I nuovi inganni di Satana

Il Timone n.69 gennaio 2008

Vescovi del Triveneto creano una task force anti-Maligno di esorcisti, medici e psicologi. Così riaprono la riflessione sulla presenza del demonio nella nostra vita

Un tempo il diavolo ci voleva convincere di non esistere. Oggi fa retromarcia e ci fa credere che si manifesta, ma solo in fenomeni eclatanti (indemoniati, malocchio). In realtà la sua azione per conquistare le anime è continua e nascosta

di Vincenzo Sansonetti

Una malattia ci colpisce all’improvviso, gli affari vanno male, il lavoro delude, una cocente delusione amorosa ci manda in tilt? Succede perché qualcuno che non ci vuoi bene ci ha preso di mira. E ci ha lanciato addosso il malocchio. Perciò corriamo subito dall’esorcista a farci togliere la fattura! Gli italiani ci credono, in numero crescente. E incolpano le potenze infernali delle loro disgrazie. Che comodità. Ma è proprio così?

Le tentazioni mettono alla prova la nostra libertà

Diavolo di un demonio! È proprio vero che la sa lunga. E ne inventa sempre una nuova per ingannarci e portarci alla perdizione. Se ci guardiamo attorno e osserviamo con il giusto discernimento tutto ciò che accade (omicidi efferati, attentati alla vita e alla famiglia, manipolazioni genetiche, corruzione dei giovani, tentativi di distruggere il senso comune e ogni passione educativa), si capisce che Belzebù è sempre all’opera. In quanto Grande Mistificatore, si adopera per distrarci e manipolare e nascondere la verità, innanzitutto su se stesso, allo scopo di conquistare il maggior numero possibile di anime.

Così, se fino a qualche tempo fa si diceva che la grande vittoria del Principe delle tenebre fosse quella di far credere di non esistere, oggi, al contrario, fa credere di essere presente, ma soltanto nelle inquietanti, sulfuree e oscure manifestazioni di possessione diabolica (quelle, per intenderci, che richiedono l’intervento dell’esorcista), o, al più, nei presunti malocchi che ci piovono addosso. Allora come adesso, il diavolo vuol farci subdolamente dimenticare che le sue tentazioni sono continue, quotidiane, e mettono alla prova la libertà di tutti noi, nessuno escluso. Perché il compito che si è assunto è tenerci lontani da Dio. E dal suo abbraccio misericordioso.

È tuttavia altrettanto vero – antica saggezza dei detti popolari! – che il diavolo fa le pentole… ma non i coperchi. Non riuscirà cioè mai a prevalere. Se preghiamo, siamo all’erta e ben guidati spiritualmente, perciò, siamo in grado di contrastare le astute manovre del Maligno e respingere il suo assalto.

Solo una su venti è vera possessione diabolica

Con una preoccupazione pastorale genuina, il tema della possessione diabolica e dell’esorcismo è stato attentamente esaminato dai vescovi del Triveneto, in una delle loro periodiche riunioni, tenuta a fine novembre al Centro pastorale cardinal Urbani di Zelarino, a Venezia. E l’hanno fatto a partire dalle esperienze delle singole diocesi. Hanno sottolineato, in particolare, l’importanza di agire in modo sempre più coordinato tra le Chiese del Nordest, per accompagnare i fedeli in grave situazione di sofferenza con la presenza di sacerdoti ed esperti (medici e psicologi in primo luogo), sempre più preparati a fronteggiare le richieste di aiuto: sia nella fase di ascolto e discernimento dei singoli casi, per definire la vera natura del disagio (se riconducibile cioè a motivi di carattere psichico, psichiatrico o di superstizione, oppure alla reale azione del Maligno), sia in quella dell’intervento curativo e, ove necessario, all’esorcismo.

Insomma, di fronte alle crescenti richieste, per aiutare i fedeli che si sentono vittime del Maligno i vescovi veneti intendono «reclutare» non solo esorcisti, ma anche esperti laici. Perché spesso si scambia una malattia nervosa per intervento del diavolo: sono solo uno su venti – tra i casi denunciati – a risultare una effettiva «possessione diabolica».

