Di fronte al collasso del liberalismo, dove cercare soluzioni?

Tradizione Famiglia Proprietà Newsletter 2 Giugno 2022

di John Horvat 

La modernità presenta il liberalismo come l’inizio della storia. Prima del liberalismo, sostengono i liberali, non c’era altro che ignoranza, oscurità e stridore di denti. Al liberalismo si attribuiscono tutti i progressi e le sicurezze del mondo moderno. Il suo regno è apparso improvvisamente come la creazione del mondo.

Così, mentre il liberalismo si schianta e si sgretola, la maggior parte dei liberali esclude automaticamente che quanto lo ha preceduto possa essere una possibile soluzione. I loro piani per un mondo post-liberale sono costruiti sulle fantasie postmoderne che esso ha generato. Il liberalismo ha anche prodotto il suo opposto, cioè l’autocrazia illiberale. I due schieramenti si basano su simili premesse e ora sono impegnati in una battaglia per un futuro che si vede fosco.

I liberali presentano quindi una visione semplificata della storia, che limita ai termini ristretti di un falso dilemma la soluzione ai problemi del mondo. Nello sforzo di guardare oltre il liberalismo, la maggior parte non osa guardare a ciò che l’ha preceduto, per non invocare la nostalgia di un mondo perduto fatto di mito e sacralità.

Cosa esisteva prima del liberalismo

Non ci sono dubbi, prima del liberalismo esisteva qualcosa di notevole. Era la cristianità medievale. Questa civiltà cristiana trasformò l’Occidente in un modello di carità e ordine. Nella sua enciclica Immortale Dei, Leone XIII descrive questa società pre-liberale come “un tempo in cui la filosofia del Vangelo governava la società: allora la forza della sapienza cristiana e lo spirito divino erano penetrati nelle leggi, nelle istituzioni, nei costumi dei popoli, in ogni ordine e settore dello Stato”.

Lungi dall’essere un sistema che si opponeva al progresso, la civiltà cristiana progredì in ogni campo. La cristianità è stata la prima civiltà a dare vita a ospedali e università. È responsabile del governo rappresentativo e dello Stato di diritto. Le arti e la musica fiorirono sotto la sua influenza. Per la prima volta nella storia, la schiavitù in Occidente fu abolita (per essere poi reintrodotta durante il Rinascimento neopagano e l’Illuminismo).

All’interno di questa società, le istituzioni della famiglia, della comunità e della Chiesa hanno contribuito a stabilire l’equilibrio, la stabilità e la virtù in modo che potesse avvenire un vero progresso. I grandi uomini e i santi, con i loro esempi, hanno trascinato la società verso l’alto. Leone XIII continua dicendo che “la società trasse da tale ordinamento frutti inimmaginabili”.

Tutto questo progresso è storicamente documentato. Gli storici onesti stanno ora riscoprendo le incredibili conquiste di quest’epoca con innumerevoli libri e articoli. Certo, quella cristianità non era perfetta, ma riconosceva e lavorava entro i limiti della natura umana decaduta ed era saldamente basata sulla realtà, non sulla fantasia. Perciò fiorì per la grazia di Dio e provvide ai bisogni materiali e spirituali di coloro che vissero sotto la sua influenza.

Il liberalismo distrugge la civiltà cristiana

Se nel periodo del liberalismo c’è stato progresso e prosperità, è perché la civiltà cristiana gliene ha fornito le basi morali. Se la civiltà cristiana è decaduta, è stato perché errori moderni come il liberalismo hanno macchinato per distruggerla.

Il liberalismo è nato dall’Illuminismo e dagli orrori della Rivoluzione francese e ha dato vita a un secolo di tumulti, industrializzazione di massa e materialismo. I movimenti politici liberali hanno perseguitato la Chiesa, limitandone la libertà e confiscandone i beni. I governi hanno assorbito le funzioni caritative della Chiesa imponendo le loro fredde burocrazie e facendo il possibile per limitarne la diffusione.

Il liberalismo ha secolarizzato e desacralizzato la società stabilendo la finzione di vivere in un mondo senza Dio e creando un sistema pratico e amorale che contemporaneamente minava e si nutriva dell’ordine e dei frutti della civiltà cristiana.

