La persecuzione del socialismo alla Lituania

animalfarm(da Totus Tuus network)

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Le profetiche parole di San Giovanni Paolo II si sono avverate: “Una democrazia senza valori si converte facilmente in un totalitarismo aperto oppure subdolo, come dimostra la storia” (Centesimus annus, n. 46).

In quest’ottica,  proponiamo la lettura di una rara testimonianza delle diverse modalità di sopravvivenza adottate dai cattolici lituani nei confronti del socialismo sovietico.

La battaglia del popolo lituano per difendersi dall’azione del socialismo inizia dopo la Seconda Guerra Mondiale e proseguirà nell’era Krusciov, Breznev e perfino sotto Gorbaciov. L’e-book racconta l’azione del regime socialista nei confronti della “terra delle croci”, dove i professori venivano licenziati solo perché cattolici (così come anche oggi).

Sacerdoti sono stati arrestati e processati solo perché per aver insegnato il catechismo, come è capitato a padre Zdebskis e come accade in Italia ai preti che continuano ad affermare la verità della diversità dei sessi.

Risuonino nella nostra mente le parole di una redattrice della rivista clandestina Kronika: “Voi osate disprezzare le più sante convinzioni dell’uomo […] come banditi, voi spogliate moralmente migliaia di credenti. E’ questa la vostra etica? […] Tutti mezzi vi sembrano buoni per ridurci allo stato di schiavi… Ma non cantate vittoria! Il Cristo ha detto: ‘Li conoscerete dalle loro opere’. Presto o tardi, sarete seppelliti nelle pattumiere della storia”.