Soros

George Soroswww.ragionpolitica.it dicembre 2003

Non si può dire che George Soros non pensi (e non agisca) in grande.

di Rita Bettaglio

Il plurimiliardario ungherese, trasferitosi nel 1956 negli USA, ha una nuova e prorompente passione: non solo battere ma addirittura sbaragliare l’attuale presidente degli Stati Uniti, George W. Bush. Per questa ‘crociata’, da lui stesso definita “questione di vita o di morte”, non ha esitato a cavar di saccoccia 5 milioni di dollari a favore di MoveOn.org (http://www.moveon.org), un gruppo di attivisti liberal che persegue i suoi stessi obiettivi. Questo gesto porta a 15,5 milioni di dollari il contributo personale del finanziere di Budapest alla sognata sconfitta di Bush.

Nato a Budapest il 12 agosto 1930, Soros si trasferì a 17 anni a Londra, dove si laureò alla London School of Economics. Negli Usa, dove ben presto si trasferì, fece fortuna trafficando nella finanza fino a diventare uno degli uomini più ricchi del mondo. Ma, come si sa, il denaro gioca talora brutti scherzi, dando concretamente la possibilità di realizzare i peggiori sogni. Quella di sconfiggere Bush non è la sola ossessione di Soros, anzi è forse la più ‘democratica’.

In un’intervista del 3 dicembre u.s. al quotidiano “La stampa” Shevardnadze stesso ha accusato Soros di essere il regista occulto della caduta del governo georgiano. Infatti è cosa nota che Soros, tramite Open Society Instutite (OSI), una tentacolare fondazione filantropica da lui istituita nel 1993, ha finanziato viaggi di attivisti politici georgiani per prendere lezioni dai membri del movimento di Otpor, sorto nel 1998 a Belgrado.

La scorsa estate la fondazione di Soros ha finanziato attivisti di Otpor che hanno tenuto in Georgia corsi a più di mille ‘studenti’ per insegnare loro come organizzare un ‘rivoluzione pacifica’. Inoltre, secondo quanto riportato dal quotidiano canadese “The Globe and Mail” il 26 novembre scorso, il giovane gruppo Kmara! avrebbe ricevuto da Open Society mezzo milione di dollari ad aprile 2003 e subito sarebbe partita una campagna massiccia contro l’asserita corruzione del governo georgiano fatta di poster e graffiti per le strade.

Soros ha finanziato anche una televisione popolare di opposizione al governo il cui ruolo è stato cruciale nel rovesciamento di Sheverdnadze. Soros stesso vanta di avere ‘una calda relazione’ con Mikhail Saakavili, un avvocato formatosi a New York che sarebbe il favorito alle prossime elezioni georgiane del 4 gennaio 2004. La complessa rete di fondazioni controllate più o meno direttamente da Soros ha esteso negli ultimi anni il proprio raggio d’azione dall’Europa Centrale ed Orientale all’Africa, l’America Latina, i Caraibi, la Mongolia, il Sudest asiatico, la Turchia e gli Usa.

Secondo il bollettino della Capital Research Center, Foundation Watch, di Washington D.C., l’Open Society Institute “Elargisce ampie donazioni a gruppi liberal ed attivisti della sinistra radicale.

Dal 1998 al 2003 l’OSI ha distribuito non meno di 150 cospicue sovvenzioni, per 31 milioni di dollari, a programmi pro-aborto: tra i beneficiari Planned Parenthood (almeno 1 milioni di dollari nel 2001), National Abortion and Reproductive Rights Action League, ora chiamata NARAL Pro-Choice America (700 mila dollari per uno spot televisivo) ed il Center for Reproductive Law and Policy ( ,5 milioni di dollari).

Altri cavalli di battaglia sono la legalizzazione delle droghe e l’eutanasia.

Droghe: 4 milioni di dollari in 5 anni dal 1994 al Lindesmith Center, think tank per la liberalizzazione della marijuana.

Eutanasia: 15 milioni di dollari in 3 anni per finanziare le attività del Project on Death in America nel 2000. Secondo Capital Research Center, “l’obiettivo di Soros è trasformare l’atteggiamento degli americani verso la morte attraverso il cambio di atteggiamento dell’opinione pubblica nei confronti del suicidio assistito.”

Soros è convinto fautore delle teorie di Malthus, il quale, profetizzando erroneamente una catastrofica crescita della popolazione mondiale, arrivava a negare aiuti agli indigenti per evitare che mettessero al mondo figli.

Ma le battaglie folli di Soros stanno incontrando sempre maggiori difficoltà da quando c’è Bush alla Casa Bianca: ergo, Bush deve essere annientato ad ogni costo.

Che dire: speriamo che l’incubo planetario di Soros abbia presto fine o che, almeno, gli finiscano i soldi !! Diventerà povero pur di battere Bush?

Per chi volesse approfondire:

http://www.soros.org/
http://www.moveon.org/
http://www.capitalresearch.org/pubs/pubs.asp?ID=122
http://www.washingtonpost.com/ac2/wp-dyn/A24179-2003Nov10?language=print

Rita Bettaglio: bettaglio@ragionpolitica.it