La Francia profanata nel silenzio dei media europei

La Nuova Bussola quotidiana

6 Novembre 2019  

È una Francia che non viene immortalata, quella delle ultime settimane. Ancora profanazioni, saccheggi e atti vandalici. Nel cimitero di Breuil a Cognac divelte croci e immagini religiose. La notte di Halloween un’ondata di violenza con incendi e veicoli dati a fuoco: oltre una dozzina gli episodi. E nelle banlieue parigine la rivolta contro le forze dell’ordine è all’ordine del giorno.

di Lorenzo Formicola

È una Francia che non viene immortalata, quella delle ultime settimane. Eppure non inedita.

Ancora una profanazione, un saccheggio e un atto vandalico contro una chiesa nella Francia che fu cattolica. Alla lunghissima lista di templi che hanno preso fuoco per autocombustione – mai è emerso un colpevole – si aggiunge la cattedrale di Oloron Sainte-Marie, nei Pirenei Atlantici. Nelle scorse ore trafugata di calici, croci e ostensori. Oltre a un indumento liturgico del XVI secolo, donato da Francesco I al vescovo di Oloron e tanti altri piccoli pezzi preziosi.

Da tempo nel Paese si discute sul come proteggere le tantissime chiese e cappelle assediate da una strana epidemia di cristianofobia, e se per tanti la soluzione è ormai tenerle chiuse fuori dall’orario della messa, lo stesso non può farsi per i cimiteri.

È così che una gang di teppisti ha invaso il cimitero di Breuil a Cognac, due giorni prima della commemorazione che la Chiesa Cattolica fa dei defunti, per profanare circa 100 tombe. L’obiettivo non sono state però le salme, ma croci, statuette dei santi, immagini religiose e ogni riferimento alla Vergine Maria: ogni simbolismo cattolico è andato distrutto. Il sindaco ci ha tenuto a sottolineare che il gesto non merita poi così tanta eco dal momento che “non c’è nulla che indichi una motivazione religiosa”. Daniel Hamiche per L’Observatoire de la Christianophobie, ha replicato, “una pila di croci rotte non è abbastanza per lui, evidentemente”.

Marzo scorso, in prossimità della Pasqua, è stato il mese che ha registrato il numero più alto – dodici – di chiese attaccate e vandalizzate in una sola settimana. Il Central Criminal Intelligence Service (SCRC) ha riferito in primavera che una media di quasi tre chiese al giorno sono state oggetto di atti di vandalismo negli ultimi tre anni. Nel 2018, il Ministero degli Interni ha registrato 541 atti antisemiti, 100 atti anti-musulmani e 1063 atti anti-cristiani.

E nel frattempo è anche l’espressione“tir de mortiers a rimbalzare sulla cronaca d’oltralpe. Espressione che suona militare, ma che in questo caso coinvolge direttamente la polizia perché vittima di continue aggressioni. La notte di Halloween, tra giovedì 31 ottobre e venerdì 1 novembre, è stata caratterizzata da un’ondata di violenza, ovunque in Francia, con incendi e veicoli dati a fuoco: oltre una dozzina gli episodi registrati. I fatti più sorprendenti si sono verificati in particolare nell’ Yvelines.

A Chanteloup, ma anche in altri quattro comuni dello stesso dipartimento (Mantes-la-Jolie, Les Mureaux, Carrières-sous-Poissy, Trappes). A Seine-Saint-Denis, la stazione di polizia di La Courneuve è stata presa di mira dalle bande per il Giorno dei Morti. Per non parlare delle aggressioni ai danni delle forze dell’ordine nell’Ile-de-France, durante le vacanze scolastiche di Ognissanti. La stessa notte è stato segnalato anche un incendio alla scuola media Maurice Et Katia Krafft. E quando la polizia e i vigili del fuoco sono arrivati sulla scena, sono stati nuovamente attaccati da una trentina di persone, a volto coperto, armate di pietre, fuochi d’artificio e altri proiettili.

Mai la polizia, i pompieri e più in generale le istituzioni sono state soggette a un tale livello di odio in Francia. Nei primi nove mesi dell’anno, la violenza contro le forze dell’ordine è aumentata di quasi il 14%, passando da 25.674 incidenti a 29.254 aggressioni. Per una media di 107 casi al giorno.

Il copione delle ultime settimane è stato sempre lo stesso. Come quello che il 22 ottobre è stato messo in scena a Champigny-sur-Seine, quando la polizia è stata bersagliata da colpi di mortaio dopo essere stata chiamata dai vigili del fuoco intervenuti per un incendio procurato a cumuli di spazzatura.

Da settimane nel quartiere di Noah, Chanteloup-les-Vignes, l’illuminazione pubblica viene regolarmente distrutta. Come il presagio di un brutto colpo. E le immagini di vere e proprie rivolte di sabato notte hanno rispedito la questione della sicurezza dei sobborghi, di nuovo, al centro del dibattito. Polizia presa di mira e rogo ad un tendone del circo sono stati i protagonisti dell’ennesima notte di guerriglia nella nota banlieu francese. Già famosa per l’altissima percentuale di immigrati, da settimane è in prima pagina per le imboscate tese alla polizia e si contano già 800.000 euro di danni.

Sulla scrivania del Ministro degli Interni, Christophe Castaner, da tempo piovono così sempre più episodi di “agguati”, “atti ribellione”, “lancio di proiettili” contro le stazioni di polizia.

Il Paese di Macron brucia e la violenza dilaga soprattutto nelle banlieue densamente abitate da immigrati, come a Mantes-la-ville, Trappes e Les Mureaux, comuni del dipartimento francese della regione dell’Île-de-France.

Trappes, a circa trenta chilometri da Parigi, è la cittadina che desta maggiore preoccupazione. Nota per essere la “Molenbeek francese”, per un periodo è stata considerata la città sulla quale misurare gli esprimenti anti-radicalizzazione del governo. E tra attacchi di coltello, bambini che vengono ritirati dalle mense perché non c’è carne halal e condanne per l’invio di fondi ai jihadisti francesi in Siria, adesso sono iniziate anche le aggressioni violente contro la polizia.

La Francia è febbricitante e non riesce a guarire. Mentre secondo Le Figaro c’è di mezzo anche un aumento delle aggressioni antisemite che impediscono agli ebrei di sentirsi al sicuro.