Il cristianesimo ha contribuito o penalizzato la civiltà?

Agnoli_coverAg Zenit (ZENIT.org) martedì, 18 maggio 2010

Intervista a Francesco Agnoli, autore di “Indagine sul cristianesimo”

di Antonio Gaspari

ROMA, Secondo una diffusa pubblicistica, il cristianesimo è stato causa di sventure e di calamità che hanno contraddistinto gli ultimi due millenni della storia occidentale: dall’Inquisizione alle Crociate, dalla compravendita della salvezza con le indulgenze alla lotta della Chiesa per il potere temporale.

Nonostante l’evidente contributo del cristianesimo alla nascita e allo sviluppo della cultura, dell’arte, della musica, della scienza, del diritto, vengono pubblicati articoli e libri in cui la storia della cattolicità  viene ridotta a una accozzaglia di racconti folcloristici che avrebbe tenuto l’umanità nelle tenebre della superstizione per secoli, causando discriminazioni, persecuzioni e delitti.

Per cercare di dare risposta a tutte queste accuse, e soprattutto per fornire una analisi oggettiva di quanto il cristianesimo abbia contributo allo sviluppo della civiltà, Francesco Agnoli ha scritto il libro : “Indagine sul cristianesimo. Come si costruisce una civiltà” (Piemme).

Docente di Liceo, Agnoli collabora con «Il Foglio», «Avvenire», «Il Timone», «Radici Cristiane» e Radio Maria. È autore di diverse pubblicazioni, tra le quali: Storia dell’aborto nel mondo, 1968 e La liturgia tradizionale (Fede & Cultura); Dio, questo sconosciuto e Chiesa, sesso e morale (insieme a Marco Luscia, Sugarco); Roberto Grossatesta. La filosofia della luce (ESD). Per Piemme ha già pubblicato Perché non possiamo essere atei. Il fallimento dell’ideologia che ha rifiutato Dio (2009).

Il volume racconta i tanti meriti del cristianesimo dalla protezione dell’infanzia all’abolizione della schiavitù, dalla lotta contro la magia alla rivalutazione della figura e del ruolo della donna, dall’impegno per la giustizia sociale alle lotte per i diritti di libertà e rappresentanza politica, dalla promozione all’istruzione alla fondazione degli ospedali e delle opere sociali, fino alle più recenti battaglie in favore della vita e della famiglia.

Per comprendere le ragioni di questa apologia del cristianesimo, ZENIT ha intervistato Francesco Agnoli.

Quali sono secondo lei le parole, le storie e le idee espresse  da Gesù Cristo che hanno avuto diretta influenza sullo sviluppo delle civiltà?

Agnoli: Tutta la vita di Gesù ha avuto una influenza enorme sulla nostra storia: basti pensare all’idea della Sacra Famiglia: per secoli abbiamo ritenuto che un padre, una madre e un figlio fossero la famiglia ideale. Né poligamia, né asservimento della donna, né chiusura alla vita… Dopo duemila anni di cristianesimo, oggi ci si chiede se un uomo e una donna servano a fare una famiglia o bastino due uomini; ci si chiede se la vita dei figli sia ancora sacra, o sottoposta al capriccio dei genitori… Basta guardare un quadro della Sacra Famiglia per capire cosa è umano, cosa corrisponde alla nostra natura e cosa no. Cristo ci ha insegnato anzitutto ad essere uomini veri, e come tali creature la cui dignità deriva dall’essere figli di Dio. Ci ha insegnato il valore della Verità e quello della Carità.

Oggi molti giornali parlano della Chiesa cattolica come di una banda di pedofili, ma lei sostiene che nella storia i cristiani si sono distinti per la strenua difesa dei bambini fin dal concepimento, hanno lottato contro l’infanticidio, hanno costruito scuole, orfanotrofi, ospedali… Può illustrarci il suo punto di vista?

Agnoli: La Chiesa ha inventato gli orfanatrofi, gli ospedali, il concetto stesso di dignità umana. Per quanto riguarda i bambini la nostra Fede ci insegna che Dio stesso si è fatto bambino. Questa idea ha cambiato la storia dell’infanzia: nel mondo pagano antico, ma anche oggi nel mondo non cristiano, l’uccisione dei bambini già nati era considerata lecita, normale. Nell’antica Roma il padre aveva diritto a riconoscere il figlio o meno: se non lo faceva lo abbandonava alle bestie, alla morte, oppure lasciava che fosse fatto schiavo da qualcun altro.

Il mito di Romolo e Remo e quello di Edipo ci dicono, insieme naturalmente alle fonti storiche, quanto fosse diffusa l’esposizione alla morte dei bambini, di quelli malati, di quelli non voluti, di quelli temuti per motivi di superstizione vari.  Il primo a considerare l’infanticidio un delitto sarà Costantino, l’imperatore convertito. Oggi, che la perdita della fede caratterizza sempre più la nostra società, anche la sacralità della vita si perde: penso non solo all’aumento della pedofilia in tutta la società, che data dagli anni Sessanta, cioè dalla cosiddetta rivoluzione sessuale, ma anche alla sempre maggior diffusione dell’aborto, anche agli ultimi mesi di gestazione, o all’eutanasia sui bambini in Olanda…oppure alla piaga dei divorzi, le cui vere vittime, milioni ogni anno, sono anzitutto i figli.

