Il trucco della cannabis leggera «Basta un mix ed è vera droga»

Il Giorno 11 Ottobre 2018

San Patrignano, la ricerca: così si ottiene l’effetto alterante con Thc

Andrea Oliva

RIMINI_ LA CANNABIS light di leggero ha ben poco se si usano gli strumenti giusti. Bastano poche decine di grammi acquistati in un negozio, per procurarsi il quantitativo sufficiente a confezionarsi una cosiddetta “dose drogante”, in altre parole una canna. E’ quello che ha dimostrato il dottor Giovanni Serpelloni direttore del Sert di Verona, ex capo del dipartimento antidroga e attivo al Dp Institute dell’Università della Florida.

Serpelloni ha coordinato la sperimentazione effettuata nei tre Istituti di Medicina legale delle università di Verona, Parma e Ferrara, presentandola ieri nella comunità di San Patrìgnano.

«È SUFFICIENTE dotarsi di un estrattore e di bombolette di gas butano, se ne trovano a poco più di un euro, mentre per un estrattore economico ne bastano 80». Il materiale si trova sul web e alcuni siti spiegano cosa fere per ottenere un composto resinoso con altissima concentrazione di Thc, il principio psicotropo.

«Abbiamo acquistato foglie e infiorescenze nei negozi che vendono cannabis. Poi con il materiale a disposizione abbiamo fatto quello che chiunque potrebbe fare a casa propria. Il risultato è una resina, sembra miele, con un’alta concentrazione di Thc. Si arriva al 98%. Chi ti vende la cannabis definendola legale perché ha valori di Thc inferiori allo 0,6%, dice che ne servirebbero quantità incredibili per ottenere valori di The oltre quelli di legge, in realtà ne basta molto poca».

Dopo avere acquistato foglie e infiorescenze, Serpelloni e i tecnici sono passati alla prova pratica, scoprendo che è sufficiente “lavorare” dai 20 ai 30 grammi di prodotto legale per ottenere il quantitativo sufficiente a produrre una “dose drogante”.

IL COMPOSTO resinoso che si ottiene può essere mescolato a tabacco per farsi una canna, oppure «ingerito o diluito con glicole e quindi fumato con una sigaretta elettronica». Ad aumentare la pericolosità della cannabis light, «c’è la diminuzione della percezione del rischio legato a questa sostanza». Per Antonio Tinelli responsabile della prevenzione per la comunità, «Chi semina cannabis, raccoglie eroina. Non è un caso se sono sempre di più i giovani che ci chiedono aiuto».

Cè un ultimo aspetto da chiarire. «Chi vende cannabis light – riprende Serpelloni – parla di sostanza rilassante per la presenza di Cbd, cannabidiol. La sostanza negli Stati Uniti è usata sotto stretto controllo in ambito farmacologico per curare le epilessie. Per rilassarvi, usereste un farmaco per epilessie, che agisce sulle onde cerebrali?».

 

Un agente psicoattivo

Il principale agente psicoattivo della cannabis e il The. Come sostanza psicoattiva vengono usati prevalentemente i fiori femminili (marijuana) e la loro resina (hashish) fumati, inalati o ingeriti