Nostra Signora di Marpingen

di Rino Cammilleri

Quando si sparse la notizia delle apparizioni mariane nel villaggio prussiano di Marpingen si era in pieno Kulturkampf anticattolico e Bismarck, che ne era l’ispiratore, sbottò irato: «Non possiamo tollerare alcuna Lourdes nell’Impero». Impero che era stato da lui fondato solo cinque anni prima.

Scrivono Bouflet e Boutry nel loro Un segno dal cielo (Marietti) che nel 1876 alcune bimbette di otto anni stavano cogliendo grani di mirto nel bosco comunale di Marpingen. Erano Katharina Hubertus, Susanna Leist e Margaretha Kunz. Con loro c’erano anche la sorellina di Katharina e una sua amichetta, entrambe di sei anni.

Quando la campana della chiesa suonò l’Angelus serale, le bambine si inginocchiarono per recitarlo, Di colpo ci fu un vivissimo chiarore e apparve la Madonna seduta tra due cespugli con in braccio il Bambino. La Vergine tacque e scomparve. Le bambine tornarono a casa a riferire ma furono sgridate.

Eppure, da quel giorno, una forza incontenibile le attirò nel luogo delle apparizioni più volte, fino al 3 settembre dell’anno successivo. Nella seconda apparizione Maria disse di essere «colei che è stata concepita senza macchia», affermazione che finì per convincere il clero (infatti, le bimbe non potevano averla inventata) e imbestialire il Cancelliere di Ferro. Il quale operò con tutti i rigori di legge, anche perché, nel frattempo, le apparizioni si erano spostate nella Polonia tedesca a Dietrichswalde (circa centosessanta, addirittura, a due ragazzine: Justina Szafrinska e Barbara Samulowska), attirando folle immense dal 27 giugno al 16 settembre 1877.

Il Giornale 3 luglio 2005