Quando Stalin salvò Hitler

Abstract: quando Stalin salvò Hitler dai comunisti tedeschi che si opponevano al dittatore. Il capo dell’Urss infatti consegnò i compagni al Fuhrer e fermò anche un tentativo di assassinarlo un anno prima della famosa operazione Walkiria

Nuovo Arengario  19 Giugno 2022

Memorie di un’epoca – Da non credere ma vera:

quando Stalin salvò Hitler

Luciano Garibaldi

Non passa praticamente giorno senza che emergano, dagli sterminati archivi dell’ex Unione Sovietica, valanghe di documenti sulle stragi e le eliminazioni fisiche decise da Stalin ai danni non solo degli anticomunisti, ma dei suoi stessi compagni che in qualche modo ostacolavano la sua supremazia.

Una di queste operazioni tra le meno conosciute riguarda i tedeschi di sentimenti comunisti che si opponevano a Hitler e che furono sterminati, durante la guerra, non già perché scoperti dalle SS e dalla Gestapo, ma perché consegnati a Hitler per ordine di Stalin.

Fu Stalin in persona a fermare i suoi agenti che stavano per dare il via ad un attentato alla vita del Führer circa un anno prima del 20 luglio 1944 (la famosa “Operazione Walkiria” che verrà poi narrata in un film con Tom Cruise).

La prova viene da una serie di documenti portati in luce anni or sono dall’organo ufficiale dell’esercito russo. L’NKVD, il servizio segreto sovietico predecessore del KGB, aveva infiltrato negli ambienti governativi di Berlino alcuni agenti che facevano capo a Igor Miklasevski, nipote di un famoso attore sovietico passato dalla parte dei tedeschi.

Con la copertura dello zio, l’agente sovietico era riuscito a piazzare i suoi collaboratori nei circoli più esclusivi del regime. Uno di questi collaboratori era la famosa attrice russa Olga Cechova, emigrata in Germania nel 1921. La Cechova era arrivata a frequentare personaggi come Goering, Goebbels e lo stesso Hitler.

Quando il piano per l’eliminazione del dittatore era ormai a punto, Miklasevski fu improvvisamente convocato a Mosca e si sentì opporre un netto rifiuto da Stalin in persona.

Il dittatore sovietico spiegò che, finché Hitler restava al potere, gli angloamericani non sarebbero mai scesi a patti con la Germania.

Ma se al posto di Hitler ci fosse stato qualcun altro, allora era possibile che si avviassero trattative per una pace separata, a tutto danno dell’Unione Sovietica.

  Ecco perché non venne effettuato l’attentato mortale a Hitler, che avrebbe potuto essere realizzato addirittura un anno prima di quello, tragicamente fallito, del colonnello Von Stauffenberg.

Alla luce di queste attendibili rivelazioni, assume una luce sinistra la spietata repressione attuata, durante gli anni della guerra, dalla Gestapo nazista ai danni dei gruppi clandestini comunisti esistenti in Germania.

Ancora oggi, infatti, a distanza di oltre 75 anni, nessuno ha mai potuto chiarire le circostanze in cui questi gruppi vennero scoperti e smantellati.

Ma sicuramente vi furono delle spie che avvertirono i nazisti e permisero loro di sgominare, e mandare a morte, gli oppositori marxisti.