Che legame c’è tra pornografia e ideologia gender?

Aleteia Italia 30 Ottobre 2017

Entrambe spingono sulla destrutturazione del matrimonio e del rapporto uomo-donna. Ma la pornografia agisce con meccanismi addirittura più “raffinati”. Scopriamo come

Gelsomino Del Guercio

C’è un legame tra l’ideologia gender e la pornografia? Si perché entrambe hanno come obiettivo la destrutturazione di matrimonio, famiglia e identità sessuali.

Se l’ideologia gender agisce ormai in modo pubblico ipotizzando fantomatici accoppiamenti che esulano dalle unioni uomo-donna, questo stesso processo è effettuato in modo ben più sottile dalla pornografia. Come spiega Gabriele Kuby in “La rivoluzione sessuale globale” (Sugarco edizioni), la pornografia pervade tutta le società, le classi, le professioni, tutte le età – con conseguenze catastrofiche per il singolo, le famiglie, i bambini, gli adolescenti, la società intera.

Felicità compromessa

Mary Eberstatd e Mary Anne Layden in “The Social Costs of Pornography, A Statement of Findings and Recommendations” parlano dei costi sociali provocati dalla pornografia: «Le ricerche rivelano che il consumo abituale di pornografia, specialmente in internet, comporta gravi danni alle persone di tutte le età e di ambo i sessi, compromettendo la loro felicità, la loro produttività, la loro capacità relazionale e la loro efficienza nella società».

E se fosse tuo figlio?

A chi smania di eccitarsi davanti allo schermo non viene mai in mentre che davanti alla telecamera potrebbe esserci sua figlia, sua sorella, sua moglie, sua madre oppure suo figlio, suo fratello o suo marito? Perché i consumatori di pornografia non riescono a capire che si tratta di persone che si umiliano e si degradano e che, guardandole, essi stessi si umiliano e si degradano?

Abissi di perversione

Non solo la donna viene degradata e umiliata: l’uomo non si degrada di meno, poiché lui pure – persona dotata di spirito, corpo e anima – si è completamente ridotto al livello dei suoi istinti animali e con l’abuso del libero arbitrio scivola sempre più in basso, in abissi di perversione sempre più profondi.

Softcore

Pensare che solo la donna venga degradata mentre gli uomini le usano violenza è una regressione all’antichità, quando veniva fatta distinzione tra chi penetrava e chi veniva penetrato: la parte attiva veniva onorata e quella passiva vilipesa, sebbene fossero due parti del medesimo atto. Anche il consumatore davanti allo schermo, che forse guarda solo i cosiddetti porno soft (softcore) «assolutamente normali», si degrada e si abbassa alla mera soddisfazione dell’istinto animale.

Perché nasce la porno-dipendenza?

Christa Meves, psicoterapeuta dell’età evolutiva, da quarant’anni mette in guardia dalla distruzione psicologica e sociale che deriva dalla sessualità disancorata dalla moralità. Sebbene novantenne non si stanca di richiamare gli uomini a riconciliarsi con l’ordine del creato, anziché ribellarsi ad esso. Nel suo libro Wohin? Auf der Suche nach Zukunft (Dove? In cerca del futuro?) del 2011, descrive l’«obiettivo istintivo» delle pulsioni sessuali: Nella fase iniziale [si tratta] di trovare la propria identità; con la maturità sessuale [si tratta] dell’accoppiamento con persone del sesso complementare per generare discendenti e di conseguenza perpetuare la specie. […] Se la finalità specifica di questo istinto non viene raggiunta in modo soddisfacente […] sorge il rischio che tale istinto diventi dominante, e che – anche inconsciamente – si dissoci completamente dalla sua stessa finalità. In questo modo si crea il terreno per lo sviluppo di dipendenze.

Perdita di libertà

Un’analisi obiettiva della nostra società ci mostra la diffusione epidemica delle dipendenze di ogni genere: alcol, droghe, bulimia e anoressia, gioco d’azzardo, internet, sesso, pornografia. Dipendenza significa perdita della libertà: l’uomo viene risucchiato in una spirale infernale alla ricerca del piacere con un mezzo che per un po’ gli procura solo un falso appagamento, per poi gettarlo in uno stato di precarietà e dipendenza ancora più grandi.