La modernità ha pagato a caro prezzo il mantenimento di questa finzione. Questo sistema senza Dio ha dato origine a guerre terribili e a ideologie innaturali. Ha anche prodotto gli idoli dell’iperindividualismo e degli stili di vita narcisisti. Oggi il liberalismo si sgretola perché ha sprecato in modo prodigioso l’intero capitale morale che aveva ereditato. Dunque è in bancarotta. Le sue contraddizioni interne stanno distruggendo tutte le strutture d’ordine rimaste.

Cambiare le premesse

Pertanto, non serve a nulla guardare al liberalismo quando si cercano soluzioni alla crisi che ne deriva, perché esso produrrà solo versioni estreme di sé stesso. È molto più efficace guardare a prima del liberalismo e quindi tornare alle radici e alla sorgente della civiltà cristiana.

Molti liberali scartano automaticamente questo piano perché detestano le sue premesse cristiane e pensano che tutti debbano utilizzare le loro stesse premesse errate. Perciò, questi liberali impongono la loro ideologia agli altri e pensano che i cristiani debbano fare lo stesso.

In effetti, la civiltà cristiana nasce da una serie di premesse diverse, che si armonizzano con la natura umana, non vanno contro di essa. Pertanto, il sistema si basa su soluzioni organiche che si sviluppano naturalmente e spontaneamente all’interno di un ordine sociale orientato al bene comune. I costumi, le buone abitudini e le diverse associazioni e corporazioni permettono agli individui di perseguire la perfezione della loro natura essenzialmente sociale.

Questa pratica di sussidiarietà offre un’incredibile quantità di libertà, in quanto le unità sociali cercano aiuto per i loro bisogni e aiutano gli altri nelle loro carenze. Così, ad esempio, la famiglia raggiunge la pienezza della sua azione e della sua influenza come unità fondamentale della società. I gruppi professionali, sociali e altri corpi intermediari tra l’individuo e lo Stato esercitano liberamente le loro attività secondo le proprie forme e i propri diritti. Tutto viene permeato da quella nota umana che favorisce la carità e l’armonia e che è così estranea all’individualismo radicale di oggi.

Il ruolo di Dio e della Chiesa

In questa società, le persone dipendono dall’amorevole Provvidenza di Dio per soddisfare i loro bisogni. Tutto trova un senso in un universo che riflette la gloria di Dio e una tale visione soddisfa i naturali desideri umani per le cose sublimi, buone, vere e belle.

Diversamente da quanto sostiene il liberalismo, una civiltà cristiana non è una teocrazia. In realtà, la sfera temporale e quella spirituale si occupano ciascuna delle rispettive attività e aree di responsabilità. Tuttavia, per servire meglio la società, i due poteri stabiliscono ponti di cooperazione, non pesanti cortine di separazione.

La società opera insieme all’azione della grazia di Dio. I fedeli partecipano per grazia alla vita divina di Cristo e possono così realizzare opere che sono al di sopra della natura umana. In questa società, la Chiesa esercita un’influenza santificante sulle strutture della società e dell’economia.

Quando pratica la virtù, una tale società può prosperare economicamente e politicamente, contribuendo anche a guidare le anime verso la salvezza e la santificazione. Questo orientamento promuove una sbalorditiva unità, dando uno scopo e un significato alla vita, che va ben oltre quell’adorazione dell’interesse personale tipica del liberalismo.

Rifiuto liberale

Mentre il liberalismo si sgretola e si schianta, queste idee rinfrescanti e stimolanti dovrebbero almeno trovare un posto nel dibattito sul futuro delle nazioni occidentali. Tuttavia, l’esclusione automatica della civiltà cristiana rivela un ostinato rifiuto ad ammettere errori madornali e ad abbracciare la verità.

Molti liberali preferiscono insistere sul fatto che un uomo possa essere una donna e una donna possa essere un uomo, anziché ammettere la meravigliosa realtà della natura umana creata da Dio. Preferiscono perseguire una fantasia delirante piuttosto che vivere in una libertà ordinata che segue la legge morale naturale.

Pertanto, l’unica via d’uscita per coloro che credono ancora nella verità, nella tradizione e in Dio è abbandonare le premesse errate della narrazione liberale. Il cammino da percorrere deve trarre ispirazione da ciò che c’era prima, non da ciò che è seguito al liberalismo e al suo canto di sirena, causa del naufragio. I fedeli devono cercare soluzioni al di fuori degli schemi liberali e tornare a quella verità e bellezza cristiana – “sempre antica, sempre nuova” – che attira le anime.

Fonte: Return To Order, maggio 2022. Traduzione a cura di Tradizione Famiglia Proprietà – Italia.