Una guerra culturale globale che l’Occidente deve vincere    

Tradizione Famiglia Proprietà newsletter 28 Giugno 2022

di John Horvat

Falso e vero Occidente

La guerra in Ucraina è più di un’ingiusta guerra di aggressione da parte della Russia. Ha come obiettivo anche l’Occidente come concetto e come blocco geopolitico. Una guerra culturale globale si profila all’orizzonte, minacciando di distruggere ogni cosa.

Due nozioni di ciò che si intende per “Occidente”, una vera e l’altra falsa, sono al centro di questa battaglia culturale. Questi due modelli uniscono i liberal e mettono i conservatori l’uno contro l’altro. L’opinione pubblica si trova confusa, incapace di determinare quale versione debba essere difesa o quale contrastata.

La nozione di Cristianità

L’autentica nozione potrebbe essere chiamata Occidente “veramente cristiano” e corrisponde a quel blocco di nazioni che hanno guidato il mondo grazie al loro legame con il passato europeo e in modo particolare, con la sua ricca cultura cristiana. Quell’Occidente coincide con la Cristianità e si applica a tutte quelle aree – anche nel Nuovo Mondo – che hanno condiviso una visione metafisica e religiosa della vita.

Questo Occidente ha sviluppato sistemi di legge, educazione, di logica e di morale che favoriscono il progresso e la prosperità umana. La sua metafisica si basa sulla natura delle cose e su una verità oggettiva conoscibile. Il centro di questa civiltà è Dio, la sua legge e la Chiesa.

La società moderna beneficia dei resti sopravvissuti di questa Cristianità, anche se ripudia le sue lontane radici. Se oggi c’è un resto di ordine nella società occidentale è perché le tracce di essa si trovano ancora nelle sue strutture, leggi e istituzioni.

Ma la società secolare postmoderna di oggi rifiuta questo modello. Anzi, l’establishment “occidentale” e la sua corrispondente cultura scristianizzata e decadente, lo disprezzano.

L’Occidente guidato da Davos

Il secondo concetto di “Occidente” è qualcosa di completamente diverso dal concetto di Cristianità. Sia la sinistra che la destra usano questa definizione per attaccare il vero Occidente cristiano. Questo “Occidente” è associato a quelle stesse nazioni legate in un modo o nell’altro all’Europa, e si esprime in vaste reti economiche e politiche che incarnano un ordine basato su regole che sostengono il liberalismo come sistema politico della modernità. Tale “Occidente” potrebbe essere definito come l’Occidente guidato da Davos.

Questo “Occidente” prende in prestito enormemente dal capitale sociale e dall’infrastruttura razionale dell’Occidente cristiano, anche se mai riconosce questo debito. Esso è vittima della paradossale tenebrosità dei pensatori cosiddetti illuministi che hanno rotto l’unità sociale e morale del vero Occidente cristiano promuovendo un mondo individualista e materialista. Tuttavia, questo “Occidente” diffonde anche la propria decadenza secolare accelerando la sua caduta.

Se il vero Occidente cristiano è il bambino, la versione guidata da Davos è l’acqua della vasca (1). La seconda viene usata contro la prima. I liberal odiano i valori del vero Occidente cristiano, pur godendo di tutte le comodità e i progressi che ne derivano. I conservatori ripudiano l’Occidente guidato da Davos mentre devono lottare per sopravvivere in mezzo alla sua depravazione morale e al suo secolarismo senza Dio.

Questo Occidente guidato da Davos sembrava aver trionfato ovunque nel periodo successivo alla Guerra Fredda. Tutto pareva andare diritto verso un unico villaggio globale che inseguiva piaceri e passioni in un festival di frenetica sregolatezza, senza alcun riconoscimento di Dio. La sua tecnologia avanzata ha permesso poi di unire tutte le cose in modo istantaneo e senza sforzo.

La frantumazione dell’Occidente guidato da Davos

Questo trionfo è parso sicuro fino a quando il COVID e poi l’Ucraina hanno destabilizzato ulteriormente le cose. Il conflitto in Ucraina prende di mira l’Occidente guidato da Davos e le sue vaste reti. Le reti globali che mantenevano l’egemonia occidentale sono ora lacerate. In pochi mesi, la guerra in Ucraina ha spazzato via il lavoro di globalizzazione di una intera generazione.

Entrambe le parti sono impegnate in un lavoro di disaccoppiamento. Ogni nuova sanzione imposta alla Russia rende più difficile la ricostituzione di un mondo globalizzato. Ogni nuovo passo della Russia dentro il territorio dell’Ucraina rappresenta la frantumazione del mondo in nuove egemonie, blocchi commerciali, correnti ideologiche e partnership scomode. Il risultato finale sarà l’irreparabile separazione dell’Est dall’Ovest.

Questo Occidente come unità geopolitica si sta frantumando, aprendo la strada a un mondo multipolare sconosciuto. Molti a destra accolgono questo sviluppo come una liberazione da quella ‘acqua sporca’ che occupa la vasca culturale. Allo stesso tempo, gli esponenti della sinistra celebrano la scomparsa dell’influenza del ‘bambino’, cioè di quell’Occidente cristiano che ancora mantiene un certo ordine morale nella società.

