Notizie dal Libano

oui pour la vieI poveri del libano marzo 2012 n 2

Notiziario di un gruppo di volontari libanesi membri di “Oui pour la vie”, associazione di volontariato con sede a Damour in Libano, legalmente riconosciuta e operante in favore dei più poveri.

p. Damiano Puccini

“I cristiani sono la minoranza più minacciata dalla guerra civile siriana e tentano di fuggire dal Paese. Essi si sentono indifesi di fronte all’escalation di violenza che da mesi imperversa nel Paese. Pregate per la pace e per la riconciliazione del popolo siriano”. È quanto afferma mons. Antoine Audo, arcivescovo caldeo di Aleppo.

Riprendendo l’invito al dialogo lanciato dal papa all’Angelus del 12 febbraio scorso, mons. Audo spiega che nonostante la paura i cristiani possono essere un ponte fra le varie fazioni in lotta. “La nostra presenza unita intorno alla Chiesa – afferma – aiuta la popolazione cristiana e musulmana a lavorare per il bene del Paese, spingendo alla riconciliazione e non alla vendetta”. Il prelato cita il lavoro della Caritas Siria che in questi giorni ha lanciato ad Homs, una della città più colpite dalle violenze, un programma di aiuto per famiglie cristiane e musulmane.

Nel medesimo spirito anche la nostra associazione “Oui pour la vie” svolge la stessa attività nel Libano, molto minacciato.

La famiglia di una bambina di 12 anni, alunna di una della nostre volontarie di Oui pour la Vie, non aveva i soldi per la tassa di iscrizione al corso di matematica e biologia del suo anno scolastico e la direzione della scuola aveva deciso di farla uscire, dalla classe durante queste materie, perché restasse ad attendere da sola nel cortile durante le ore non pagate. Per “venirle incontro” la direzione della scuola aveva suggerito alla piccola di andare lei a chiedere aiuti agli altri suoi parenti (zii e cugini). Le nostre volontarie, insegnanti nella medesima scuola, hanno coperto con il loro stipendio l’importo di questo debito.

La famiglia di questa bambina, dove i volontari offrono ripetizioni gratuite, é talmente povera al punto di non avere in casa l’energia elettrica e la mamma chiede ai piccoli di sbrigarsi a fare i compiti al pomeriggio fino a quando c’e’ la luce solare.

Un giovane siriano, fuggito dai disordini crescenti nel suo paese, ha ricevuto dalla nostra sede i lenzuoli, cucina e lavatrice. L’aiuto promosso per questa situazione é nella linea del perdono, vista la gravissima situazione che si sta creando anche in Libano a causa dei disordini siriani.

Un musulmano povero mentre pregava nella moschea, al suo terzo inchino ha avuto l’impressione di sentire ai suoi orecchi il nome di “Elie” e uscendo ha chiesto se ci fosse qualcuno che si chiamasse così. Uno dei nostri volontari con questo nome si trovava là di passaggio e lo ha aiutato per le medicine della mamma molto ammalata.

Alcuni musulmani hanno chiesto ad una nostra volontaria cristiana che cosa lei pensasse degli ebrei che hanno ucciso Gesù. Lei ha risposto che se Lui ha perdonato, perche’ non dobbiamo farlo noi. A proposito della Quaresima una signora musulmana, incontrata nelle nostre visite, era ammirata delle motivazioni del digiuno (che nella tradizione cristiana maronita consiste nell’astenersi fino alle dodici di ogni giorno dal mangiare e bere insieme all’astinenza dalla carne e da ciò che é ricercato) per disporsi alla preghiera e alla riconciliazione con Dio e il prossimo.

Chi è interessato a maggiori informazioni o a conoscere le modalità per una testimonianza in Italia o un contributo in favore della nostra opera può inviare un sms al 333/5473721 o un email a: info@ouipourlavielb.com