Francesco a Cl: custodire il carisma di Giussani

Abstract: Francesco a Cl: custodire il carisma di Giussani parlando al mondo di oggi. Il discorso di Papa Francesco ai membri di Comunione e Liberazione provenienti dall’Italia e dal mondo in occasione del centenario del fondatore del movimento

Vatican News 15 Ottobre 2022 

Il Papa a CL: parlate al mondo di oggi,

custodendo l’unità e il carisma di Giussani

Francesco incontra migliaia di membri di Comunione e Liberazione, provenienti dall’Italia e dal mondo, per il centenario del fondatore. L’invito a non farsi ferire da “divisioni, diffidenze e contrapposizioni”: “I tempi di crisi sono tempi di rinnovamento e rilancio missionario”. A tutti gli aderenti al movimento, il Pontefice chiede “un aiuto” e cioè di accompagnarlo nella “profezia” della pace: “Il mondo sempre più violento e guerriero mi spaventa”

Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano

Guardare avanti, sempre avanti. Fuori, trovando “modi e linguaggi” adatti perché il carisma consegnato da don Giussani raggiunga “nuove persone e nuovi ambienti”; dentro, custodendo l’unità, senza farsi “ferire” da divisioni e contrapposizioni. Quelle, “fanno il gioco del maligno”.

Il Papa traccia le direttrici per il futuro di Comunione e Liberazione, il vasto e variegato movimento ecclesiale diffuso in oltre 70 Paesi e fondato da don Luigi Giussani, di cui ricorre oggi il centenario della nascita. Proprio in occasione di questa importante ricorrenza, Francesco incontra a Roma una parte degli oltre 300 mila aderenti al movimento, provenienti dall’Italia e da vari Paesi.

Giussani, padre e maestro

Una festa, più che un’udienza, quella in Piazza San Pietro, preceduta da canti, preghiere e testimonianze – quella della giovane Hassina e del memor Domini Rose – alla presenza di circa 60 mila fedeli, soprattutto giovani, che dalle prime ore del mattino hanno affollato con zaini e bandiere le vie limitrofe a San Pietro. Con applausi e ancora canti accolgono il Vescovo di Roma, che compie il giro della piazza in jeep scoperta, dove fa salire cinque bambini.

“Siete tanti… Il vostro movimento non perde la sua capacità di radunare e mobilitare”, esordisce il Pontefice. Subito rivolge il pensiero a don Giussani, “dono” per la Chiesa e per il mondo: la gratitudine è personale, “per il bene che mi ha fatto, come sacerdote, meditare alcuni libri di don Giussani”, e “come Pastore universale per tutto ciò che egli ha saputo seminare e irradiare dappertutto per il bene della Chiesa”.

Don Giussani è stato padre e maestro, è stato servitore di tutte le inquietudini e le situazioni umane che andava incontrando nella sua passione educativa e missionaria. La Chiesa riconosce la sua genialità pedagogica e teologica, dispiegata a partire da un carisma che gli è stato dato dallo Spirito Santo per l’“utilità comune”

Il grazie a Carrón

Non è “mera nostalgia” quella che anima le celebrazioni del centenario, ma “la memoria grata della sua presenza”, chiarisce il Papa. E si dice consapevole “che non sono per niente facili i periodi di transizione, quando il padre fondatore non è più fisicamente presente”. Ringrazia pertanto padre Julian Carrón (il precedente presidente dimissionario nel novembre 2021) “per il suo servizio nella guida del movimento durante questo periodo e per aver mantenuto fermo il timone della comunione con il pontificato”.

Tempi di crisi, tempi di rinnovamento

Tuttavia, rileva Papa Francesco, “non sono mancati seri problemi, divisioni, e certo anche un impoverimento nella presenza di un movimento ecclesiale così importante come Comunione e Liberazione, da cui la Chiesa, e io stesso, spera di più, molto di più”.

I tempi di crisi sono tempi di ricapitolazione della vostra straordinaria storia di carità, di cultura e di missione; sono tempi di discernimento critico di ciò che ha limitato la potenzialità feconda del carisma di don Giussani; sono tempi di rinnovamento e rilancio missionario alla luce dell’attuale momento ecclesiale, come pure delle necessità, delle sofferenze e delle speranze dell’umanità contemporanea. La crisi fa crescere. Non va ridotta al conflitto, che annulla. La crisi fa crescere 

L’unità più forte delle contrapposizioni

“Sicuramente don Giussani sta pregando per l’unità”, dice il Papa, “unità non vuol dire uniformità”. “Non abbiate paura delle diverse sensibilità e del confronto nel cammino del movimento”, è il suo invito.

Che l’unità sia più forte delle forze dispersive o del trascinarsi di vecchie contrapposizioniNon sprecate il vostro tempo prezioso in chiacchiere, diffidenze e contrapposizioni. Per favore! Non sprecare il tempo!

Il carisma di “don Gius”

Ampia parte del suo discorso Papa Francesco la dedica ad alcuni aspetti della “ricca personalità” di quello che i membri di CL chiamano “don Gius”: “Il suo carisma, la sua vocazione di educatore, il suo amore alla Chiesa”. 

Il “grande carisma personale” di don Giussani, uomo “capace di attrarre migliaia di giovani e di toccare il loro cuore”, proveniva da qualcosa vissuto in prima persona, cioè quando “a soli 15 anni, era stato folgorato dalla scoperta del mistero di Cristo. Aveva intuito – non solo con la mente ma con il cuore – che Cristo è il centro unificatore di tutta la realtà, è la risposta a tutti gli interrogativi umani, è la realizzazione di ogni desiderio di felicità, di bene, di amore, di eternità presente nel cuore umano”.

Il discorso integrale di Papa Francesco

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