Il ricordo di un vero eroe : Harry Wu. Morì il 26 aprile 2016, trascorse 19 anni nei laogai. [Video]  

Arcipelago Laogai 23 Aprile 2021

Il 26 aprile è l’anniversario della morte di un grande eroe: Harry Wu, fondatore della Laogai Research Foundation di Washington. Harry nacque a Shanghai l’8 Febbraio del 1937 ed è morto in circostanze misteriose. Le fonti ufficiali dichiarano la morte per infarto. Niente di più falso.

Arcipelago laogai ex Laogai Research Foundation ha condotto delle indagini a Washington ed ha potuto constatare che si è trattato di un assassinio, mandante il regime cinese. Circostanza che ci ha fatto insospettire è che il suo corpo fu subito cremato dopo la morte per non poter  procedere agli accertamenti  sulle circostanze della sua morte e lo abbiamo apertamente  dichiarato in una conferenza stampa alla Camera dei Deputati a Roma il 22/06/2017  e in un’affollata assemblea alla Casa del cinema di Roma, a Villa Borghese,con la proiezione di un film documentario Free China: il coraggio di credere.

Harry Wu visse una vita da eroe, rischiandola lui stesso in numerosi viaggi nella Cina comunista per raccogliere prove sui laogai, le esecuzioni capitali, il prelievo degli organi dei condannati a morte e tutti i crimini che la Cina commette ancora oggi nell’assordante silenzio dei media che sono più interessati ai vantaggi e ai profitti che fanno le multinazionali e lo stesso regime dittatoriale cinese. Tutto ciò per essere ossequienti al nuovo dio: il dio mercato, la globalizzazione. 

Nel 1960, quando era studente di geologia all’università di Pechino, fu arrestato perchè cattolico e considerato “controrivoluzionario di destra”.

Venne detenuto in ben 12 diversi campi Laogai dal 1960 al 1979 e fu costretto al lavoro forzato. Harry riusci’ ad emigrare negli USA nel 1985 e fondo’ la Laogai Research Foundation Usa, nel 1992. Divenne cittadino americano nel 1994.

Proveniente da una famiglia agiata, Wu ricorda la sua infanzia come “pacifica e gradevole”, ma la sua fortuna cambiò dopo la fine della guerra civile cinese nel 1949.

Studiò all’Istituto di Geologia di Pechino, dove fu arrestato la prima volta nel 1956 per aver criticato il Partito Comunista Cinese durante la Campagna dei Cento Fiori. Benché mai formalmente incriminato e sottoposto a processo, nel 1960 fu inviato neilaogai(“riforma attraverso il lavoro”) con l’accusa di essere un controrivoluzionario. Lì rimase per 19 anni durante i quali fu trasferito in 12 differenti campi e costretto ad estrarre carbone, costruire strade e lavorare la terra.

Il racconto di quei 19 anni è raccolto in Bitter Winds (1994), memoria delle sue esperienze nei Laogai (edizione italiana: Contro rivoluzionario. I miei anni nei Gulag Cinesi, Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo 2008). 

Nel libro, scritto insieme alla giornalista Carolyn Wakeman, Wu narra la storia della sua prigionia e della sua sopravvivenza, gli atti di coraggio e solidarietà dei detenuti, e i particolari più raccapriccianti della prigionia, come le giornate a battere i campi in cerca di rane e serpenti che poi venivano serviti come pasti per i prigionieri.

Più di una volta al limite della morte e della pazzia, Wu riesce a sopravvivere grazie alla forza della dignità personale. Il Los Angeles Times scrisse di Bitter Winds: «merita di essere accostato ad Arcipelago Gulag di Aleksandr Solzhenitsyn quale insuperabile e personale testimonianza di che cosa accadeva a milioni di uomini e donne innocenti» Quando è uscito negli Stati Uniti, la New York Times Book Review ha nominato Bitter Winds libro dell’anno.

Rilasciato nel 1979 durante la liberalizzazione che seguì la morte di Mao Zedong, Wu si è trasferito negli Stati Uniti, dove è diventato professore di Geologia all’Università della California, Berkeley. Lì ha cominciato a scrivere delle sue esperienze nei Laogai e nel 1992 ha abbandonato l’insegnamento per dedicarsi esclusivamente all’attivismo e alla denuncia delle violazioni dei diritti umani in Cina. A questo scopo ha creato la Laogai Research Foundation, organizzazione di ricerca e pubblica educazione non-profit sui campi di lavoro cinesi. Wu ha testimoniato di fronte a diversi Congressi negli Stati Uniti, al parlamento del Regno Unito, della Germania, dell’Australia, alle Nazioni Unite e, grazie all’interessamento di Alternativa Sociale, anche al Parlamento Europeo.

Nel 1995 Wu, già cittadino statunitense, fu arrestato mentre tentava di rientrare in Cina. Il governo cinese lo trattenne per 66 giorni prima sottoporlo ad un rapido processo al termine del quale fu condannato a 15 anni di prigione e subito espulso. Wu attribuisce il suo rilascio ad una campagna internazionale in quei giorni in suo favore.

Wu ha ricevuto il “Premio Libertà” dalla “Federazione Ungherese Attivisti per la Libertà” nel 1991. Nel 1994 ha ricevuto il primo “Premio Martin Ennals per i Diritti Umani” dalla “Fondazione Svizzera Martin Ennals”. Nel 1996 è stato insignito della “Medaglia alla Libertà” dalla “Fondazione Tedesca per la Resistenza della Seconda Guerra Mondiale”. Ha anche ricevuto la laurea ad honorem dall’Università di St. Louis e dalla Università Americana di Parigi nel 1996. 

Wu era Direttore Esecutivo della “Laogai Research Foundation” e del Centro Informazioni sulla Cina. Entrambe le organizzazioni erano situate a Washington, DC erano finanziate principalmente dal National Endowment for Democracy.

AGGRESSIONE A ROMA

Il 15 marzo 2006 Harry Wu aveva in programma la presentazione del suo libro Laogai. I Gulag di Mao Zedong presso il Tuma’s book bar di Roma, «la presentazione del libro non si è potuta svolgere perché una cinquantina di attivisti dei Centri sociali, armati di mazze, bastoni e spranghe, ha bloccato l’ingresso nella libreria; successivamente alcune persone che volevano assistere al dibattito sono state aggredite selvaggiamente; altri giovani sono stati rincorsi e malmenati per le strade del quartiere e lo stesso Harry Wu a stento si è sottratto al linciaggio» (Fonte: Interrogazione parlamentare presentata alla Seduta n. 39 del 21/9/2006 alla Camera dei Deputati da Fabio Rampelli)

Successivi accertamenti del Ministero degli Interni (retto da Giuliano Amato) hanno accertato che: «circa quaranta giovani aderenti al movimento antagonista capitolino del centro sociale di via dei Volsci hanno effettuato senza alcun preavviso un presidio all’ingresso della libreria, inibendone di fatto l’entrata e impedendo lo svolgimento di ogni iniziativa. Uno degli organizzatori dell’evento è stato proditoriamente colpito al viso da un sacchetto di plastica contenente del ghiaccio ed ha riportato un trauma contusivo»

Arcipelago laogai : in memoria di Harry Wu onora la sua memoria continuando con determinazione, spirito di sacrificio, affrontando ogni tipo di difficoltà il suo lavoro di denuncia degli orrori del regime cinese. Un uomo di valore che ha dato tanto anche la sua stessa vita per denunciare al mondo le brutalità del regime cinese che ancora oggi continua praticamente indisturbato, i suoi crimini contro l’umanità.            

Intervista di TELEPACE, 11/11/2011