La testimonianza di un massone convertito

Maurice_CailletCorrispondenza Romana Giovedì 10 Giugno 2010

Una testimonianza fuori dal comune è quella che ci offre un ex Venerabile del Grande Oriente di Francia, per grazia di Dio, giunto alla luce vera della fede e all’ammissione dell’incompatibilità assoluta tra Libera Muratoria, di qualunque orientamento, e Chiesa cattolica (cfr. M. Caillet, Ero massone. La mia conversione dalla massoneria alla fede, ed. Piemme, 2010, € 15).

L’agile libretto vuole essere una breve biografia di un massone come tanti, anzi di un europeo come tanti: nato nel 1933 da genitori miscredenti da cui non ricevette neppure il battesimo, frequentò le scuole laiche della Francia anticlericale della prima metà del ’900, fino a percorrere una veloce carriera di medico e di ginecologo apprezzato.

Formatosi su letture tipo Il caso e la necessità (Monod) e aderendo «alle teorie evoluzionistiche di Darwin» (p. 8), fu naturalmente portato all’ateismo e all’adesione sia all’Organizzazione di Pianificazione Familiare, che al Partito Socialista. Da lì, il passo fu davvero breve verso la Massoneria a cui aderì nel 1968 sulla base dello slogan rivoluzionario e anticristiano di Liberté, Egalité, Fraternité.

Molto interessante il racconto che il Caillet fa della sua iniziazione (pp. 14-35), avvenuta a Rennes nel 1970, desideroso di percorrere «la via iniziatica», per ottenere «la Luce e la conoscenza della Tradizione Primordiale» (p. 12). Contemporaneamente, andava avanti la sua attività di ginecologo volta soprattutto alla contraccezione e all’aborto, e questo già prima dell’approvazione della legge tutta massonica che poco dopo legalizzerà l’IVG in Francia.

Già in quegli anni torbidi – in cui tra l’altro divorziò dalla moglie (sposata solo civilmente) e iniziò una convivenza con una sua infermiera – Dio gli parlava facendogli ammettere, che la «promiscuità sessuale» scatenatasi dopo il ’68 «comportava conseguenze per me imprevedibili: frigidità per le ragazze e impotenza presso i ragazzi che avevano avuto relazioni frettolose» (p. 31).

L’ascesa al grado di Compagno si fece nel 1971 e in quello stesso anno iniziò la militanza politica e rimase sconcertato di trovare nel partito «un buon numero di cattolici dalle simpatie marxiste», «passati da un rigido cattolicesimo tradizionale al socialismo e persino al più dogmatico comunismo!» (p. 38). Enigmi insolubili post-conciliari…

Nel 1973 commemorò assieme a Mitterand l’«assassinio del nostro fratello Salvador Allende, vero martire della democrazia e della massoneria» (p. 47). Poi festeggiò per la legge Veil, la quale «adottata nel Consiglio dei Ministri a novembre, fu approvata a dicembre [1974]. I deputati e senatori massoni, di destra e di sinistra, diedero il loro consenso unanime» (p. 49).

Il bisogno di trascendenza lo portò verso autori spuri e massonici, come Oswald With, Papus, Guénon, Schuré e Castaneda (cfr. pp. 54-57) e così si legò al mondo dell’occultismo e dell’esoterismo. Sull’orlo del baratro spirituale e morale, l’esigenza di Dio si fece sentire attraverso la grave malattia che colpì la sua compagna Claude. Dopo vani tentativi di curare le sue misteriose ulcere, ebbe «un’idea inaspettata per un massone ateo», cioè di recarsi a Lourdes, naturalmente solo per «provocare in lei uno choc psicologico salvifico» (pp. 86-87) e non per chiedere il miracolo della guarigione.

Ma la guarigione fu più grande del previsto e durante la messa, «nell’istante in cui il prete innalzava l’ostia […] riconobbi Gesù in quell’umile frammento di pane» (p. 93). La grazia fulminante lo portò subito al desiderio «di conoscere meglio quel Gesù alla saggezza della cui Chiesa avevo continuato ad oppormi senza rendermene conto, partecipando, per quanto in buona fede, alla diffusione della cultura della morte, in nome di un falso concetto di libertà» (p. 94).

Il seguito è tutto ad onor di Dio: dopo un passaggio nell’Ortodossia, dovuto a ragioni contingenti, approdò al cattolicesimo (grazie anche alla dignità del culto di abbazie come Sainte-Anne de Kergonan), poté regolarizzare la situazione matrimoniale e da allora la sua vita è spesa alla redazione di testi per mostrare «l’incompatibilità tra la religione cattolica e la filosofia massonica» (p. 164) come nel libro La massoneria: un peccato contro lo Spirito? o a criticare i falsi dogmi del mondo contemporaneo (coi testi Edonismo o cristianesimo e Occultismo o cristianesimo).

Bella la preghiera conclusiva di un Venerabile arrivato infine alla vera luce: «Padre infinitamente buono, tu vedi nel segreto del cuore e delle logge. Tu sai che molti massoni, persi in una filosofia ingannevole, cercano vane Verità. Liberali, Signore, dagli spiriti che li traggono in inganno», etc. etc. (p. 181).

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M. Caillet, Ero massone. La mia conversione dalla massoneria alla fede, ed. Piemme, 2010, € 15

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