Gli Incredibili 2

Il Borghese anno XVIII novembre 2018

Un film dove i maschi fanno i maschi

 di Giuseppe Brienza

«Se fatto bene il mestiere dei genitori è un atto eroico!». Solo per questa battuta, ripresa anche nel trailer, il film d’animazione Gli Incredibili 2 (titolo originale: Incredibles 2, Stati Uniti 2018, regia e sceneggiatura di Brad Bird, Pixar Animation Studios, 118 min.), nelle sale dal 19 settembre, merita di essere visto e pubblicizzato. I protagonisti come nel primo episodio sono sempre Mr Incredible (Bob), Elastigirl (Helen) ed i loro tre figli (famiglia numerosa!), pronti ancora una volta a darsi da fare contro nuovi e pericolosi cattivi.

Forse proprio per questo loro darsi da fare, parodia dell’epoca demagogica attuale nella quale non trionfa la giustizia ma gli interessi privati, gli effetti indotti delle azioni di questi “familiari supereroi” finiscono per farli mettere legalmente al bando. Ma bisogna rispettare la legge anche quando è ingiusta? Interrogativo quanto mai opportuno nell’epoca della dittatura del relativismo. Cerca di aiutare la “super-famiglia” il magnate della televisione Deavor, il quale si offre di sostenerla purché sia Elastigirl la frontwoman e lui abbia i diritti di ripresa esclusivi sulle loro imprese.

Mr Incredible accetta dovendo così restare a casa a prendersi cura dell’adolescente Violet, del piccolo Dash e dell’infante Jack-Jack… Nessuna ideologia dell’interscambiabilità assoluta uomo-donna però e, quindi, nel suo realismo diremmo che il film costruisce un chiaro elogio alla famiglia così com’è o come dovrebbe essere. Una comunità né chiusa né oppressiva come ce la dipingono quotidianamente i media e il cinema ma, anzi, un mondo all’interno del quale prevale l’aiuto e la solidarietà reciproca e nella quale ciascuno dei componenti è sempre pronto a mettere in primo piano il bene comune.

Di questo parla riunita a tavola la strana e simpatica famiglia di supereroi, e non è bello che i problemi e le sfide della vita individuale e sociale vengano affrontati proprio la sera a cena, facendo parlare grandi e piccoli?  È questo uno degli aspetti dell’incredibile bellezza di questo film, che sta replicando il successo del primo della serie, di ben 14 anni fa.

Il ritratto di famiglia che il regista Brad Bird ci offre è ben lungi dal risultare stereotipato o fuori moda: se è Bob il padre a restare a casa per prendersi cura dei figli, Helen non appena ha un momento di pace dopo un’azione telefona a casa per sapere se i bambini stanno bene. La sceneggiatura, molto vivace, avanza così, alternando scene di action senza respiro, per accontentare il pubblico più giovane, a quadretti familiari per sintonizzarsi con la sensibilità dei genitori-accompagnatori.

Nel film si abbraccia poi il grande tema dell’attualità politica consistente nel potere distorsivo della mediacrazia, capace soprattutto in una società di soli e senza-famiglia di influenzare le opinioni della gente. C’è anche la denuncia del potere dell’oro e di quei gruppi e persone che vivono di cinismo costruendo i mercati a loro immagine e somiglianza.  Individui interessati solo al guadagno per il guadagno: «non importa cosa vendi: conta solo cosa compra la gente» si dice a un certo punto, mettendo in questione anche la correttezza del potere giudiziario. Quando una “cattiva” viene finalmente catturata, la riflessione è amara: «andrà in prigione, ma siccome è ricca, avrà al massimo una tirata d’orecchi».

Elastigirl si trova a dover fronteggiare un misterioso supercriminale mascherato, non a caso denominato l’Ipnotizzaschermi, che manipola le persone attraverso delle immagini che appaiono sui display. Grazie anche all’ausilio di Evelyn, Helen riesce a catturarlo e riuscendo ad organizzare un party alla DevTech nel quale Winston annuncia che ci sarà un incontro su un lussuoso aliscafo con i vari leader politici di tutto il mondo per poter legalizzare i Super.

Durante questo incontro Helen, riguardando i video registrati dalla microcamera che aveva addosso, capisce di aver fatto arrestare la persona sbagliata, che agiva sotto l’ipnosi dovuta ai display presenti all’interno degli occhiali della maschera, ma subito Evelyn fa indossare gli occhiali ad Helen ipnotizzandola e rivelando di essere lei la mente dietro l’Ipnotizzaschermi, convinta che siano i Super la causa della morte dei genitori e quindi intenta a farli bandire per sempre. Il piano era di sabotare l’incontro organizzato dal fratello ingenuo, in modo da riuscire a far perdere completamente la reputazione dei Supereroi che intanto con vari stratagemmi erano stati costretti a indossare gli occhiali ipnotizzanti e avevano dichiarato in diretta nazionale di non aiutare più il popolo, anzi di mettersi contro di loro.

Grazie all’aiuto di Violetta, Flash e Jack-Jack, i Super riescono a fermare il piano di Evelyn e a catturarla. Evelyn viene quindi arrestata e i Super possono operare in piena legalità.

Consiglio a tutti questo bel film dove vincono la famiglia e i suoi principi. Un film Incredibilmente controcorrente, dove i maschi fanno i maschi e le femmine fanno le femmine. E un film, alla fine, che una volta tanto non lascia con l’amaro in bocca ma ci lascia con un lieto fine non banale e, perché no, tonificante ed ottimistico. Da vedere.

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