Cristiani copti in Egitto accusati di convertire all’islam

Abstract:  Cristiani copti in Egitto accusati di convertire all’islam  sono stati imprigionati dalla polizia ad Alessandria  e altri 100 sono ricercati. Ne dà notizia un’associazione copta americana. La polizia egiziana è intanto alla ricerca di altre 80 persone convertite

pubblicato dall’Agenzia Asianews 22 novembre 2003

Egitto. Arrestati 22 convertiti dall’Islam al cristianesimo, ricercati altri 100

Il Cairo (AsiaNews) –  Almeno 22 egiziani, convertiti dall’Islam al cristianesimo, sono stati imprigionati dalla polizia di Alessandria. Ne dà notizia un’associazione copta americana. La polizia egiziana è intanto alla ricerca di altre 80 persone convertite.

Gli arresti sono cominciati il 20 ottobre scorso con la detenzione di una coppia di sposi divenuti cristiani. Yousef Samuel Makari Suliman (nome musulmano: Muhammad Ahmad Imam al-Kurdi); sua moglie Mariam Girgis Makar ( nome musulmano: Saher El-Sayid Abd al-Kani); le loro due figlie, Sarah e Marina (che si chiamavano Sarah e Shaymaa), si erano tutti convertiti al cristianesimo e stavano vivendo come cristiani, ma di nascosto.

La costituzione egiziana proclama la libertà religiosa, ma la mentalità islamica non accetta l’idea della conversione. Per coloro che sono “apostati dell’islam” è previsto il disprezzo della comunità e perfino la morte. Nel caso di Yousef e della sua famiglia il problema è che la persecuzione viene dalla stessa polizia governativa. La coppia è stata infatti arrestata dal colonnello. Taha Afify dell’Unità investigativa criminale, legata al Dipartimento per gli Affari Civili della polizia di Alessandria.

Alcuni avvocati che hanno visitato la coppia in prigione, affermano che i poliziotti hanno esercitato abusi sessuali contro Mariam Girgis, tentando anche di stuprarla. Gli avvocati testimoniano che Yousef e Mariam hanno subito percosse.

In seguito alle denunce degli avvocati, la coppia è stata trasferita da Alessandria al Cairo alla stazione di polizia di Al-Muski, dove è stata aperta un’inchiesta sugli abusi . L’inchiesta è registrata come la n. 3793 per l’anno 2003.

Dopo l’arresto della coppia, la polizia ha pure fermato alcune persone che avevano aiutato la coppia a crearsi nuovi documenti di identità , con nomi cristiani e professione di fede. I documenti egiziani hanno infatti l’obbligo di riportare la religione di appartenenza.

L’associazione copta americana afferma che la polizia, torturando gli arrestati, è riuscita a far confessare i nomi di altri 100 convertiti al cristianesimo, che si sono procurati nuovi documenti di identità e ha arrestato altre 20 nuovi convertiti nella sola città di Alessandria.

Ufficialmente i 22 prigionieri sono accusati di “falsificazione di documenti di identità”, perché sono riusciti a procurarsi le carte di identità con i loro nomi cristiani. D’altra parte il governo egiziano non garantisce i diritti legali dei nuovi convertiti.

Attualmente Yousef e Mariam sono ancora agli arresti; le loro figlie sono in custodia presso amici. L’Associazione dei copti americani teme che nei prossimi giorni la polizia egiziana possa prendere di mira almeno altri 100 convertiti dall’Islam e dichiararli in arresto. Michael Meunier, presidente dell’associazione  commenta ad AsiaNews: «E’ ironico che mentre la costituzione egiziana garantisce la libertà ad ogni individuo di cambiare la sua fede religiosa, il governo ripetutamente la violi molestando e torturando i convertiti, spingendoli ad abbandonare la loro nuova fede. Oltretutto, il governo non riconosce legalmente la conversione dall’Islam al Cristianesimo, di conseguenza i convertiti perdono ogni diritto, eredità e posizione sociale».

L’Associazione dei copti americani lancerà una campagna perché il Congresso Usa denunci le ripetute violazioni ai diritti ed alla libertà religiosa da parte del governo egiziano (SF)

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Per approfondire:

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