La Pira e la via cattolica al comunismo (di Lo svizzero)

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Tra i “volontari” cattolici al servizio dei comunisti, ci sono nomi abbastanza noti nell’Italia del dopoguerra, in omaggio appunto alla tattica della “mano tesa” ai cattolici.

Grazie a questa “copertura”, la trappola della “mano tesa” è scattata dopo tanti anni di paziente attesa, di richiami, di allettamenti; e s’è rinchiusa con forza anche addosso ai “volontari” del cedimento che dai ranghi della Democrazia Cristiana hanno svolto un utile ruolo di “ascari” di quel mellifluo tipo curiale che è Palmiro Togliatti.

Parliamo proprio di La Pira e di tutta la congerie di “preti progressisti” alla Don Milani o alla Padre Balducci, che tengono i piedi su due staffe nella presunzione di poter servire due padroni, Dio e Mammona. Costoro, da anni, hanno prestato orecchio ai veni meco comunisti, né hanno scoraggiato la tattica di avvicinamento del PCI, anzi. È stato proprio il loro atteggiamento, la loro superficiale difesa, la predisposizione al cedimento, che ha incoraggiato gli sforzi di Togliatti, trasformando i semplici richiami del 1944 o del 1954, in documenti ufficiali che recano date assai più recenti.