Il card. Cristoph Schonborn dà la sveglia ai cattolici

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Cristoph Schonborn

Il Corriere del Sud, 30 marzo 2005.

Andrea Bartelloni

Dall’estate scorsa quando comparve un suo intervento sul New York Times, il card. Schonborn, arcivescovo di Vienna, continua a battere in breccia il tema evoluzionismo. E non lo fa come la stragrande maggioranza dei religiosi cattolici che cercano in tutte le maniere di battezzare Darwin e convincerci che le sue teorie siano compatibili con l’esistenza di Dio, ma sostenendo di rifiutare il darwinismo in nome della  ragione, cioè della filosofia.

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Meglio immorali che calvinisti

Luigi NegriTempi n.13 del 23 marzo 2006

di Luigi Negri

Il mondo cattolico italiano è strattonato ad entrare nelle vicende analitico-partitiche. Messaggi, contromessaggi, lettere aperte di associazioni cattoliche, in un contesto di corto respiro e forse di corta intelligenza. Non aggiungo nulla a livello di analisi, perché non sono in grado e soprattutto perché come vescovi ci siamo impegnati a non farlo. Ma qualche osservazione di metodo è necessaria.

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Il peccato originale dell’epoca moderna

Augusto Del Noce

Augusto Del Noce

tratto da Il Sabato, 29. settembre 1990, n. 39.

e Il Sabato, 6 ottobre 1990, n. 40

(relazione su Del Noce al Meeting di Rimini 1990)

Secondo Augusto Del Noce c’è un tratto comune in tutto il cristianesimo moderno – moderato, tradizionalista o progressista che sia. Ed è la separazione tra natura e grazia. Del Noce per spiegare questa separazione risale a Cartesio: nel suo pensiero convivono un agostinismo dell’interiorità, privato della grazia, con un naturalismo di fatto, in cui non c’è più traccia di peccato. Una convivenza a prima vista paradossale data l’opposizione tra sant’Agostino e Pelagio. «Ma è questo» scrive Del Noce «il problema del pensiero cattolico contemporaneo».

Massimo Borghesi

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Matrimonio tra omosessuali?

matrimonio_gayTratto da: Una filosofia della famiglia, Giuffrè, Milano

Dietro le attuali prospettive sulla omossessualità e le unioni omosessuali vi è la sfiducia nella possibilità di elaborare un discorso obiettivo sulla persona umana, sulle sue spettanze, sulle sue esigenze autentiche e profonde, sui suoi doveri; la stessa categoria dell’identità personale è ritenuta non tematizzabile; la persona è vista come fondamentalmente inafferrabile, indicibile, evanescente, quindi come fondamentalmente irrelata, avulsa da ogni logica di comunicazione e riconducibile unicamente alla dinamica costitutivamente instabile dei desideri individuali e soggettivi. Da qui pesanti conseguenze sul piano del diritto

Francesco D’Agostino

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Afghanistan, parla il convertito. ‘Pronto a morire per la mia fede’

Abdul Rahman

Abdul Rahman

La Repubblica 26 marzo 2006

Dal carcere Abdul Rahman racconta: “Sono stato denunciato dalla famiglia” Nella preghiera del venerdì i muezzin hanno pregato per la sua esecuzione Abdul Rahman rischia la pena di morte per la sua conversione al cristianesimo

dal nostro inviato Daniele Mastrogiacomo

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Paleolitica Mezzaluna.

agricoltori_yemenTempi n.12 del 16 marzo 2006

Ventidue paesi arabi messi insieme producono meno della Spagna

Pil ridicoli, sottosviluppo alimentato dalla rendita petrolifera e rancore verso l’Europa. I numeri e le cause dell’abisso in cui è scivolato il mondo arabo

di Rodolfo Casadei

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Prodi: «Cari gay, siamo con voi»

Romano_ProdiTempi n.12 del 16 marzo 2006

Cari gay, siamo con voi, faremo i pacs. Ma siamo in camagna elettorale. Per favore, non fate troppo chiasso. Firmato Prodi

di Tempi

Pubblichiamo il testo della lettera che Romano Prodi ha inviato ai presidenti di Arcigay e di Arcilesbica, Sergio Lo Giudice e Francesca Polo.

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La cupola laicista

stampa_cattolicaIl Giornale 21 marzo 2006

di Massimo Introvigne

Comunque finisca, la campagna elettorale in corso avrà il merito di avere mostrato con un’evidenza straordinaria da che parte stanno in Italia tutti i «poteri forti», la cui scelta di campo a favore della sinistra è franca, esplicita, spesso perfino tracotante.

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Figli “difettosi”, la Francia alle corde

analisi_prenataleAvvenire 9 maggio 2006

Un’indagine mette a nudo una mentalità eugenetica: anche i francesi sono terrorizzati dalla possibilità che il loro bambino possa nascere handicappato. Proliferano le diagnosi prenatali e gli aborti «selettivi», i medici temono processi

di Lucetta Scaraffia

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La famiglia? «Un patto suicida…»

sessantottodi Francesco Agnoli

A chi voglia capire l’atmosfera culturale dell’epoca in cui stiamo vivendo può tornare utile un richiamo alla rivoluzione del 1968: in quel periodo un decadentismo elitario, che aveva caratterizzato personaggi di spicco di tutta Europa – da Baudelaire a Verlaine, da Huysmans a D’Annunzio, a Oscar Wilde – esplode a livello di massa. Le esperienze più stravaganti, più narcisistiche, più autodistruttive, per sfuggire allo spleen di una vita senza senso, avevano portato queste illustri figure dell’Ottocento a trascinare rabbiosamente la propria vita alla ricerca delle esperienze più inverosimili, come bramosi cacciatori di sensazioni da consumare.

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