La masturbazione e l’abuso

Christa Meves prosegue: Un istinto sessuale disturbato, slegato dal suo scopo primario, che è la riproduzione, provoca dipendenza sessuale che si manifesta in una grande varietà di divertimenti e appagamenti surrogati, tra i quali vanno annoverate le perversioni di ogni tipo. Un particolare pericolo per gli adolescenti maschi è la pornografia hard, facilmente accessibile e ampiamente disponibile. La masturbazione si trasforma ben presto in dipendenza verso stimoli sempre più potenti, con il serio rischio di essere spinti a commettere crimini sessuali: tortura, stupro, fino all’abuso di bambini pur di raggiungere un appagamento sessuale, seppur surrogato.

Sessualità anonima

La pornografia significa la totale separazione della funzione sessuale dalla persona e conseguentemente l’anonimizzazione della sessualità. Le persone riducono se stesse e l’altro a oggetto per la soddisfazione del proprio piacere e vengono spinte verso stati sempre più grandi. I freni inibitori vengono meno, uno dopo l’altro, al punto che anche i bambini e i neonati diventano vittime sacrificali in questo inferno di scatenata cupidigia sessuale.

Umiliazione della donna

La maggiore inclinazione dell’uomo all’aggressività sessuale, condizionata dal suo substrato endocrino, viene accolta, nella relazione d’amore tra un uomo e una donna, dalla sensibilità della donna e può trovare in essa pacificazione e compimento. Condizione imprescindibile affinché questo possa accadere è uno spirito di reciproca dedizione e di rispetto nei riguardi dell’altro sesso, espressione del tu unico e irripetibile.

La risposta perversa del femminismo

Una cultura nella quale il femminismo spinge le donne alla lotta di potere contro gli uomini e denigra la forza maschile come brutale, cattiva e minacciosa, scardina la complementarietà di vigore e accoglienza. Il lato oscuro del femminismo è la pornografia. La forza sessuale estroversa dell’uomo non trova accoglienza né intimità nella donna, diventa selvaggia e violenta, assoggettando e umiliando la donna.

Una cultura di tipo femminista produce donne che non hanno bisogno degli uomini e che, se decidono di volere ugualmente un figlio, si comprano lo sperma alla banca del seme. Gli uomini non vedono più alcun motivo di impiegare la loro maggiore forza per la protezione della donna e per incanalarla, nel ruolo di padre responsabile e vigoroso. Si sono persi reciprocamente, gli uomini le donne e le donne gli uomini. E i bambini hanno perso madre e padre.

Donne non più attraenti

Lo svilimento sessuale della persona per mezzo della pornografia provoca pesanti danni a livello psichico, fisico e sociale. Potrebbe essere altrimenti?

Con il consumo di pornografia si alterano progressivamente gli atteggiamenti del consumatore verso la sessualità. Gli uomini sviluppano freddezza verso le donne, perdita di rispetto e disponibilità all’uso della forza.

Relazioni che si spezzano

Le conseguenze peggiori in una relazione: allontanamento emotivo dal partner; i consumatori di pornografia diventano incapaci di amare; perdita delle normali espressioni affettive quali benevolenza, amicizia, cura e tenerezza; diminuzione dell’intimità nel matrimonio e minore soddisfazione sessuale, fino all’impotenza; il partner è confrontato con richieste sessuali perverse; il consumo di pornografia viene percepito dal partner come infedeltà; perdita di interesse nel coniuge e nei figli.

Matrimonio non più modello

E ancora: fissazione di un’immagine della sessualità finalizzata alla mera soddisfazione degli istinti; sviluppo di un’immagine degradante della donna; più precoce l’impatto con la pornografia, più elevata la probabilità abbassamento della soglia di inibizione per la messa in atto di abusi e violenze sessuali; separazioni e divorzi; matrimonio e famiglia perdono la loro funzione di modello per la progettazione del futuro.

Dove attecchisce il “gender”

In un contesto del genere, dove l’unione sponsale perde il suo valore; dove c’è meno rispetto e autorevolezza verso la donna e se ne può fare a meno; dove il femminismo “risponde” sostenendo che non c’è per forza bisogno degli uomini… attecchisce l’ideologia gender che trova terreno fertile per manipolare le menti di chi è avvolto in questo vortice di rottura della sessualità tradizionale.

Se un tempo pornografia e femminismo erano solo chimere, adesso fanno da apripista alla diffusione di pensieri alternativi sulla sessualità, su tutti il gender e il suo assurdo tentativo di cambiare identità e generi degli essere umani.