«L’islamismo è l’islam portato alle sue estreme conseguenze»

Tempi 24 ottobre 2020  

Il grande studioso Rémi Brague parla dopo la decapitazione di Samuel Paty: «Nelle fonti islamiche c’è tutto il necessario per giustificare la violenza»

«La differenza tra islamismo e islam è reale, ma è di grado e non di natura. L’islamismo non è altro che l’islam portato fino in fondo, alle sue estreme conseguenze. È una religione strana quella in cui i convertiti sono spinti a uccidere il loro prossimo». Così dichiara a Famille chrétienne Rémi Brague, filosofo e teologo, tra i massimi esperti al mondo di pensiero arabo e cristiano, dopo la decapitazione del docente francese, Samuel Paty.

«Quando ci si converte al buddismo, si può diventare vegeteriani; quando ci si converte al cristianesimo, si cerca di amare il prossimo come se stessi, che non è certo semplice; alcuni convertiti all’islam capiscono che bisogna uccidere il prossimo in modo preciso, sgozzandolo».

NEL CORANO LE RADICI DELLA VIOLENZA

Il docente non sostiene ovviamente che «tutti i musulmani sono violenti» o che «nel Corano c’è solo violenza», ma ribadisce che «nelle fonti islamiche c’è tutto il necessario per giustificare l’uso della violenza. C’è chi le cerca e chi no». Questo è anche il motivo per cui una delle maggiori autorità islamiche, l’università di Al Azhar, è stata messa tanto in difficoltà dallo Stato islamico, «che ha ripetuto ciò che ci racconta la biografia del profeta. Sposare i guerrieri con delle bambine di 9 anni, è ciò che ha fatto il profeta con Aisha».

«IL MONDO MUSULMANO È IN CRISI»

Rémi Brague mette anche in evidenza la crisi che il mondo musulmano sta attraversando: «La crisi del mondo musulmano è dovuta a una schizofrenia che risale a molti secoli fa. L’islam si presenta come l’ultima religione, che deve inglobare ebraismo e cristianesimo, portandoli a compimento. L’islam è la religione migliore, la comunità migliore. In realtà, il mondo musulmano è il fanalino di coda del mondo. Che cosa sarebbe l’Arabia Saudita senza il petrolio? Che l’islam sia la religione migliore era credibile fino a quando aveva una cultura avanzata. Ma a partire dall’XI secolo religione e cultura hanno preso due strade diverse. La cultura arabo-musulmana è anchilosata. Quanti premi Nobel scientifici musulmani ci sono? Due, entrambi formati a Oxford».

LA DIFFERENZA TRA CRISTIANESIMO E ISLAM

Il grande filosofo ricorda anche la «teoria dell’abrogazione», che permette di risolvere le contraddizioni contenute nel Corano. Il problema è che una delle ultime sure, la numero 9, «è la più guerriera di tutte» e impone di uccidere i «politeisti» fino a quando non si sottomettano e «questo versetto abroga i precedenti, compresi quelli che parlano di pace e tolleranza».

Rémi Brague sottolinea infine qual è il problema dell’islam con la democrazia e fa un paragone con il cristianesimo: «Per il cristianesimo il Verbo di Dio si è fatto carne, per l’islam si è fatto libro. A essere decisivo per i cristiani è la vita, morte e risurrezione di Cristo. La parola di Dio non è un comandamento, è un modello, mentre per l’islam è un principio giuridico. La democrazia è un modo di organizzare la vita pubblica. In una democrazia islamica, ogni deputato è governato internamente dall’obbligo di rispettare la legge di Dio. Non può prendere decisioni legislative che siano contrarie a questa o quella forma della sharia in vigore. In una democrazia cristiana, ogni deputato sarà sottomesso non alla legge di Dio ma alla sua coscienza».