Feudalesimo e civiltà cristiana

feudalesimoTratto da Cristianità n. 46 (1979)

di Marco Tangheroni

1. Equivoci e travisamenti

In un precedente articolo, pubblicato su questa stessa rivista, ho ricostruito la progressiva formazione, a partire dal Rinascimento fino a giungere all’illuminismo e alla Rivoluzione Francese, di quella “leggenda nera” sul Medioevo cristiano, ancora oggi, e non casualmente, diffusissima, nonostante la infondatezza e il sistematico travisamento della realtà su cui essa riposa (1); ho, inoltre, mostrato come tale progressiva formazione coincida con lo sviluppo del processo rivoluzionario.

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La “cittadella assediata”: le pressioni asiatiche sull’Europa

assalto_muraCristianità n. 292-293 (1999)

di Gonzague de Reynold (1880-1970)

La principale missione dell’imperatore, dei re, dei principi, di ogni barone, di ogni cavaliere, di ogni cristiano consisteva nel difendere la cristianità contro gl’infedeli. Con il nome d’infedeli non s’intendevano assolutamente soltanto i musulmani, ma i pagani nel loro insieme. Infatti, normanni, sassoni, slavi, avari, ungari, mongoli, tatari erano tutti “nemici del nome cristiano”, massacratori, martirizzatori. Più tardi, quando furono tolti di mezzo i pericoli dal Settentrione e dall’Oriente, l’epiteto “infedeli” designava soltanto i musulmani.

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L’influenza della civiltà monastica sulla vita quotidiana dei secoli

monasteroTratto da:R. Gregoire, L. Moulin, R. Oursel, La civiltà dei monasteri,
Jaca Book, Milano 1998, p. 267

di Léo Moulin

Piuttosto che impegnarmi nell’abbozzo di uno di quei grandi affreschi storici che stanno alla storia come le arie stanno all’opera, mi sembra più indicato affrontare il problema della civiltà monastica e del suo impatto sulla vita degli uomini di allora e di oggi, da un diverso punto di vista, sotto un altro aspetto, se non altro per evitare di ridire quello che è stato detto mille volte e più, e molto spesso in modo meraviglioso, di riscrivere quel che io stesso ho già scritto sull’argomento (1), di ripetere quel che tutti sanno, o credono di sapere, chi più, chi meno.

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La battaglia di Lepanto

LepantoCristianità
n. 80 del dicembre 1981
Un episodio glorioso nella storia della Cristianità

di Marco Tangheroni

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L’anima delle donne

anima_donneTratto da: Pensare la storia,
San Paolo, Milano 1992, p. 501

di Vittorio Messori

Ma, insomma: le donne sono “persone” a pieno titolo, alla pari dell’uomo? oppure, come gli animali, hanno un corpo mortale ma non un’anima immortale? Prima di decidersi ad ammettere che l’anima ce l’hanno anche le femmine, la Chiesa ha esitato per secoli, ha convocato concili, ha permesso scontri di teologi. Alla fine ha dovuto arrendersi, ma riluttante e magari con qualche dubbio sempre risorgente. Così si legge in libri di scuola o in articoli da terza pagina di giornale o si sente da chi la saprebbe lunga sull’oscurantismo cattolico.

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Jus primae noctis

jus_primae_noctisTratto da:  Pensare la storia,
San Paolo, Milano 1992, p. 504.

di Vittorio Messori

“Jus primae noctis: di fronte a certe interpretazioni aberranti, basate su giochi di parole e delle quali questo presunto “diritto” è un esempio clamoroso, c’è da domandarsi se il Medio Evo non sia stato vittima di un vero e proprio complotto di storici”. Così scrive – in un suo dizionarietto sui luoghi comuni (e quasi sempre falsi) relativi all’Età di Mezzo – Régine Pernoud.

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Libertà di sapere. Le università nel Medio Evo

Università_MEtratto da Tracce. Litterae Communionis, anno XVIII, maggio 1991, p. 41-43.

Altro che oscurantismo. Il clima sociale e culturale da cui sono nate le Università medievali era estremamente libero e audace. Come era il corso di studi? E gli esami? Ne parla lo storico Léo Moulin.

(intervista di U. Casotto a Leo Moulen)

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Quello schiaffo sciagurato

schiaffo_AnagniIl Timone n. 28, Novembre/Dicembre 2003

Rivalutiamo la figura e l’opera dì papa Bonifacio VIII, schiaffeggiato ad Anagni nel 1303. Accusato di avere una concezione teocratica del potere, in realtà distingueva bene la potestà spirituale da quella temporale.

di Roberto de Mattei

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Le origini della società medievale

medioevoarticolo pubblicato su Tracce

di Luigi Negri

L’alto medioevo (i secoli VII, VIII e IX) corrisponde, secondo molti manuali di storia, ai cosiddetti “secoli bui”; esso rappresenta in realtà il punto in cui maggiormente emerge l’energia costruttiva dell’avvenimento cristiano. In quei secoli, infatti, il cristianesimo non ha soltanto animato un mondo che già esisteva; ne ha creato uno nuovo, la cosiddetta civiltà medievale, che brillerà con intensità commovente nel tredicesimo secolo e si avvierà, dal quattordicesimo secolo in poi, verso un lento declino. Nell’alto medioevo questa civiltà è già in embrione.

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Asterio

“cercate ogni giorno il volto dei santi e traete conforto dai loro discorsi”
[Didaché IV, 2; CN ed., Roma 1978, pag. 32].
tutti_santi

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