I poveri del libano

ListenerNewsletter n.4 Aprile 2017

Notiziario di un gruppo di volontari libanesi membri di “Oui pour la vie”, associazione di volontariato con sede a Damour in Libano, legalmente riconosciuta e operante in favore dei più poveri.

Padre Damiano Puccini

Il presidente del Libano ha affermato recentemente che “il numero dei profughi siriani presenti nel paese, ha superato la metà del numero degli abitanti libanesi”.

Nei luoghi dove ci sono i più grandi assembramenti di rifugiati, l’acqua potabile è poca e viene portata settimanalmente da autocisterne. L’elettricità è del solo servizio pubblico: poche ore al giorno e poi il buio. Le condizioni igieniche, purtroppo, carenti. Su terreni privati i siriani che ci vivono devono pagare circa 68 euro al mese per tenda. Ma non hanno mezzi per farlo!

Il mercato del lavoro a cui accedono i rifugiati in Libano è dominato da impieghi saltuari, al nero, senza alcun diritto e con il constante rischio di non essere pagati. Far fronte alle spese sanitarie è quindi una sfida; i medici si trovano quindi spesso nella condizione di dover scegliere tra la vita dei pazienti e la loro possibilità di pagare le fatture. Anche in condizioni gravissime, i malati che non hanno saldato i debiti con l’ospedale possono venire respinti, pure se bambini, nonostante il rischio di perdere la vita come talvolta avviene.

La nostra associazione “Oui pour la Vie”, oltre che impegnarsi con tutte le proprie energie per la cucina di Damour (per la quale si chiede sempre a tutti di aiutare e fare pubblicità per sostenere i 300 pasti), soprattutto nel passato si è fatta carico di situazioni sanitarie tragiche di profughi siriani, iracheni, e anche di cittadini libanesi precipitatati in miseria.

Tra questi poi si deve considerare l’aiuto dato a persone che soffrono di malattie (AIDS) che soffrono di un grave pregiudizio sociale nei loro confronti  e anche dei propri familiari. Questo è il caso di Tony, caduto nell’inganno della droga, che per questo motivo ha dovuto per molto tempo vivere da mendicante, perché la sua famiglia non voleva più sapere nulla di lui. Uno dei nostri volontari ha condiviso tutto per qualche mese con lui e con altri malati simili. Tony ci dice sempre che, grazie a questo nostro giovane, ha imparato a non odiare ma a ringraziare Dio per il dono della vita che ugualmente gli veniva concessa, anche se non ne aveva fatto un buon uso e dopo qualche tempo ha anche trovato la forza per vincere la dipendenza dagli stupefacenti. Ora Tony viene normalmente nella nostra cucina ad aiutare, è sempre disponibile per qualunque altro progetto di carità, e volentieri offre testimonianze sul suo cambiamento di vita.

Uno dei nostri volontari, a proposito del sostegno offerto a questo giovane, visto talvolta come “irrecuperabile”, diceva: “L’aiuto che si offre non deve essere dato in funzione dell’immagine che ci siamo fatti della persona, ma secondo la quantità di amore presente nel nostro cuore. Come quando si innaffia un albero: non si può dare acqua ai frutti buoni e ai cattivi, no. Chi lo sa? Talvolta i frutti cattivi possono maturare e diventare più gustosi degli altri. Dio solo vede il cuore dell’uomo, perché è nel cuore che Lui ama ritrovarsi”.

Auguri a tutti di una Santa Pasqua!!!

_____________________________

Chi è interessato a maggiori informazioni o a conoscere le modalità per una testimonianza in Italia o per un contributo in favore della nostra opera può inviare un sms al 333/5473721 o scrivere una email a: info@ouipourlavielb.com o contattarmi con il mio nome su facebook.