L’annientamento del vero Occidente cristiano

Tuttavia, l’obiettivo più importante della guerra in Ucraina è il vero Occidente cristiano. La Russia non si è mai del tutto unita a questo vero Occidente cristiano. È una nazione dell’Europa orientale che l’Ortodossia di stampo orientale ha dominato per quasi un millennio. Partendo da questo passato, il movimento eurasiatico di Vladimir Putin cerca di creare una rete anti-occidentale di Paesi orientati da strane ideologie e rigide autocrazie.

La Russia, la Cina e i loro Stati clienti cercano di soppiantare il vero Occidente cristiano con un quadro che ricicla vecchi errori (molti dei quali paradossalmente occidentali) basati su un misto di nazionalismo, marxismo, gnosticismo e persino elementi mistici. In effetti, ciò che unisce l’euroasiatismo pan-slavo della Russia odierna (e di Alexander Dugin) con la “nuova era del socialismo con caratteristiche cinesi” di Xi Jinping è il loro comune carattere militante anti-occidentale e filo-marxista.

Gli ideologi russi euroasiatisti odiano le tracce del vero Occidente cristiano che ancora sopravvivono nelle istituzioni, nelle regole e nei sistemi di oggi. Da molto, prendono di mira soprattutto la Chiesa cattolica e le sue dottrine che mettono in crisi la stagnante ortodossia. Questi pensatori rifiutano l’ordine razionale dell’Occidente e immaginano una Russia primitiva, mistica, comunitaria e tribale.

Molti filosofi occidentali, alcuni dei quali si auto-definiscono pagani o occultisti, si uniscono alla loro controparte euroasiatica nell’ammirare questo ideale russo primitivo. L’autore Matthew Rose nel suo libro del 2022, Un mondo dopo il liberalismo: Filosofi della Destra Radicale (2) [qui una recensione], esplora il pensiero di cinque figure chiave che hanno influenzato l’attuale dibattito contro l’Occidente: Oswald Spengler, Julius Evola, Alain de Benoist, Francis Parker Yockey e Samuel Francis. La loro posizione filorussa include critiche severe al cristianesimo occidentale che, secondo loro, devitalizza gli impulsi naturali e deforma le relazioni sociali.

E poi c’è la sinistra mondiale che odia tutte le manifestazioni del vero Occidente cristiano perché insinua una forma di superiorità in un mondo che deve essere egualitario. L’odio è così intenso che l’establishment woke (3) ora è impegnato in quella che si potrebbe definire una “guerra civile contro tutto e tutti”, nel tentativo di annientare qualsiasi valore cristiano nella società occidentale. 

Il bersaglio è sempre l’Occidente

La Russia odierna rifiuta quindi entrambi gli Occidenti, quello vero e quello falso. Cerca di distruggere le vaste reti del falso Occidente guidato da Davos, credendo erroneamente che, togliendogli la prosperità, anche il vero Occidente verrà rovinato. Russia e Cina sfidano le reti di Davos contrapponendole un Oriente anti-Davos, che creerà il caos economico e distruggerà la preminenza americana. Inoltre, la Russia odierna propone false ideologie che sostituirebbero ogni traccia di civiltà cristiana occidentale.

D’altra parte, la guerra sta spezzando l’unità delle vaste reti e catene di approvvigionamento, già compromesse da decenni di fiducia dagli accordi commerciali con i comunisti.

Più tragico ancora, le nazioni occidentali se la prendono in ogni modo contro la loro origine cristiana. La guerra culturale all’interno del vero Occidente cristiano sta trascinando quest’ultimo verso un mondo simile a quello pagano, panteista e selvaggio, che distruggerà la civiltà moderna, buttando sia il bambino che l’acqua sporca.

È quindi iniziata una guerra culturale globale e la posta in gioco è il futuro dell’Occidente.

Per combattere in questa guerra, l’Occidente non deve rifiutare l’ordine razionale, lo Stato di diritto e la metafisica oggettiva che gli conferiscono struttura e ordine. Deve resistere alla distruzione postmoderna della logica e alle narrazioni strambe. Soprattutto, l’Occidente deve tornare alle sue origini che si trovano in Dio, nella sua legge e nella sua santa Chiesa.

Queste soluzioni ricordano quei messaggi inascoltati che furono rivelati dalla Madonna a Fatima nel 1917, quando il pericolo russo esplose sulla scena mondiale, validi oggi come allora.

Note

1) L’immagine impiegata si riferisce al detto popolare “non buttare il bambino con l’acqua sporca”.

2) A World After Liberalism: Philosophers of the Radical Right.

3) Denominazione che viene data alla nuova sinistra occidentale decostruzionista.

Fonte: Tfp.org, 20 giugno 2022.  Traduzione a cura di Tradizione Famiglia Proprietà – Italia.

________________________________________

Leggi anche:

La guerra in Ucraina e il risentimento occidentale contro il cristianesimo