La disabilità non è una maledizione

da In Terris

17 Aprile 2019

In “Con altri occhi. Storia di un sì che cambiò la mia vita”, una mamma racconta del suo bambino “nato” con la sindrome di down

di Giuseppe Brienza

Già con Prezioso ai miei occhi. Confessioni d’amore di una mamma al suo bimbo “nato” down (TAU Editrice, Todi 2017, pp. 140, € 14), Maria Stella Barone ci ha raccontato la storia d’amore tra una mamma e il suo figlio speciale. Speciale perché “nato” down.

Sono pagine che commuovono suscitando sentimenti apparentemente contrastanti: dalla gioia dell’attesa al dolore che pervade i sensi di fronte all’incertezza e alla paura di non farcela, dalla rinascita interiore che nasce dal dischiudersi momentaneo della speranza alla “morte” dell’anima che in certi frangenti cattura l’essere di Maria Stella.

Il segno complessivo e finale della sua storia d’amore (che non è affatto finita) è però positivo e, anzi, raro nella sua intensità, perché come ogni mamma consapevole della sua missione Stella si è lasciata infine “toccare” da suo figlio, acquisendo consapevolezza dell’incommensurabile dono ricevuto da Dio: Emanuele.

Il secondo libro

Nel suo secondo libro Con altri occhi. Storia di un sì che cambiò la mia vita (Pathos Edizioni, Torino 2019, € 12), che sarà disponibile dal 15 maggio nelle migliori librerie e nei negozi digitali (per ulteriori informazioni: www.pathosedizioni.it), Maria Stella Barone disvela altri contenuti e pensieri che nascono dall’intimo del suo cuore di mamma e di donna che riesce meravigliosamente a tradurre con la penna emozioni davvero intense.

“Piccolo mio, devi sapere che tutto è scaturito da un ‘sì’. Un ‘sì’ alla vita, che aspettava di essere pronunciato. Da quel momento in poi è stato tutto un susseguirsi di immensi silenziosi miracoli”, scrive.  

Da quel piccolissimo sì, da quell’accoglienza che ha avuto la forza dirompente di riuscire a cambiare nel profondo una madre, riuscendo a farle fare cose che mai avrebbe lontanamente pensato, scaturisce anche Con altri occhi, un dono da condividere anzitutto con le altre mamme, specie quelle che in dato periodo della loro vita hanno trovato la forza e il coraggio di permettere ai loro figli di vivere, di respirare il loro odore anche per un solo giorno.

L’autrice

Maria Stella Barone nasce a Messina. Insegna per 17 anni presso un istituto religioso della sua città ma, in seguito, lascia l’insegnamento per dedicarsi a fare la mamma a tempo pieno. Nel 2005 riceve il mandato di Ministro Straordinario dell’Eucaristia e da allora vive un susseguirsi d’impegni parrocchiali, di volontariato e familiari.

Nel 2008 gli nasce il terzo figlio, Emanuele, con un cromosoma in più. Questa nascita la porta a sperimentare una rinascita, un dolore schiacciante che, grazie alla luce della Fede, sfocia in una nuova vita, ricca di speranza, consapevolezza e gioia.

Nel 2017 pubblica il suo primo libro Prezioso ai miei occhi, una testimonianza di vita e d’amore nei confronti del suo bambino. Ora esce con Prezioso ai miei occhi ma, dobbiamo dire, non sono in fondo i libri a testimoniarne la grandezza d’animo.  A fare grande una storia come quella della famiglia di Maria Stella sono l’amore e l’abnegazione che dimostrano ogni giorno, lei come tante altre mamme (a discapito della sanità pubblica italiana che si sta invece sempre più orientando in senso eugenetico), nel silenzio della quotidianità.

Un silenzio operoso speso nell’accudire ed educare i loro figli, cercando ogni momento di far capire a chi non sa e chi sta loro accanto che la disabilità non è una maledizione, ma spesso un’occasione in più che la vita offre.