Media System: come si irretisce il lettore ignaro.

da Il Timone n.184 Maggio 2019

La neolingua, la Finestra di Overton, la tecnica della rana bollita, così il sistema mediatico ci fa digerire tutto quello che non avremmo mai immaginato

di Enzo Pennetta

Prima di affrontare il modo con il quale il pensiero politicamente corretto viene imposto dai grandi media , sia nella forma della carta stampata che delle televisioni, va sottolineato come il metodo impiegato per diffonderlo sia in senso stretto  semplicemente una sofisticata tecnica di marketing e condizionamento che è riconducibile alla discussa Programmazione Neo Linguistica (PNL) che viene usata dagli anni ’60 per indurre convinzioni e comportamenti in soggetti che vi sono inconsapevolmente sottoposti.

Nel caso del politicamente corretto i messaggi da inserire nella visione del mondo di chi ascolta sono veicolati all’interno di concetti preesistenti e largamente accettati, un esempio è il riferimento ai “diritti” e alla difesa delle “minoranze”.

La finestra di Overton

La tecnica della PNL si fonde spesso in modo molto efficace con il concetto di “finestra di Overton”, ormai nota teoria sulla tecnica di diffusione di principi e comportamenti inizialmente condannati dal senso comune in cui si passa da una fase iniziale nella quale essa viene aperta su una determinata idea definita “impensabile” a quella finale in cui la situazione è ribaltata e una larga maggioranza infine approva tale idea mentre una residua minoranza ancora la rifiuta e per questo viene messa in cattiva luce.

Il primo passo della finestra di Overton che possiamo identificare sui media è quella in cui essa viene aperta, l’occasione viene spesso offerta dalla diffusione di una notizia che parla negativamente del comportamento da “sdoganare”, in questo primo momento esso viene fortemente criticato esattamente come farebbe la maggior parte dell’opinione pubblica.

In questo modo i lettori e gli ascoltatori saranno rassicurati dal fatto che le testate giornalistiche o le televisioni  siano in sintonia con loro, questo li farà sentire rappresentati e protetti, siamo davanti al primo indispensabile passo della PNL: conquistare la fiducia dell’interlocutore mettendosi dalla sua parte

Successivamente accadrà che qualche esperto invitato in un talk show o in una rubrica su quotidiani e settimanali, spiegherà che in particolari circostanze però quel comportamento è da considerarsi tollerabile, facciamo ad esempio il caso pratico della pedofilia che verrà ovviamente condannata ma facendo notare che però essa è stata accettata in situazioni storiche passate e da tutti stimate per la loro cultura come ad esempio nell’antica Grecia.

Quando l’argomento sembrerà stabilizzarsi sarà la volta di alcuni esponenti dello star system che cominceranno a mostrare delle aperture verso tale possibilità, inizialmente potranno anche apparire come accusati, vedi il caso di Asia Argento e Michael Jackson (postumo), che pur condannati dall’opinione pubblica iniziano però ad essere difesi da altri esponenti del loro mondo, come accaduto ad esempio nel marzo 2019 quando la cantante e attrice premio Oscar Barbara Streisand, ha detto riguardo a Michael Jackson: «I suoi bisogni sessuali erano i suoi bisogni sessuali, provenienti da qualunque infanzia avesse o qualunque DNA avesse»

Dalla condanna alla “tolleranza”

In queste parole si assiste ad un ribaltamento della situazione, l’accusato assume  improvvisamente il ruolo di vittima, non è più la pedofilia la colpa ma il non ammettere che Jackson avesse i suoi “bisogni”, e tali bisogni, come ogni bisogno, presto diventeranno dei diritti, a maggior ragione se si tira in ballo il DNA, fatto che rende naturale la tendenza in questione.

Ribaltato il concetto di colpa si passa poi a personaggi più trasgressivi che sposteranno la finestra di Overton in una zona più avanzata dichiarando pubblicamente i loro comportamenti, recente è il caso dell’attrice Emanuela Tittocchia che su Mattino 5 ha dichiarato apertamente di avere una relazione “speciale” con un quindicenne, la dichiarazione ha ovviamente innescato una serie di critiche ma come abbiamo imparato questo fa parte del gioco, sono critiche sempre meno convinte.