La mancanza di fede fa crescere la superstizione

La decisone dei vescovi del Triveneto di affiancare stabilmente ai sacerdoti anche psicologi e medici è dettata dall’esigenza di offrire l’aiuto più adeguato possibile a chi, in quel territorio, si rivolge alla Chiesa, in numero crescente, per liberarsi di malocchi e fatture. Ma la realtà delle regioni nordorientali del Paese non è diversa, quanto all’azione vera o presunta di Satana, dalle altre regioni italiane.

«C’è un numero crescente di richieste di esorcismi», conferma padre Giancarlo Gramolazzo, presidente dell’Associazione internazionale degli esorcisti, che esercita da quasi 35 anni nella diocesi di Roma, «ma purtroppo i mass media fanno apparire il diavolo come una figura diversa da quel che realmente è».

Così, la mancanza di fede autentica fa crescere la superstizione. «Sono in tanti che giungono a deresponsabilizzarsi», continua padre Gramolazzo, «non sanno affrontare la sofferenza e attribuiscono qualunque disturbo fisico o spirituale all’azione del demonio». Dal punto di vista statistico, «su 100 persone che si rivolgono a noi, non più di quattro o cinque sono vittime di autentiche possessioni diaboliche.

Altre dieci o venti sono colpite da “vessazioni”, come accadeva a Padre Pio, ma non sono possedute. Tutte le altre, cioè il 75-80 per cento, sono solo persone influenzate negativamente, che hanno bisogno di aiuto». L’esorcista le ascolta e cerca, nei modi più appropriati, di indirizzarle dal medico specialista. «Non è sempre facile», dice padre Giancarlo, «perché alcuni sono convinti di essere indemoniati pur senza esserlo, e girano da un esorcista all’altro per trovare chi glielo confermi».

Non abbassare la guardia: solo l’amore vince il male

La necessità dell’aiuto, innanzitutto di medici e psicologi, nei casi che non hanno origine direttamente satanica, non deve però far abbassare la guardia. Ne è convinto padre Gabriele Amorth, il decano degli esorcisti italiani. «C’è sempre maggiore richiesta di esorcismi», rivela, «perché, purtroppo, c’è sempre più gente che frequenta maghi e fattucchiere.

O che entra in contatto con le sette sataniche. Per questo servono esorcisti “pratici”, con esperienza». Un’accortezza a volte trascurata. «Non essendoci una scuola», sostiene padre Amorth, «l’unico modo per imparare è quello di frequentare chi pratica da tempo gli esorcismi. Temo che il fenomeno continui ad essere sottovalutato».

Una denuncia cruda e agghiacciante del potere e del fascino sinistro delle sette sataniche è contenuta nel libro di recente pubblicazione Fuggita da Satana (Piemme), che racconta l’esperienza drammatica di Michela (nome di fantasia di una donna in carne e ossa), «recuperata» dagli abissi infernali a una vita serena, grazie all’amore e al coraggio di Chiara Amirante e della sua comunità Nuovi Orizzonti.

Ricorda

«Le cause principali della possessione diabolica sono sostanzialmente quattro.

1) Un grave indurimento nel peccato: vizi, delitti, perversioni.

2) La pratica di maledizioni, malefici, evocazioni di demòni e riti magici, a danno di qualcuno che si vuole far soffrire o distruggere.

3) La partecipazione, anche occasionale, a sedute spiritiche; la consultazione di maghi o stregoni; la frequenza a gruppi di occultismo, congreghe di streghe e sette sataniche.

4) La permissione misteriosa di Dio, che consente a chi faccia tale esperienza, innocente, di trarre, se pure attraverso un’atroce sofferenza, meravigliosi benefici per la propria anima e per il genere umano. È il caso di alcuni santi e sante». (Roberta Grillo, Il prìncipe di questo mondo. Il diavolo nella storia, nelle religioni, nei documenti, testimonianze, Edizioni Ares, p. 293).