essere caratteristica dell’educazione viene sacrificata all’efficienza dell’uomo-computer, che immagazzina ed elabora dati senza intoppi dovuti al carattere; poiché l’autorità non ha più legittimità nel mondo senza Dio, la sua funzione pedagogica è risolta nei termini della medicalizzazione.