Il giudizio delle nazioni (di Christopher Dawson)

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(…) gli ultimi cent’anni hanno trasformato la vita umana più d’ogni altro periodo nella storia del mondo, come se il lento fiume del tempo fosse divenuto una fragorosa cateratta.

Ma nell’ultimo trentennio questo mondo artificiale è crollato come uno scenario di cartapesta: i demoni che avevano agitato i cervelli di quei reietti, invasero e conquistarono l’umanità, spazzando nel nulla le frontiere del bene e del male, del vero e del falso, ed una tempesta di distruzione spinge innanzi a sé la nave della civiltà senz’albero e senza timone. Sono tornati a noi i mali che il secolo XIX credeva d’aver sconfitti per sempre : la proscrizione e la persecuzione, la tortura e
la schiavitù ed il terrore della morte improvvisa ; e con essi sono venuti spaventi nuovi, ignoti al passato.

Anche il male si è rivelato forza progressiva, a cui il mondo moderno offre possibilità illimitate di sviluppo.