Quali sono secondo lei i principali contributi alla civiltà apportati dalla cultura e dalla fede cristiana? 

Agnoli: Il cristianesimo ha cambiato la condizione della donna e dei bambini; ha portato il concetto di libertà: nel mondo romano più di un terzo della popolazione era schiavo, e poteva essere ucciso, marchiato a fuoco, bruciato… Ha posto fine ai giochi gladiatorii, cioè a migliaia e migliaia di persone sacrificate nei circi e nelle arene agli dei inferi e alla folla plaudente; ha sostituito i sacrifici umani, presenti in tutte le religioni del mondo, con il divino sacrificio della Messa; ha creato l’istituzione dell’ospedale; ha contribuito alla nascita delle università e del pensiero scientifico; ha generato la gran parte dell’arte di cui la nostra Italia è scrigno privilegiato…

Cosa manca alla  Chiesa oggi per far conoscere le ragioni della fede cattolica e rinnovare la società con l’umanesimo cristiano?

Agnoli: Alla Chiesa di oggi mancano certamente i santi, gli uomini innamorati di Cristo che hanno fatto la storia della nostra civiltà, benché sui libri di storia compaiano di rado. Nel mio libro narro molte di queste storie di grandezza umana, nate dall’amore per Cristo e da una visione soprannaturale della realtà. Il cristianesimo di oggi è molto poco spirituale, molto orizzontale, umano, terribilmente condizionato dalle ideologie utopiche dell’Ottocento e del Novecento. E’ un cristianesimo che non appassiona perché manca spesso di slancio, di generosità, di affidamento nella Grazia nella grandezza di Dio.

Perché nel periodo dopo il Concilio Vaticano II una parte della Chiesa cattolica sembra aver avuto paura di fare apologetica?

Agnoli: Perché si è voluto dialogare col mondo, aggiornarsi, conformarsi al mondo. Ma come diceva Chesterton il mondo non ha bisogno di una Chiesa che si muova dietro di lui e  con lui, ma di una Chiesa che muova il mondo, lo vivifichi e lo sproni: al Bene, al Vero, all’unico fine dell’uomo che è la salvezza eterna.

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Tempi, 13 maggio 2010

La migliore delle civiltà possibili

Sapete quanti diritti umani e progressi sociali ci saremmo persi senza Gesù Cristo e i suoi incoerenti seguaci? Un manuale di Francesco Agnoli

di Chiara Sirianni

Stando agli input che quotidianamente riceviamo, dovremmo attribuire al cristianesimo la maggior parte delle sventure e delle calamità che hanno contraddistinto gli ultimi due millenni della storia occidentale: dall’Inquisizione alle Crociate, dalla compravendita della salvezza con le indulgenze alla lotta della Chiesa per il potere temporale.

Chi va contro questa vulgata (al bar, al cinema sotto il cartellone di Ipazia, alla Feltrinelli, all’intervallo a scuola) fa la figura del fanatico, del mal informato, di quello che non si è mai soffermato “sul perché delle cose”. Alzatine di spalle e di sopracciglia, raffica di domande di rito, dal tono vagamente sarcastico, sull’otto per mille e il male del mondo. Ma il conformismo nasce dalla pigrizia e dalla fatica di dover dare le ragioni delle proprie posizioni, specie se impopolari, specie se contrarie al mainstream.

Per questo Francesco Agnoli, giornalista e studioso, ha scritto la sua Indagine sul cristianesimo (Piemme): per saper rispondere senza passare per bigotti indottrinati. Agnoli confuta luoghi comuni e menzogne di comodo e mostra ai cattolici vacillanti che la loro Chiesa è una madre cara e buona, con le braccia aperte a tutti. Ma soprattutto offre ai detrattori gli strumenti per conoscere, a fondo, il nemico.

Senza arroccarsi sulla consueta controsequela di citazioni storiche e letterarie, ma attraverso una narrazione pacata, scorrevole e scientificamente rigorosa, il libro offre al lettore la sorpresa della scoperta. Mettendo in fila la genesi di alcune grandi, umanissime, conquiste civili, permesse e promosse dal rivoluzionario messaggio di Gesù Cristo.

Tutto ciò che diamo per scontato

Se si accetta di farsi condurre da Agnoli nella sua indagine, non si può non riconoscere che quel messaggio ha avuto il merito di far fiorire i valori più originali ed essenziali della nostra civiltà. Dalla protezione dell’infanzia all’abolizione della schiavitù, dalla lotta contro la magia alla valorizzazione della donna, dall’impegno per la giustizia sociale alle lotte per i diritti di libertà e rappresentanza politica, dalla promozione dell’istruzione alla fondazione degli ospedali e delle opere sociali.