In questa fase l’effetto cercato è quello di trasformare l’eccezionalità in normalità, passare da idee di pochi e trasgressivi rappresentanti dello spettacolo diventati modelli  di riferimento, a convinzioni di massa fatte proprie da parte dei fan.

Il prossimo passo che possiamo aspettarci sul versante del caso preso in considerazione è il cessare delle reazioni scandalizzate ad annunci di “amicizie particolari” con dei minori, relazioni che diverranno sempre più frequenti fino a quando lo spostamento dell’attenzione finirà sulle giovani vittime che dovranno essere viste sotto una luce nuova, esse saranno adesso indicate come beneficiarie dell’amore e delle attenzioni degli adulti, in poche parole qualche esperto o qualche ricerca scientifica, dirà che in alcuni casi la pedofilia fa bene ai bambini e che questi finora si sono visti negare ingiustamente il diritto alla sessualità, un diritto che certamente qualche ricerca scientifica supporterà autorevolmente.

Dall’eccezione all’accettazione

Capiamo da questo percorso come la tecnica del politicamente corretto passi attraverso un coinvolgimento di fasce sempre più larghe di popolazione che verranno ad identificarsi con le posizioni dei testimonial dell’idea da far passare come politicamente corretta. Il meccanismo è sempre l’identificazione rassicurante tra il pensiero della persona comune e quello del giornalista o del personaggio dello spettacolo.

La dinamica della finestra di Overton è proprio quella di allargare progressivamente le fasce di popolazione che accetta e fa proprio il comportamento proposto fino a raggiungere una soglia critica superata la quale il rapporto tra maggioranza e minoranza si inverte, a quel punto chi non vorrà sopportare la disapprovazione altrui si affretterà spontaneamente ad aderire al comportamento in questione.

Purtroppo il caso preso in esame della pedofilia non è solo accademico in quanto è attualmente in corso, altri esempi reali sono ad esempio quello ormai andato largamente a buon fine dell’accettazione della cannabis, mentre in pieno svolgimento è la promozione dell’utero in affitto tramite casi di testimonial come Cristiano Ronaldo, Ricky Martin o Niky Vendola dai quali si sta passando alla gente comune come avvenuto il 7 aprile 2019 quando su tutti i media campeggiava la notizia della gravidanza di Cecile Edge del Nebraska che a 61 anni ha fatto il “gesto di amore” di portare a compimento una gravidanza per il figlio omosessuale.

Un’adolescente non contestabile

Ma politicamente corretta è ad esempio anche la battaglia contro i cambiamenti climatici che, al di là delle diatribe scientifiche, veicola istanze neomalthusiane non direttamente dichiarabili, in questo caso un metodo innovativo di impostazione di un pensiero politicamente corretto ha visto l’impiego come testimonial di una ragazzina individuata nel personaggio di Gretha Thunberg, un’adolescente con la sindrome di Asperger.

Qui non c’era nessun bisogno di spostare una finestra di Overton perché sull’ecologismo è stata completata da tempo, in questo caso si trattava di rendere inattaccabile un argomento pensato e voluto in circoli come quello di Davos, l’immagine di Greta ha permesso così di troncare ogni critica e accusare di linguaggio di odio verso una bambina, per di più malata, chiunque avesse voluto mettere in discussione i motivi della manifestazione giovanile globale contro i cambiamenti climatici.

Come vediamo tutto il politicamente corretto si gioca sulla manipolazione mediatica delle parole e dei significati, una tecnica che solo padroneggiando a nostra volta il linguaggio è possibile fronteggiare, un’operazione che in un’epoca in cui l’insegnamento scolastico è messo in crisi diviene tra l’altro sempre più difficile.

Al riguardo sarebbe necessaria l’apertura di una riflessione sulle cause e le motivazioni del declino dell’istruzione scolastica. Conoscere i metodi del politicamente corretto è un esercizio non solo utile ma assolutamente necessario per uscire fuori dai meccanismi linguistici e culturali che portano all’accettazione  e all’assimilazione su larga scala di idee e comportamenti prestabiliti.