Princìpi ormai sedimentati per noi occidentali, tanto che il rischio di darli per scontati, e puntare invece il dito contro i limiti, le incoerenze, le debolezze, la malizia, la fallibilità degli uomini di Chiesa, così apparentemente lontani dal mondo reale, è dietro l’angolo. Basta fare andare lo sguardo lungo gli scaffali di una qualsiasi libreria.

Il codice Da Vinci (oggi sappiamo, per ammissione dello stesso autore, che l’avversione di Dan Brown alla Chiesa va di pari passo con la sua simpatia per la massoneria, quella sì una società segreta) per numero di copie vendute e risonanza mediatica è entrato nella storia dell’editoria dell’ultimo decennio. Chiarelettere lo scorso anno ha pubblicato Vaticano S.p.A, saggio firmato dal giornalista di Libero Gianluigi Nuzzi che svela “la verità sugli scandali finanziari e politici della Chiesa”.

Mentre Il libro che la tua Chiesa non ti farebbe mai leggere è esposto in bella vista persino nei supermercati. Giunto all’ennesima ristampa, il volume di Tim C. Leedom e Maria Murdy, impegnato a portare alla luce i “crimini” della religione, cristiana in particolare, ha raccolto dati di vendita da premio Strega.

La propaganda e la malafede

Sono numeri che fanno riflettere, visto che le pseudoinchieste dei vari Augias che vanno per la maggiore tendono tutte a ridurre il cristianesimo a un’abile mistificazione, un’accozzaglia di racconti folcloristici che avrebbe tenuto l’umanità nelle tenebre della superstizione per secoli, causando discriminazioni, persecuzioni e delitti.

Una Chiesa dipinta sempre come retrograda, reazionaria, oscurantista. Come si spiega allora – domanda Agnoli – che l’Europa cristiana è stata il luogo d’origine della scuola per tutti e di tutti, dell’università, della scienza, della medicina moderna oltre che dell’istituzione ospedaliera? Perché tutti questi “diritti” non sono stati inventati in Asia, o in America, o in Australia? Non si contano le menzogne e le omissioni escogitate nei secoli da storici, teologi e funzionari al soldo dei re inglesi allo scopo di gettare discredito sugli spagnoli e la “loro” Chiesa cattolica.

Per non parlare degli illuministi materialisti (magari convinti sostenitori del razzismo, come Voltaire) che nel Settecento riuscirono a distruggere l’ordine dei gesuiti e non solo. E quante ne hanno raccontate i tanti socialisti e comunisti che quasi per senso del dovere si fanno fautori nel mondo di una ideologia atea e mortalmente nemica della fede?

Il riscatto della costola di Adamo

Una delle “invenzioni cristiane” più interessanti analizzate da Agnoli è il principio della dignità della donna. Secondaria e marginale nel mondo greco antico, che la relegava nelle stanze private; sotto perpetua tutela dell’uomo (padre e marito) nella Roma imperiale; ostaggio della forza maschile presso i popoli germanici. Ancora oggi vittima di infiniti abusi e violenze, compreso l’infanticidio, in Cina e India.

Donne sono invece alcune delle figure più importanti del cristianesimo dei primi secoli: fondatrici di monasteri, ordini religiosi, ospedali, scuole… Tanto che un avversario come Porfirio, vissuto a Roma nel III secolo, accusava i cristiani di lasciare troppo spazio alle sciocche chiacchiere delle «donnicciuole». E 1.500 anni dopo, mentre i cristiani difendevano la dignità delle donne sterili, «l’illuminista Diderot le considerava degne di essere allontanate dal consorzio civile».

In una pagine pressoché sconosciuta di Charles Darwin, la misoginia diventa addirittura verità scientifica: «L’uomo giunge più avanti della donna, qualunque azione intraprenda, sia che essa richieda un pensiero profondo, o ragione, immaginazione, o semplicemente l’uso delle mani e dei sensi… In questo modo l’uomo è divenuto superiore alla donna».

Comunque la si pensi sulla Chiesa, Agnoli aiuta a non dare per scontata nessuna opinione, per quanto dominante e consolidata. Sulla scia dello storico e archeologo Paul Veyne, di formazione laica e comunista, che ha scritto un libro sul cristianesimo «contro me stesso. Fra tutte le religioni è quella che sopporto meno».

Veyne sostiene l’autenticità della conversione di Costantino, ricordando che la sua «rivoluzione (…) fu forse l’atto più audace mai commesso da un autocrate in spregio alla grande maggioranza dei suoi sudditi». E il cristianesimo si impose allora non certo grazie alla forza e al potere. Ma «perché offriva qualcosa di diverso e nuovo. Era la religione dell’amore».

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Francesco Agnoli Indagine sul cristianesimo. Come si costruisce una civilta; Ed Piemme

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